Non ho fatto la naja negli alpini, purtroppo. Poi grazie ad un amico, ho conosciuto la sezione di Casale Monferrato, la mia città (l’incontro è stato facilitato dalla meravigliosa bagna cauda annuale della Sezione, che è diventata un punto di riferimento per la mia famiglia e amici, ma è un dettaglio…).
Da due anni mi sono trasferito permanentemente a San Paolo e L’Alpino mi raggiunge anche qui, grazie al grande regalo del mio amico Marco, alpino e piemontese vero. Ora comprendo il meraviglioso spirito che tutti gli alpini condividono, i valori e l’attaccamento alla propria storia, e voglio dirvi con forza che è commovente. Ma soprattutto voglio farvi sapere che ci sono ancora tante persone che sono orgogliose dell’Italia, senza retorica, politica o fascismi. Ossia, voi rappresentate molto piú che un’associazione di militari e ex-militari, rappresentate quello che moltissimi Italiani hanno nel cuore, ma seppellito sotto un bombardamento quotidiano di notizie, esempi, critiche gratuite, provincialismi. Voi siete la parte migliore dell’Italia. Se posso premettermi, una preghiera. Accettate la responsabilità di promuovere e garantire un futuro ai meravigliosi valori che portate, non lasciate che fra 50 anni l’ANA e gli alpini siano un ricordo di pochi: aprite l’associazione ad amici e associati, perché la promulgazione dei vostri valori nei decenni a venire sono il servizio piú grande che possiate rendere al Paese, e l’Italia ne ha bisogno.
Fabio Lupano
È vero che quando si vive lontano si tendono a idealizzare anche le ombre, ma la luce degli alpini, per ciò che hanno fatto e stanno facendo, è comunque un dato capace di tener vivo l’orgoglio di un’appartenenza sociale, che va ben oltre quella di aver svolto il servizio alpino.