L'ANA e l'Esercito

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    Non riesco a capire la posizione statica dell’ANA. Mi riferisco alle interminabili polemiche de ‘L’Alpino’ circa l’attuale struttura dell’Esercito. In linea con le direttive europee, il governo italiano ha deciso per l’Esercito professionale; giusto o sbagliato è così. Non comprendo il duro risentimento contro le attuali autorità militari. Questa posizione così radicale ci sta allontanando dagli alpini in armi e dallo Stato maggiore. L’ANA diventerà a breve vecchia e sclerotica.

    Maurilio Di Giangregorio L’Aquila

    La Sede nazionale, attraverso due presidenti, ha condotto e conduce una dura battaglia contro chi intende minare alla base il nostro più prezioso patrimonio: l’alpinità. Non credo si tratti di sclerosi: si tratta, anzi, di sostenere con forza i propri convincimenti piuttosto che piegare il capo in assensi cortigiani. Quanto alle autorità militari, non c’e alcun risentimento. Tanto meno nei riguardi dei volontari, e in special modo alpini, che fanno parte della nostra famiglia. Il rimpianto, la protesta dura, resta invece per l’eliminazione della scuola di vita che era il servizio di leva.