Insieme si può fare

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    Una bella giornata di sole ha accolto più di trecento alpini per la festa solenne della Madonna del Don, durante la quale è stato donato l’olio da parte del Consiglio Direttivo Nazionale, rappresentato dal vice Presidente vicario Luigi Cailotto in sostituzione del Presidente Sebastiano Favero, a riposo per un malanno di stagione. Il 2016 segna il cinquantesimo della presenza della sacra icona nella chiesa dei Cappuccini di Mestre che ha visto più di cinquanta Sezioni compiere l’atto simbolico della donazione dell’olio. 

     

    Una presenza che in tutti questi anni ci ha motivato e che, per l’occasione, ha spinto la redazione di Quota Zero, periodico sezionale di Venezia guidato da Gianni Montagni, a realizzare un libro intitolato: “Madonna del Don: una festa e una città. Una storia per immagini”. Attorno al Labaro dell’Ana, nel ricordo del sacrificio dei nostri soldati in Russia, c’erano le più alte autorità militari del territorio veneziano e il comandante della brigata Julia generale Paolo Fabbri.

    Sono intervenuti alla cerimonia dell’alzabandiera in piazza Ferretto, il vice sindaco di Venezia Luciana Colle, in rappresentanza del sindaco Luigi Brugnaro impegnato in una missione all’estero, e il nostro vicario Luigi Cailotto con due interventi molto incisivi sulla cultura del ricordo, della riconoscenza e della necessità di trasmettere tutto questo alle nuove generazioni. «Il centenario della Grande Guerra, gli episodi tragici come quelli evocati dalla vicenda della Madonna del Don devono essere l’occasione per trasmettere tutto questo e farne un patrimonio comune», ha affermato Cailotto.

    Anche il gen. Fabbri ha toccato lo stesso argomento, nel momento del saluto con le autorità cittadine che si è svolto nel Palazzo comunale, rivolgendosi direttamente alle nuove generazioni, ai nostri figli e nipoti. E padre Remigio, Superiore dei Cappuccini nella sua omelia durante la Messa, ha richiamato al sacrificio dei soldati in Russia, alla solidarietà e alla generosità degli alpini nelle tante vicende che hanno segnato anche la nostra storia recente a partire dal terremoto del Friuli. Ha proseguito citando papa Francesco e le tre parole indispensabili per l’armonia del vivere: permesso, grazie, scusa.

    Insomma, una serie di interventi che segnano il bisogno impellente d’intervenire su una società alla deriva per sensibilità, educazione e rispetto. E questo è l’impegno dimostrato dai giovani alpini che il giorno precedente erano a Mestre e a Venezia per l’incontro di coordinamento. La festa della Madonna del Don ha visto il suo tradizionale prologo a Montecchio Maggiore per l’omaggio alla tomba di padre Crosara alla presenza di tante penne nere.

    Un’altra edizione che ha visto impegnati gli alpini di Montecchio, con il Capogruppo Remo Chilese, di Mestre, Venezia, Spinea, Mira con i rispettivi giovani e capigruppo in un lavoro d’assieme che sottolinea come sia necessaria la collaborazione tra Sezioni e Gruppi per affrontare questi gravosi impegni che ci portano via mesi di lavoro… provate a chiederlo al Capogruppo di Mestre Alberto Bonfiglio e ai suoi alpini!

    Franco Munarini
    presidente.venezia@ana.it