In pensione, ma non troppo!

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    Oltre che alpino, sono un correttore di bozze in pensione. Ti segnalo qualche errore non dovuto (penso) a una semplice svista. L’Alpino di agosto/settembre, pagina 4, titolo “Frecce… a costo zero”: frecce Tricolori (non: Tricolore); vedi indicazione esplicita nel DOP, dizionario d’ortografia e di pronunzia (Edizioni Rai Radiotelevisione Italiana) stessa pagina e stesso titolo: il che (non: il ché); idem in DOP pag. 23 (“Incontrare la montagna”): ingrossare le proprie file (non: le fila); stesso errore anche a pag. 26 (“I parà nelle forze speciali”); idem in DOP.

    Vorrei anche chiedere a Matteo Martin (autore dell’articolo di p. 14, “Esempio perpetuo”) se è riuscito a conosce l’autore della lettera da lui citata del 18 giugno 1917. Ti porgo un cordialissimo saluto unito ai complimenti per L’Alpino (sia nei contenuti che per l’impaginazione) e in modo più speciale un complimento per la saggezza delle risposte alle lettere dei lettori (e infine un caro saluto anche ai tuoi preziosi collaboratori/collaboratrici di redazione).

    Beppe Orsello – Montà (Cuneo)

    Grazie caro Beppe, se solo abitassi più vicino, invece che a Cuneo, ti avrei già ingaggiato in redazione. Tu non sai quanto prezioso sia il tuo lavoro, soprattutto in un tempo nel quale il giornalismo tende sempre più ad assecondare la lingua parlata, anziché quella scritta, con tutte le sue regole. Non stancarti mai di mandarci le tue correzioni. Ne faremo tesoro. Matteo sa bene chi ha scritto la lettera cui ti riferisci: è il ten. Adolfo Ferrero. Grazie dei complimenti. Li spartisco con la redazione: un gruppo meraviglioso!