Il rifugio ‘Ai Caduti dell’Adamello’ ristrutturato sar anche un museo

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    L’edificio avrà anche la funzione di museo della Guerra Bianca e sarà punto di riferimento per iniziative storico naturalistiche.

    Sam Quilleri, tenente degli alpini, decorato di medaglia d’Argento sul fronte russo e compianto presidente dei Cai di Brescia, non sopravvissuto al suo sogno di rinnovare e consolidare il rifugio ‘Ai Caduti dell’Adamello’.
    Ma il suo sogno sta diventando realt. Infatti, la ‘Fondazione Caduti dell’Adamello’ ha stanziato i fondi per l’esecuzione degli ormai indispensabili lavori del rifugio, posto sulla Lobbia Alta come una sentinella che veglia sui Caduti della Guerra Bianca. Il ghiacciaio che cementava la montagna, ritirandosi, ha messo a nudo i massi sui quali poggia l’edificio, rendendone instabili le fondamenta. Le intemperie e il tempo hanno fatto il resto.
    Che il rifugio fosse ormai pericolante lo si sapeva da tempo, mancavano per i mezzi.
    Ora, degli oltre quattro miliardi di lire necessari (circa due milioni di euro: lo stanziamento avvenuto in epoca …lira) 3,6 miliardi di lire saranno stanziati dalla Provincia di Trento grazie al meritorio impegno assunto dal presidente Lorenzo Dellai, 200 milioni da quella di Brescia, altri 200 milioni dal Comune di Brescia, 50 milioni di lire dalla Comunit montana, 50 milioni di lire dalla Sede nazionale dell’ANA e altrettanti dalle sezioni ANA di Trento e di Valcamonica. L’immobile, di propriet del CAI di Brescia, viene contestualmente donato alla Fondazione.
    Sam Quilleri, scomparso un anno fa, voleva che nella Fondazione fossero rappresentati anche gli alpini trentini e camuni, in ossequio ai combattenti della Guerra Bianca e per un doveroso tributo al sacrificio delle penne nere. Ora l’ANA rappresentata anche nel neo costituito comitato esecutivo, nella figura del presidente della sezione Valcamonica Gianni De Giuli.
    La sua nomina, sponsorizzata anche da Margonari, stata ufficialmente annunciata a De Giuli dal sindaco di Brescia Paolo Corsini. Acquista una valenza particolare: Corsini infatti ha nominato De Giuli quale rappresentante della citt di Brescia, avendo l’incondizionato appoggio del presidente della Comunit montana di Valcamonica De Toni, alpino.
    ‘Con la sua nomina ha scritto il sindaco a De Giuli abbiamo voluto garantire la presenza dei bresciani all’interno del comitato esecutivo della Fondazione. D’altro lato, la scelta va letta come segno di riconoscimento per l’azione meritoria che l’ANA svolge in difesa e per la promozione di valori che sono a fondamento della nostra identit nazionale’.
    Il comitato esecutivo, che dovr quanto prima procedere all’individuazione del progettista dei lavori di restauro, presieduto dal presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai ed composto, oltre che da Gianni De Giuli, dal presidente del CAI di Brescia Guido Carpani Glisenti, dal vicesindaco di Spiazzo Vito Cozzio, dal presidente del Parco dell’Adamello e del Brenta Antonello Zulberti e dal presidente della Provincia di Brescia, Cavalli.
    ‘Mi adoperer affinch il rifugio ritorni sicuro, funzionante e, quello che pi conta, rimanga testimonianza museo e monumento del valore e del sacrificio dei nostri alpini’, ha scritto De Giuli al sindaco di Brescia, d’intesa con il presidente dell’ANA trentina Margonari, con il quale lo ricordiamo ogni anno viene organizzato il pellegrinaggio sull’Adamello.
    I lavori di restauro dovrebbero iniziare gi nella prossima estate. Quanto alla funzione del rifugio, secondo quanto ha dichiarato il sindaco Corsini ‘…diverr non solo un punto di riferimento per gli escursionisti e base del soccorso alpino, ma sar anche riferimento per iniziative, culturali, scientifiche e sportive che ne delineino la valenza di luogo custode della memoria storica e della natura’.