Il presidente Perona dal nuovo capo di SME, gen. Cecchi

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    Giovedì 10 novembre, il presidente nazionale Corrado Perona, accompagnato dal vice presidente vicario Vittorio Brunello, si è incontrato con il capo di Stato Maggiore dell’Esercito gen. Filiberto Cecchi per una visita di cortesia. A fare gli o­nori di casa il gen. Giorgio Battisti, che segue con particolare attenzione la nostra Associazione e mantiene ottimi rapporti con gli alpini in congedo. Accolti con la semplicità che contraddistingue le persone abituate ad andare subito al concreto, si comincia a parlare di truppe alpine, del credito di affidabilità di cui godono, guadagnato in esercitazioni multinazionali, nelle missioni all’estero e dell’eccezionale spirito di corpo che le caratterizza.

    Il capo di SME proviene dalla Cavalleria e conosce bene gli alpini perché ha avuto modo di vederli operare quando le caserme dei vari reparti si trovavano vicine e soprattutto quando i nostri ragazzi si sono fatti apprezzare per capacità operative ed umane in Mozambico, Kosovo, Afghanistan e in altri teatri caldi nel mondo. Conosce bene anche la nostra Associazione, cui riconosce un ruolo importante nella società civile e nei rapporti con i giovani in armi.

    Si parla della trasformazione subita dall’Esercito negli ultimi dieci anni, e se da parte sua viene ribadita l’ineluttabilità di un passaggio al professionismo per poter assolvere compiti difficili e complessi in aree ad alto rischio e per consentire un adeguato addestramento all’uso di armi sofisticate e costose, conviene che il rapporto con la società e la continuità dell’identificazione dei nostri soldati come espressione visibile della Patria devono restare punti fermi di una tradizione che non può essere accantonata.

    Gli impegni internazionali, soprattutto nel Medio Oriente, costituiscono un efficace banco di prova delle capacità operative e dell’impegno umanitario dei nostri soldati. I giovani sono motivati, vedono la possibilità di rendersi utili nei confronti di popolazioni diseredate e prendono consapevolezza della scelta di vita che hanno fatto. Il presidente Perona ha ricordato che l’A.N.A. si adopera attraverso le sezioni ad incentivare il reclutamento regionale per conservare e trasmettere un patrimonio che abbiamo ereditato dai nostri veci: abitudine alla fatica, senso del dovere, solidarietà, abnegazione.

    Riconosce con piacere che gli alpini sono tornati, da qualche tempo, ad addestrarsi in montagna. È lì che s’impara ad essere solidali, tenaci, che si diventa un corpo compatto. Purtroppo l’endemica ristrettezza del bilancio dello Stato penalizza l’Esercito e rischia di compromettere quella funzione di riferimento educativo per i giovani, quanto mai necessario in tempi come questi.

    Il nostro presidente ha ricordato che diverse sezioni ANA dell’arco alpino attivano iniziative di collaborazione con i reparti, per rendersi utili anche nelle necessità quotidiane di volontari provenienti da regioni lontane: ricerca della casa, addestramento finalizzato all’inserimento nel mondo del lavoro al momento del congedo, prezzi scontati in negozi convenzionati.

    Il colloquio, improntato a schiettezza e cordialità, supera abbondantemente il tempo previsto e il commiato diventa un impegno a mantenere i contatti sui problemi dell’Associazione e sui rapporti con i reparti in armi. Prossimo appuntamento ad Asiago, per l’adunata nazionale.