Il Pelmo d’Oro ai benemeriti della montagna

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    Venerdì 25 luglio, ore 18, rifugio Lavaredo, ai piedi delle Tre Cime, concerto per chitarra e flauto, dedicato alla cerimonia di consegna del Pelmo d’Oro che avrà luogo ad Auronzo l’indomani. Fabio Franco al flauto e Andrea Bolinelli alla chitarra propongono ad un pubblico affascinato dalla bellezza del luogo un repertorio di melodie argentino brasiliane di struggente bellezza, ben commentate e interpretate con bravura e sensibilità.

    Nulla di più lontano geograficamente e culturalmente, ma proprio per questo di rara suggestione, in un luogo definito porte del cielo , dove ovviamente non esistono confini. Sabato 26, dopo una settimana di manifestazioni diffuse sul territorio, Auronzo tirata a festa accoglie nella bella sala del Cinema Kursaal autorità, cittadini, appassionati della montagna per l’appuntamento del Pelmo d’oro.

    Maria Pia Zorzi, giornalista di RAI 3, conduce con brio la cerimonia che inizia con il saluto del sindaco Bruno Zandegiacomo, seguito da un commosso ricordo di Mario Rigoni Stern, premio speciale nel 2005. La scaletta, ricca di filmati, intermezzi musicali, riconoscimenti per concorsi di tesi di laurea, ricordi di Dino Buzzati, interventi di personalità come il presidente nazionale del CAI, Annibale Salsa, scorre con scioltezza fino a incentrarsi sui premiati 2008.

    Il premio itinerante arrivato all’11ª edizione si propone di valorizzare la cultura alpina sulle Dolomiti bellunesi e si avvale della collaborazione del Club Alpino Italiano oltre che dei comuni interessati. Si tratta di una bella scultura d’oro raffigurante il Pelmo che viene assegnata ogni anno a personaggi benemeriti nei confronti delle Dolomiti.

    Tre gli ambiti scelti dalla commissione presieduta da Sergio Reolon, presidente della provincia di Belluno e composta da accademici del CAI, guide alpine, personalità del mondo della cultura: alpinismo in attività, carriera alpinistica, cultura alpina. I premiati dalla giuria di quest’anno sono: Gigi Dal Pozzo, arrampicatore di gran classe, in attività, per l’apertura di numerose prime di elevatissima difficoltà; Armando Aste, nato povero e diventato ricco di doti umane e tecniche , per aver tracciato grandi vie storiche sulla Marmolada, Civetta e percorso in solitaria itinerari di estrema difficoltà; Lothar Brandler, alpinista, regista, operatore cinematografico per aver divulgato le Dolomiti nelle sue opere. Infine Riccardo Cassin, friulano, guida (negli anni trenta è stato protagonista di spedizioni che hanno portato la nostra bandiera su cime dell’Himalaya e dell’Alaska) e imprenditore, che ha fatto dell’alpinismo e dello sviluppo economico delle sue montagne lo scopo della vita e infine Valerio Quinz, menzione speciale (alla memoria), guida alpina, sappadino, impegnato nelle attività di soccorso e di imprenditore, che ha aperto vie sui Cadini, Cristallo e Tre Cime.

    Il premio speciale Pelmo d’oro 2008 della Giunta della Provincia di Belluno è stato assegnato agli alpini del 7º reggimento, consegnato alla sezione Cadore, sezione ospitante e culla del btg. Cadore, nucleo fondante del 7º rgt., con una motivazione altamente significativa: Figli delle valli dolomitiche e delle prealpi venete in pace e in guerra strenui difensori della indipendenza e della libertà della Patria, annoverano nelle proprie file prestigiosi pionieri dell’alpinismo dolomitico e numerosi tra i più grandi alpinisti.

    Eroici combattenti operatori di pace nei contingenti internazionali, attivi protagonisti delle azioni di soccorso alle popolazioni civili autentici interpreti della cultura alpina ….nell’azione delle Sezioni dell’ANA, sicuro presidio delle montagne e comunità bellunesi . Il presidente della sezione Cadore, Antonio Cason e il comandante del 7º Reggimento Alpini col. Antonio Maggi ritirano un bel dipinto a nome dell’ANA e delle Truppe Alpine.

    Nel breve intervento di ringraziamento Cason, anche nella sua veste di consigliere nazionale, ha sottolineato l’identità di valori che accomuna gli alpini, chi vive e chi frequenta la montagna. Molti dei premiati delle 11 edizioni del premio sono infatti alpini e quindi esiste un legame inscindibile tra le penne nere e chiunque operi in favore dell’integrità di un patrimonio da trasmettere intatto alle generazioni future. A fine cerimonia un eccellente pranzo organizzato dalla sezione ANA. In serata presentazione de La valanga di Selvapiana di Italo Zandonella e, non poteva mancare, un applauditissimo concerto del Coro Brigata Alpina Julia Congedati.

    Pubblicato sul numero di ottobre 2008 de L’Alpino.