Il Ministero degli Esteri cerca osservatori per la frontiera Georgia Fed. Russa

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    Il ministero degli Affari Esteri, allo scopo di assicurare una presenza italiana nell’OSCE, l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, ha comunicato che ricerca personale per le operazioni di monitoraggio delle frontiere tra la Georgia e la Federazione Russa. Per poter svolgere tali operazioni di osservatore di frontiera, in un territorio prevalentemente di montagna, sono necessari requisiti particolari, che hanno soprattutto gli alpini. Per questo la richiesta è stata inoltrata anche alla nostra Associazione.

     

    Segnaliamo prima di tutto i requisiti di questi osservatori di frontiera:
    diploma di laurea;
    ottima conoscenza dell’inglese;
    eccellenti condizioni fisiche;
    avere una capacità particolare nell’affrontare situazioni ambientali particolarmente difficili e pericolose, in particolare in alta montagna;
    essere in possesso di una valida patente di guida.

     

    Gli osservatori saranno impiegati con un contratto di sei mesi, rinnovabile, e percepiranno una indennità di missione pari a circa 160 euro al giorno.
    Le candidature dei cittadini italiani interessati devono essere indirizzate al Ministero degli affari Esteri, secondo le modalità indicate nel sito web:
    www.osce.org/react sezione Italia.
    Fin qui il comunicato del ministero degli Esteri. Non possiamo non aggiungere un commento.
    Il ministero richiede persone in grado di svolgere una missione in un territorio che sembra fatto a misura di alpini. Alpini che attualmente sono impegnati in Bosnia, in Afghanistan e in Pakistan.
    Alpini impiegati in missioni all’estero con turnazioni che sono molto più frequenti di qualsiasi altro reparto della Nato. Il motivo è che il numero dei reparti disponibili è limitato, in conseguenza della riduzione delle unità alpine.
    La missione richiesta in questa circostanza riguarda non tanto il personale in servizio quanto quello in congedo. Il che non cambia la realtà: sono necessari osservatori che abbiano un addestramento che ha soltanto chi è stato nelle truppe alpine.
    Peccato che il cosiddetto nuovo modello di Difesa sia rivolto a ridurre i reparti alpini, e, conseguentemente, gli alpini in congedo.
    Pertanto, al ministero che ci richiede i tanto indispensabili alpini, formuliamo una richiesta: ridateci le nostre cinque brigate.