Il gatto con le stellette

    0
    431

    Gentile direttore, sono rimasto molto colpito per quanto successo ad un mio amico, militare di stanza a Treviso presso il 33º reggimento Ew, il quale, mi ha riferito l’incredibile notizia di essere stato punito per avere dato da mangiare al gatto della caserma. Non vi avrei creduto se non mi avesse esibito le carte; perché tutte le caserme hanno, meglio avevano, un animale, la mascotte che viveva la vita dei militari. Questo di Treviso dev’esser stato l’ultimo gatto con le stellette. Ricordo che alla Smalp c’era un cane chiamato Congedo gradito ospite in caserma e che seguiva noi Auc in quasi tutte le attività e nessuno mai avrebbe pensato di impedirci di dargli qualcosa da mangiare. A Treviso invece le cose sono andare diversamente, questo militare, amante degli animali, si è preso un giorno di consegna, per avere dato da mangiare al gatto della caserma, da un curioso superiore, forse lontano parente di Crudelia Demon, perché poi il gatto nessuno l’ha più visto nonostante questo animale non sia un randagio ma l’ultimo di una stirpe a suo tempo censita e sterilizzata dalla stessa Asl di competenza. A nulla sono valse le rimostranze del povero militare che, invece di essere elogiato per l’attenzione dimostrata, si è visto confermare la punizione anche a livello superiore. Un giorno di consegna non è nulla, ma il motivo della punizione proprio da vecchio alpino non mi va giù, punire un militare per aver fatto quello che ciascuno di noi avrebbe fatto, cioè un semplice atto di civiltà, riempie di grande tristezza.

    Antonio Arman

    Quello che tu segnali, caro Antonio, potrebbe sembrare assolutamente marginale rispetto ai grandi problemi nei quali siamo immersi. Ma l’amore per gli animali è comunque una conquista di civiltà, verso la quale nessuno può sentirsi indifferente.