Il “Conegliano” sul Grappa

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    È stata una conclusione insolita quella del campo invernale del 3° reggimento artiglieria da montagna di Tolmezzo, comandato dal colonnello Flavio Lauri, per la concomitanza con le celebrazioni del centenario della Grande Guerra che iniziano quest’anno e che desiderano la più larga partecipazione, in particolar modo di coloro che oggi, vestendo una divisa, meglio di tutti rappresentano chi si è sacrificato per la Patria.

    Lo storico Gruppo “Conegliano”, costituito il 5 ottobre 1882 nella città veneta della quale porta il nome, oggi al comando del ten. col. Antonello Cagnazzi, ha affrontato tre settimane di spostamenti dall’Alto Adige, alla Carnia, al Veneto. Su richiesta del presidente nazionale Sebastiano Favero è giunto anche sul Monte Grappa con la 13ª batteria, comandata dal tenente Marco Nardi.

    Favero ha coinvolto i presidenti delle sezioni di Conegliano e Bassano, Giuseppe Benedetti e Giuseppe Rugolo, perché l’accoglienza fosse degna del luogo e dei protagonisti. Cima Grappa, molto suggestiva grazie alle abbondanti nevicate invernali, è stata raggiunta dagli alpini in armi dopo sei ore di marcia: dal Monte Tomba alla vetta attraverso il crinale sud-orientale, costeggiando le trincee della prima linea di quel fronte che decise le sorti della grande guerra. Il 27 marzo un sole tiepido e qualche leggero fiocco hanno accompagnato la cerimonia che, a causa dell’abbondante neve, non si è potuta svolgere al Sacrario, ma nel sottostante piazzale della caserma Milano.

    Una celebrazione semplice e allo stesso tempo suggestiva: dopo una breve sfilata, accompagnata dalla fanfara alpina della sezione di Conegliano, i partecipanti si sono schierati di fronte alla galleria Vittorio Emanuele III dove sono stati resi gli onori alla Bandiera e ai Caduti. Oltre al presidente nazionale Favero e al vice Nino Geronazzo, c’erano gli alpini e i vessilli delle sezioni di Conegliano, Bassano, Treviso e Carnica con i rispettivi presidenti e una cinquantina di gagliardetti. Non è voluto mancare all’appuntamento il direttore del Sacrario ten. col. La Bella e i suoi collaboratori.

    Dopo l’alzabandiera è stata deposta una corona d’alloro in memoria di tutti i 22.000 Caduti italiani e austroungarici che riposano poco più in alto, mentre il cappellano militare don Giuseppe Ganciu impartiva la benedizione e leggeva la Preghiera dell’Alpino. Al momento dei saluti il colonnello Lauri ha manifestato la grande soddisfazione di aver visitato luoghi così ricchi di storia e di sacrifici che fanno sentire l’orgoglio di essere italiani e alpini. Favero, nel porgere il benvenuto ai nostri soldati ha ricordato che su questa montagna si è fatta l’Italia e che è nostro dovere trasmettere i valori di quel messaggio “Monte Grappa tu sei la mia Patria” scolpito nel marmo del Sacrario.

    Un fuori programma lo ha riservato il comandante Lauri promuovendo capitano Marco Nardi, comandante della 13ª batteria e chiedendo al presidente nazionale di consegnare all’ufficiale l’insegna del nuovo grado: una promozione “sul campo” per il capitano, emozionato e osannato dai suoi alpini. Tanta commozione per una cerimonia che nessuno scorderà.

    Flavio Gollin