Il capitano Mario Pavani

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    Nel numero di marzo sono rimasta sorpresa e orgogliosa di leggere la lettera di Roberta Canepa che, parlando del suo papà, citava il nome del suo capitano, Mario Pavani, mio padre. Io e la mia famiglia (un fratello è maggiore degli automobilisti e l’altro è ten. col. degli
    alpini) siamo lieti che ci siano ancora militari che si ricordano di lui. Purtroppo ora è andato avanti. Ma ritengo di essere stata molto fortunata ad aver avuto un padre fiero di servire la Patria e di aiutare gli altri.

    Samuela Pavani Arco (TN)

    La giovanissima Roberta non credeva, scrivendomi la sua letterina, di compiere un miracolo: quello di rinverdire la memoria di suo padre e di aver dato a lei e ai suoi familiari il legittimo orgoglio di vederlo citato. Quanto al ricordo dei nostri soldati, per noi ufficiali effettivi l’unico vero premio è la loro stima. Il resto non conta.