Il bentornato agli artiglieri alpini del 1 reggimento

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    Il generale Iob: Il vostro lavoro ha suscitato negli alleati unanime stima e plauso . Perona: L’Associazione vi dice grazie e si stringe a voi in un abbraccio ricco d’affetto . 

    Fossano ha dato il bentornato agli alpini del 1º reggimento di artiglieria da montagna rientrati da Kabul, al termine di una missione durata sei mesi. C’erano le massime autorità militari e civili: il sindaco Francesco Balocco, il comandante delle Truppe alpine generale Bruno Iob, il comandante della brigata Taurinense gen. Claudio Graziano e il nostro presidente nazionale Corrado Perona che scortava il Labaro con i consiglieri nazionali Alfredo Nebiolo e Bruno Gazzola.

    Dapprima il reggimento ha reso omaggio ai Caduti al Largo degli Eroi, deponendo una corona, poi, con in testa la fanfara della brigata Taurinense e il comandante del reggimento gli alpini hanno raggiunto piazza Castello per schierarsi davanti alle Tribune dove avevano preso posto le autorità. Dopo gli o­nori al nostro Labaro e alla Bandiera di Guerra del reggimento, il generale Iob ha passato in rassegna lo schieramento e quindi ha preso posto sulla tribuna delle autorità. Il saluto ufficiale della città è stato dato dal sindaco Balocco. Oggi vi salutiamo con sollievo dopo aver trepidato alla vostra partenza , ha detto il sindaco rivolto agli alpini. Egli ha salutato anche il nostro presidente Perona; rimarcando il valore simbolico della sua presenza a questa cerimonia.

    La sua presenza, ha detto Balocco a Perona rassicura le sezioni degli alpini cuneensi sull’attenzione che l’Associazione riserva loro oggi e in futuro . È stata poi la volta del colonnello Figliuolo, che al termine della difficile e delicata missione in terra afghana ha voluto testimoniare l’impegno, la professionalità e lo spirito di sacrificio dimostrati dai suoi uomini nel condurre una missione che ancora una volta ha riscosso il plauso non solo delle autorità afghane ma anche dei comandanti degli altri contingenti della forza multinazionale.

    La missione di pace degli artiglieri da montagna è stata esaltata da una serie di aiuti portati alle popolazioni dei territori controllati. A questo hanno contribuito i nostri gruppi e le sezioni della Provincia granda : gli alpini di Fossano con le sezioni di Cuneo, Saluzzo e Mondovì, e, ancora, con gruppi liguri, emiliani, aostani e toscani. Agli alpini in congedo si sono unite le forze produttive del territorio contribuendo alla realizzazione di grandi progetti, come la ricostruzione di un complesso scolastico eseguito da operai afghani e finanziato per la maggiore parte dalla Cassa di Risparmio di Fossano il cui presidente Antonio Miglio, alpino, è iscritto alla sezione di Aosta.

    Altri aiuti sono consistiti in donazioni di denaro, tonnellate di vestiario e di materiale ospedaliero e medicinali per centinaia di migliaia di euro agli ospedali della capitale. E poi aiuti umanitari a un orfanatrofio a Kabul. Inoltre, il Genio dell’Esercito ha costruito una rete fognaria nella capitale, mentre il nucleo carabinieri ha sviluppato un progetto di collaborazione con la polizia locale e l’aeronautica militare ha provveduto a gestire l’intenso traffico aereo italiano.

    I nostri alpini in armi impiegati nel ristabilire condizioni di vita normali hanno sentito vicino a loro la presenza degli alpini in congedo e dell’intera Italia. Nell’esprimere questi concetti, rivolgendosi agli artiglieri schierati, il presidente Perona ha continuato: Siate degni della gloria del Corpo e continuatori delle tradizioni dei nostri veci e della storia degli alpini, ricca di amor patrio e di dovere compiuto anche a costo di grandi sacrifici . Ed ha concluso: Artiglieri alpini del 1º reggimento da montagna, l’Associazione Nazionale Alpini vi dice grazie e si stringe a voi in un abbraccio ricco d’affetto .

    Elogi sono venuti anche dal generale Iob. Il vostro lavoro ha suscitato negli alleati unanime stima e plauso, che si riversano non solo sugli alpini ma su tutte le truppe italiane che si alternano nelle missioni multinazionali . A conclusione della cerimonia di benvenuto, sono stati premiati due alpini che si sono distinti per abnegazione e spirito di Corpo: il caporal maggiore Francesco Mancarella, cui è stato assegnato il premio generale Ramella, consegnato dalla figlia, signora Angela Caroni Ramella; ed il caporale maggiore Michele Di Chiari, premiato dal comandante della brigata, gen. Graziano.

    Maurizio Castelli