Il 7 Alpini da Feltre a Belluno

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    Il commiato dalla città, pur annunciato da tempo, ha lasciato un grande vuoto e tanta amarezza.

    Il 4 e 5 novembre scorsi, in concomitanza con la festa della Vittoria e delle Forze Armate, il 7 reggimento alpini di stanza alla caserma Zannettelli di Feltre la lasciato la città per il trasferimento ufficiale (quello reale era ormai iniziato da tempo) a Belluno, nella caserma unificata Salsa D’Angelo . Poca la gente presente alla cerimonia e pochi anche gli alpini in congedo, alcuni addirittura senza il cappello in segno di civile protesta, ma in verità soprattutto per il dispiacere di veder partire un reparto che era legato alla città da più di un secolo, in particolare il btg. Feltre, che nel 1987 ha ricevuto la cittadinanza o­noraria dall’amministrazione comunale, quand’era comandato dall’allora ten. col. Maurizio Gorza (oggi responsabile della nostra Protezione civile).

    Durante la cerimonia di addio hanno preso la parola il comandante del 7º col. Edoardo Maggian, il sindaco Alberto Brambilla, il presidente della sezione di Feltre Renzo Centa e, per ultimo, il comandante delle Truppe alpine, gen. Ivan Resce. Toccante e applauditissimo dai feltrini è stato il discorso del presidente Centa, che ha preso in esame i motivi per i quali il reggimento se ne è andato dalla città. Scroscianti applausi quando Centa ha lamentato che tutte le principali istituzioni civili e militari, sono state soppresse da Feltre, mettendo in risalto il fatto che le cause di tali soppressioni sono da ricercarsi probabilmente nella debole rappresentatività politica e, forse, anche nel disinteresse delle categorie del commercio, dell’artigianato e dell’industria, oltre che dalle amministrazioni comunali.

    Particolarmente gradita è stata la presenza di alcune scolaresche delle elementari con i relativi insegnanti ed il direttore didattico: ogni alunno aveva in mano una bandierina tricolore che si era realizzata da sé, e la sventolava in aria dimostrando ancora una volta che l’ingenuità è la più sincera e più apprezzabile delle qualità umane ! Sia il comandante del 7 reggimento che il generale comandante delle Truppe alpine, dopo aver spiegato i motivi del trasferimento, hanno aggiunto che il 7 Alpini, e il Feltre in particolare, rimarranno legati non solo affettivamente ma, all’occorrenza anche materialmente, alla città di Feltre. (w.f.)


    Fin qui la volutamente scarna cronaca della partenza del reggimento da Feltre. Dire che ha lasciato un vuoto, materiale e morale non soltanto in città, è dir poco. È stato certamente uno strappo, e l’inesorabilità di questo evento annunciato non ha attenuato l’amarezza del distacco. Per contro, Belluno è in festa ed ha organizzato una serie di manifestazioni di benvenuto che si sono concluse con la cerimonia in piazza dei Martiri il 26 novembre scorso: ne daremo conto nel prossimo numero. Per quanto comprensibili i sentimenti degli alpini e dei cittadini feltrini, è necessario tuttavia rilevare che è importante la continuità del 7º, nel Veneto, e che rimanga un reparto operativo all’interno del Comando Truppe alpine.