IFMS: un nuovo segretario generale e proposte per contare di pi nella societ

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    Il congresso a Chamonix della Federazione Internazionale Soldati di Montagna (IFMS), si è concluso venerdì 9 ottobre con una solenne cerimonia nella piazza della città. In questa occasione, con la presenza del vice sindaco del Comune di Azzano San Paolo, dei rappresentanti della Commissione giudicatrice e del CAI di Bergamo è stato consegnato il premio IFMS a Gimeno Llarden, dell’associazione spagnola, un premio che consiste in una scultura in legno e vetro realizzata dall’alpino Riccardo Giudici e da una donazione di millecinquecento euro.

    Questo è l’atto finale di un prezioso lavoro che il gruppo alpini di Azzano San Paolo, della sezione di Bergamo, compie da tanti anni a favore dell’IFMS tutto rivolto alla valorizzazione dei siti storici, anche a livello internazionale. Il fatto più importante di questo Congresso è stato il cambio della guardia tra il generale Jaime Coll Benejam, spagnolo e il brig. gen. Bojan Pograjc, sloveno, alla carica di segretario generale della Federazione.

    La delegazione italiana ha salutato con rispetto questa variazione al vertice e ringraziato il segretario uscente per il proficuo lavoro svolto. Il tema del congresso di Chamonix è stato deciso dalla U.T.M. (Union Troupes de Montaigne) francese, con la presentazione di un ideale percorso, storico culturale, della evoluzione delle truppe da montagna. Ha iniziato l’Italia, l’ANA, con una conferenza sulla guerra nelle Dolomiti nella prima guerra mondiale, poi la Svizzera con la strategia del Ridotto Svizzero adottato contro l’aggressione tedesca nella seconda guerra mondiale e infine sulla strategia della 10ª divisione di montagna statunitense, in Afghanistan. Relatore ed autore della relazione italiana sulla guerra in Marmolada è stato Andrea Bianchi la cui relazione è stata tradotta in francese, tedesco e inglese.

    Il tema del Congresso, la composizione delle delegazioni e degli osservatori anche questa volta hanno confermato l’impronta che la Federazione sta consolidando: assomiglia sempre più ad una associazione di elite, di ufficiali, alcuni ancora in servizio attivo e che poco si intona all’impronta che fu data dai padri fondatori dell’IFMS. Un taglio che sicuramente è di tipo conservatore e che a noi dell’ANA non sembra portare a risultati importanti al di là del piacere di ritrovarsi ai Congressi e alle Giornate IFMS.

    Siamo sempre stati convinti che associazioni come la nostra devono contare ed essere utili alla società, questo per dare un contributo anche nel campo delle scelte e dei meccanismi dei nostri eserciti. Per ottenere questo bisogna mettere in campo idee, fatti, iniziative e infine anche dei numeri. Numeri che nel nostro caso escono da una matrice popolare e diffusa tra gli ex, e non solo, soldati di montagna italiani. E questo da sempre.

    A questo scopo, la delegazione Italiana ha presentato un intervento che purtroppo è stato solo sommariamente discusso nel comitato esecutivo e che poi è saltato nella discussione: questo contributo, è stato tuttavia allegato agli atti del Congresso. In questo documento l’ANA auspica fortemente che i temi dei prossimi congressi debbano concentrarsi sui problemi associativi della Federazione e su quelli delle singole associazioni, rispetto le loro realtà, per raggiungere quegli scopi che a nostro avviso sono irrinunciabili: diffondere a tutti i livelli l’appartenenza alle associazioni, elaborare idee e iniziative di spessore per contare di più nell’opinione pubblica; tutto questo al fine di raggiungere gli scopi che lo Statuto ci affida.

    Confidiamo che il nuovo segretario generale faccia proprie queste inclinazioni. Noi dell’ANA, come sempre, saremo al suo fianco per aiutarlo in questo lavoro, anche con il contributo operativo che daremo, organizzando in Italia le giornate IFMS sia del 2010 che del 2011. Abbiamo sempre sostenuto che per unire le intenzioni bisogna far incontrare le persone, ed è per questo che, per le giornate del 2010 abbiamo offerto la nostra disponibilità a Costalovara, e nel 2011 a Udine, per una edizione tutta particolare, che strizzerà l’occhio anche ai nostri amici sloveni e austriaci.

    Infine è d’obbligo da queste pagine ringraziare e porgere i più sinceri complimenti alla UTM per la perfetta organizzazione del Congresso e la cordiale ospitalità a Chamonix: siamo stati accolti nella Scuola Militare di Alta Montagna e ad Annecy, presso il 27º battaglione di Chasseurs Alpin, dove abbiamo potuto respirare la stessa atmosfera che c’è nei nostri reparti alpini.

    Pubblicato sul numero di novembre 2009 de L’Alpino.