I 70 anni della scuola militare di alpinismo

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    Con pochissimo rumore, ma con tenacia di propositi, come avviene fra la gente dei monti, è nata questa Scuola Militare di Alpinismo’. Con queste parole, nel febbraio del 1934, L’Alpino salutava la comparsa sulla scena nazionale del nuovo Istituto, inaugurato ad Aosta il 9 gennaio in piazza Carlo Alberto bianca di neve.
    Bianca di neve la stessa piazza (ora Emilio Chanoux), quando il 9 gennaio 2004 hanno celebrato il 70º anniversario le penne nere del Centro Addestramento Alpino, che della Scuola si è assunto la pesante eredità e in questi ultimi anni, pur continuando a svolgere l’addestramento alpinistico dei Quadri, è responsabile della preparazione dei volontari destinati alle Truppe alpine, molti dei quali attualmente utilizzati in missioni di pace all’estero, di contingenti di altri Corpi armati italiani e stranieri e dell’attività sportiva invernale col reparto di sede a Courmayeur.
    Una realtà in evoluzione quindi, sulla quale si riflette una tradizione cadenzata da avvenimenti che hanno trasformato l’Istituto in Università della montagna: il giuramento sul Monte Bianco del 1935, la nascita del battaglione sci montato ‘Duca degli Abruzzi’, che nel 1936 compie la traversata delle Grandes Murailles, le grandi vittorie al Trofeo Mezzalama, la Medaglia d’Oro Olimpica invernale di Garmisch, i reparti fuori ordinanza degli specialisti combattenti sulle Alpi, la gloria del battaglione sciatori ‘Monte Cervino’ in terra d’Albania e di Russia, le grandi imprese alpinistiche, tra cui l’Everest, l’Operazione ‘Antartide’.
    Nel 1998 la Scuola passa alle dipendenze del Comando Truppe Alpine e cambia nome: dalla cara Scuola Militare alpina (SMALP) a Centro Addestramento Alpino. Per gli alpini in congedo, specie coloro che sono passati per la SMALP, è un colpo duro, non ancora digerito, perchè vedono scomparire qualcosa di più di una semplice sigla. Nell’ufficio del comandante sono incorniciate le vibranti parole augurali inviate settant’anni fa alla neonata Scuola dal papa alpinista Pio XI: ‘Grande maestra è la montagna: insegna il prudente coraggio, sorregge l’intelligente sforzo al raggiungimento di altissime mete, avvicina a Dio ‘.
    Augurio da riformulare oggi… sic et simpliciter. (u.p.)