Guardiamo avanti!

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    A Parma sarà la prima volta di un’Adunata senza alpini di leva in armi. Dopo aver tanto difeso questa nostra esperienza e un servizio che riteniamo sia, anche nel tempo presente, una scuola di vita, è il momento di guardare avanti, convinti che i valori dell’alpinità debbano essere patrimonio di tutti i giovani e in special modo di coloro che hanno scelto di indossare una divisa e portano il cappello alpino. Ecco quindi l’apertura ai giovani e l’invito rivolto loro direttamente dal presidente nazionale in occasione dell’importante incontro svolto nel marzo scorso a Milano ad assumere responsabilità nell’ambito dell’Associazione. L’immediata, quasi naturale risposta dei giovani a dare il loro contributo di idee, di fantasia e di vigore ha fatto respirare a tutti una boccata d’aria fresca.

    È stata la dimostrazione che i nostri bocia sono molto legati al Corpo degli alpini e all’Associazione, sono fieri della naja compiuta e che nelle sezioni e nei gruppi hanno avuto ed hanno buoni maestri e infine che hanno saputo sfruttare quella grande ricchezza che sono i nostri veci e i nostri reduci. Per questo ora dimostrano di non aver paura di affrontare il cambiamento epocale in atto e cavalcare il futuro. Del resto chi, se non proprio loro, potrebbe farlo?Aspettiamo dunque di vederne molti, a Parma: l’adunata non è forse anche un luogo d’incontro di vecchi giovani commilitoni?

    Se tracciassimo una mappa delle scorse adunate scopriremmo che hanno avuto anche un significato geografico simbolico: Catania, Aosta e Trieste, tre punti cardinali che racchiudono l’Italia. Quest’anno, Parma è il nuovo, ma anche un ritorno al passato, in o­nore della nostra prima Medaglia d’Oro alpina, il capitano Pietro Cella, la prima ad essere appuntata al nostro Labaro; e in o­nore dei tanti Alpini che dalle guerre coloniali alle due guerre mondali hanno servito l’Italia in tanti battaglioni. Sul filo della memoria, Asiago, con l’altopiano dei Sette Comuni e l’Ortigara, una montagna sacra agli alpini, completerà il quarto punto cardinale della nostra storia nazionale.

    Il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, in un incontro avuto a Roma in febbraio con il nostro presidente nazionale Corrado Perona e il Comitato di presidenza dell’ANA, aveva manifestato il desiderio di essere presente all’Adunata nazionale. Purtroppo, per intercorsi impegni legati al suo alto ufficio, Ciampi non potrà esserci: gli alpini gli sono ugualmente grati, perché sanno quanto il Presidente sia loro vicino e si augurano che presto possa concedere loro questo grande o­nore.