GORIZIA – Novant’anni con la gente

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    Gli alpini della sezione di Gorizia hanno festeggiato i loro “primi” 90 anni di vita associativa. Lo hanno fatto partendo da lontano, con una serie di mostre, serate, manifestazioni e con una notevole produzione libraria. Prezioso è il libro Alpini a Gorizia, che prende le mosse dalla fondazione del Corpo degli Alpini, dal Museo della Grande Guerra di Gorizia per attraversare la Grande Guerra, la guerra d’Africa e la seconda guerra mondiale. In primo piano la Julia, un tutt’uno con la gente goriziana, e i suoi reggimenti di stanza in città. E poi gli alpini del dopoguerra, fino ai nostri giorni, la Sezione, i Gruppi ed una storica galleria fotografica.

     

    Vengono rivisitati personaggi come il maggiore Gennaro Sallustio, (Gennaro Sallustio, lettere dai fronti greco e russo) che i lettori del volume a lui dedicato imparano a conoscere attraverso le lettere scritte alla moglie dal teatro di guerra. Un eroe. Come fu il generale Antonio Monzani (Antonio Monzani… e il dovere compiuto), impreziosito da una fitta galleria fotografica. E poi un volume con i racconti – terribili! – dei reduci di Russia, (Da Nikolajewka sono tornati a baita). Infine, il canto alpino, Note sulla penna nera, ricordi di naja di un cantore del coro Orobica dai quali si comprende perché gli alpini sono così meravigliosamente diversi da tutti gli altri militari.

    Questo l’antefatto letterario. La celebrazione del 90°, a settembre mese della fondazione nel 1923, è iniziata con l’alzabandiera al Parco della Rimembranza, alla presenza del prefetto di Gorizia Maria Augusta Marrosu, del sindaco Ettore Romoli, di alte rappresentanze militari e civili e dei molti alpini. Poi la consegna di un furgone alla Protezione Civile della Sezione per il trasporto dei volontari e dei materiali, acquistato grazie ad un contributo della Regione Friuli-Venezia Giulia, benedetto dal parroco don Fulvio Marcioni. Alla sera, la Messa, celebrata in Sant’Ignazio dal vicario generale della diocesi mons. Adelchi Vabass, accompagnata dai canti del “Coro Sant’Ignazio”. Al termine della celebrazione il presidente della Sezione Paolo Verdoliva ha evidenziato il legame storico di Gorizia con gli alpini.

    Dello stesso tenore gli interventi del sindaco Romoli, del presidente della Provincia Gherghetta, dell’assessore regionale Sara Vito e infine del vice presidente nazionale ANA Nino Geronazzo. Poi la sfilata lungo i corsi cittadini, accompagnati dalla fanfara alpina della sezione di Udine, la deposizione di corone: al monumento all’Alpino della Divisione “Julia”, al 3° Artiglieria Alpina e al monumento centrale. Quest’ultimo omaggio ha avuto un protagonista d’eccezione: assieme all’alpino Giorgio Olivieri c’era un altro goriziano, Romano Trevisani, che aveva portato la corona allo stesso monumento come alpino in armi durante l’Adunata nazionale del 1951. È propro vero che gli alpini non cambiano mai! Per finire, rancio alpino all’Unione Ginnastica Goriziana.

    Roberto Buffolini