Gocce di generosità

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    Sono arrivati di buon mattino. Tute gialle, pale in mano, hanno iniziato a lavorare nel giardino del quartiere. Dalle finestre dei palazzi i più curiosi si erano affacciati, mentre i passanti elogiavano l’intervento, perché da troppo tempo quel pezzo di verde circondato dagli edifici era lasciato a se stesso e all’incuria dell’uomo: arbusti cresciuti in modo incontrollato, vialetti resi invisibili dalle erbacce, fango ovunque.

    Al giardino INA di via Raineri gli alpini della Protezione Civile ANA hanno lavorato da lunedì 6 maggio per riposizionare i cordoli e asportare il materiale in eccesso dai vialetti, livellare la piazzetta centrale e coprire il calpestabile con la ghiaia.

    È stato solo uno dei sette interventi in varie zone della città, scelti in accordo con l’amministrazione comunale, che hanno recuperato alcuni dei luoghi più disagiati non solo in centro ma anche in periferia, come le aree verdi che sono state sistemate in via Leonardi Oreste, nella frazione di Pittolo, in via Dordoni dal Bruno alla frazione di Quarto, in via Giovanni Podestà a San Bonico e in via Artegna a Mucinasso. L’intervento più impegnativo per gli alpini è stato quello del ripristino ambientale dell’area demaniale in via dei Patrioti, adiacente ad un tratto di pista ciclabile che non era quasi più utilizzata dai piacentini perché parzialmente occupata da rovi e danneggiata da profonde buche.

    I volontari della Protezione Civile hanno tagliato alberi di piccolo fusto nei 18mila metri quadri, asportando un notevole quantitativo di materiali di discarica. Tra la sorpresa degli abitanti su quest’area è stato scoperto un tratto di rotaie del periodo della seconda guerra mondiale che probabilmente collegavano una vicina caserma alla stazione ferroviaria. Pennelli in mano, gli alpini proseguito l’intervento nell’adiacente via Pisoni, dove hanno tinteggiato e ripulito il sottopasso pedonale, sporco e coperto dalle disordinate scritte dei writers di quartiere.

    Durante l’inaugurazione delle opere al Parco INA, dove è stato posato anche un masso e una targa ricordo, il sindaco Paolo Dosi ha esordito: “Non avrei mai immaginato che accanto ad una presenza allegra e festosa in città ci fosse anche una solidarietà attenta, discreta che avrebbe lasciato testimonianze durature”. Una presenza e un crescente segno di solidarietà, quello degli alpini, che l’assessore regionale alla Protezione Civile Paola Gazzola ha potuto vedere all’opera durante il recente terremoto: “Gli alpini non ci hanno donato solo muscoli, ma qualcosa di più prezioso, la cura delle persone in difficoltà. Accanto a questo c’è l’amore per le istituzioni e per il bene comune, un valore che spesso oggi è denigrato”.

    “Rispettosi delle istituzioni sempre – ribatte Perona – ma alla nostra maniera, perché quelle che ci convincono maggiormente sono le più vicine alla gente e non quelle rinchiuse nei palazzi del potere”. Il servizio dei volontari è una testimonianza dell’essenza dell’altruismo delle penne nere che “deriva dal servizio in montagna, che vuol dire fatica e spesso pericolo, ma che è maestro di vita. Noi alpini dobbiamo avere la forza di rifuggire dal nostro egoismo per distribuire alla comunità e agli altri ciò che abbiamo faticosamente creato. Anche per questo l’ANA ha investito tanto nella Protezione Civile”, che oggi conta tra le fila anche tanti volontari non alpini.

    Il coordinatore nazionale alla Protezione Civile ANA Giuseppe Bonaldi ha infatti ricordato che “l’Associazione proprio attraverso i volontari trasmette un’immagine moderna e proiettata al futuro”. E pare che sia proprio così a vedere i bambini di una scuola materna che si affaccia su uno dei giardini dove stavano lavorando. Sono usciti dall’aula con la maestra e sono andati, curiosi, a conoscere gli alpini. Saluti, sorrisi, una piccola pausa per uno spuntino, cantando insieme “Sul cappello”.

    Matteo Martin