GENOVA – “Il ricordo è vita”

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    “In Russia eravamo male armati, male equipaggiati, male nutriti; spesso anche male comandati: nessun altro avrebbe potuto fare di più. Oggi è giusto ricordare chi non è tornato, perché il ricordo è vita”. Le parole del gen. Modesto Marchio lasciano nel silenzio i tanti convenuti per l’inaugurazione del monumento agli alpini Caduti “in guerra e in pace”, opera dell’architetto Timossi, fortemente voluto dal gruppo guidato dal dinamico Carmelo Staderoli.

     

    La cerimonia ha coinvolto anche gli alpini del vicino gruppo di Deiva, il sindaco e tanti cittadini. Tutto è avvenuto secondo il cerimoniale curato da Roberto Brisca: sono state deposte le corone ai monumenti ai Caduti delle due guerre, a quello dei Partigiani e dei Marinai. Erano presenti il consigliere nazionale Massimo Curasì, il presidente della sezione di Genova Pietro Firpo, il sindaco Claudio Magro con il gonfalone, il comandante dell’Esercito in Liguria gen. Franco Patrone.

    La fanfara alpina della Versilia e il coro “Voci d’Alpe” di Santa Margherita, diretto dal maestro Giuseppe Tassi, hanno accompagnato la Messa, officiata da don Luciano, il cappellano d’adozione del Gruppo. Nell’omelia ha rivolto parole di riconoscenza agli alpini “per avermi fatto conoscere la vostra Associazione, la vostra fede, la vostra disponibilità non a parole ma con i fatti”. La stessa disponibilità e vicinanza degli alpini in tante circostanze, anche drammatiche, erano state riconosciute all’inaugurazione dal sindaco, che ha ringraziato gli alpini e in special modo il capogruppo e il presidente della sezione Firpo.