Lo scorso anno avevamo definito l’Adunata nazionale di Piacenza con il termine “2.0”, commentando con grande soddisfazione i dati statistici emersi da un utilizzo programmato dei due più diffusi social network – Twitter e soprattutto Facebook – e ponendo l’accento sull’effetto virale che i contenuti ritenuti più interessanti della rete avevano avuto nei giorni della Adunata e in quelli successivi. Un esempio su tutti: la fotografia del centenario Cristiano Dal Pozzo in sfilata era stato il risultato più brillante di questa operazione con 180mila visualizzazioni in meno di 24 ore. “Davvero niente male”, avevamo pensato, non immaginando però che… non avevamo visto ancora nulla!
Quest’anno a Pordenone abbiamo riproposto l’esperienza di commentare i momenti principali dell’Adunata su Facebook e Twitter e di far seguire, quasi in diretta, la sfilata agli utenti. I risultati sono riusciti a sorprenderci anche questa volta. L’immagine dell’inossidabile alpino Dal Pozzo ha ottenuto in meno di 24 ore un numero di visualizzazioni impressionante, circa 1.100.000, e non basta… oltre 31mila persone hanno premuto l’ormai famoso “Mi piace” sulla fotografia e in 800 hanno voluto lasciare un commento.
Complessivamente, la portata delle visualizzazioni su Facebook (ovvero il numero di persone che ha visto uno o più contenuti pubblicati sulla nostra pagina), si è impennata, arrivando alla cifra record di oltre 2 milioni restando su questi livelli, per noi impensabili, per tutta la settimana successiva alla Adunata; decine di migliaia sono state le “interazioni”, ovvero le azioni, i gesti, che ogni giorno gli utenti di Facebook hanno compiuto sulla nostra pagina che nel frattempo ha visto aumentare il proprio numero di fan di oltre 20.000 unità arrivando a quasi 100.000 fan rispetto agli 80.000 di inizio aprile. Gli accessi inoltre, come immaginabile, non si sono limitati al nostro Paese, ma abbiamo avuto utenti collegati da numerose nazioni europee e di altri Stati, praticamente in ogni continente.
L’incredibile successo dei social network rischierebbe di far passare in secondo piano il ruolo del nostro portale https://www.ana.it che invece inaspettatamente ha registrato un record di visitatori assoluto sulle gallerie video della Adunata. Sono stati oltre 200.000 in 15 giorni gli utenti che hanno visualizzato gli 87 video della sfilata e gli 8 video dei momenti principali della Adunata per oltre 1.000.000 di volte. Nei tre giorni dell’Adunata il portale adunataalpini-pordenone2014.it, gestito dal Comitato Organizzatore dell’Adunata, è stato cliccato per 51mila volte, con 41.500 visitatori unici mentre le pagine visionate sono risultate quasi 134mila. L’app, appositamente sviluppata per l’Adunata, è stata scaricata da 7.500 utenti che utilizzano sistemi operativi iOS e Android su smartphone e tablet.
È evidente che questi numeri sono una dimostrazione che il mondo della comunicazione è definitivamente entrato in una nuova era, nella quale Facebook, Twitter, Youtube, ecc., giocano un ruolo importantissimo e che, se ben utilizzati, possono a loro volta essere degli straordinari strumenti per portare le persone ad accedere ai contenuti presenti su portali, giornali, blog, gallerie video e audio. Dove ci porta tutto ciò? Nessuno può dirlo con certezza. Schiere di sociologi ed esperti di marketing e comunicazione ci stanno studiando e tutto è ancora in evoluzione. Ma alcune semplici considerazioni le possiamo fare. Facebook e Twitter devono il loro successo ad una straordinaria semplicità di utilizzo, e grazie a smartphone e tablet alla possibilità di condividere i contenuti (video, immagini, notizie, ecc.) in tempo reale e da qualsiasi luogo.
Questo flusso di informazioni viene automaticamente convogliato nella bacheca dell’utente, innescando un effetto virale di diffusione con i propri amici e contatti. Allo stesso tempo questa specie di diari on line “bruciano” i contenuti in poche ore e mal si prestano ad un ruolo di archivio e catalogazione degli stessi, ruolo che, al contrario, i portali svolgono in modo egregio. Nel mondo della comunicazione digitale gli strumenti non si escludono ma si integrano e ogni nuovo strumento ci obbliga a reinventare nuovi modi e forme di comunicare. La nostra Associazione deve utilizzare l’importante patrimonio di amici che ci seguono sui social network quale primo momento di contatto offrendo poi analisi e riflessioni più approfondite attraverso L’Alpino e www.https://www.ana.it. Anche se occorre tener ben presente che su Facebook o Twitter non tutto quello che viene pubblicato ha successo! I messaggi passano solo se gli utenti li valutano in modo positivo, se ne condividono l’idea, se ritengono onesto e credibile chi li propone; in caso contrario il rischio di fare fiasco diventa una certezza in pochissimi minuti.
Il successo della nostra Adunata su internet è l’ennesima dimostrazione che i messaggi sono veri e condivisi e che gli alpini godono di grande credito presso il popolo in rete. Abbiamo intrapreso nuove strade, ma con lo spirito e i sentimenti di sempre. L’immagine dell’alpino Dal Pozzo non ha realizzato 1.100.000 visualizzazioni perché è andato su Facebook ma perché “è un grande” e se lo merita ed il popolo che frequenta la rete ha reso a questo vecio gli onori, proprio come fosse stato presente a Pordenone.
Michele Tresoldi