“Fuarce Cividat”, oggi come ieri

    0
    224

    Quanti hanno fatto la naja ricordano che con il brutto tempo i comandanti erano soliti ripetere “l’alpino non è solubile in acqua”. Quella sensazione di freddo e di umido se la sono regalata le migliaia di persone che hanno affollato Chiusaforte e Cividale del Friuli il secondo fine settimana di gennaio in occasione del 17° raduno del battaglione “Cividale”. Migliaia hanno sfidato il freddo vento delle valli e la pioggia ghiacciata per sfilare lungo le vie della città ducale (così è conosciuta Cividale) quest’anno dietro la loro Bandiera di guerra che, per la solennità della cerimonia, è giunta dal Vittoriano di Roma dov’è custodita.

    A far compagnia al vessillo, il Labaro dell’Associazione che, accompagnato dal presidente Perona e da un nutrito gruppo del consiglio nazionale, ha voluto con la sua presenza dare lustro a quest’evento organizzato dall’associazione “Fuarce Cividat” e dal suo presidente gen. De Stefani. Raduno importante, storico per l’inaugurazione del monumento all’8° reggimento che ha visto la presenza di diversi politici friulani e tanti amministratori pubblici locali unitamente al vice comandante delle Truppe alpine gen. D. Fausto Macor.

    Presente anche la “Julia” in armi con il comandante gen. B. Gamba, il vice comandante col. Piovera, il “padrone di casa” col. Merola, comandante dell’8° Alpini e la 115ª Compagnia che ancor oggi, a 17 anni dallo scioglimento del battaglione tiene alte le tradizioni del reparto famoso per le gesta di quota 176 (quota Signal, per i tedeschi che la persero e la chiamarono poi “quota Cividale”, in italiano, in onore degli alpini del battaglione che la riconquistarono) e per la tragedia dell’affondamento della nave-trasporto Galilea, che lo vide annientato.

    Alcune migliaia di veci sono giunti a Cividale da tutto il Nord Italia per quello che è uno dei raduni di reparto più sentito e seguito. L’anniversario quest’anno ha avuto un prologo il sabato in Chiusaforte (sede storica del battaglione) per proseguire con una serata dedicata ai cori così affollata da costringere in piedi le centinaia di persone che si assiepavano. Splendido lo spettacolo, con i cori CAI di Cividale, “La voce della valle” di San Pietro al Natisone e “Monte Nero” della sezione di Cividale, alternati a racconti di guerra.

    Il Raduno si è concluso domenica con la sfilata lungo le vie di Cividale fino a giungere davanti al nuovo monumento dedicato all’8° Alpini, posto al centro della porta d’ingresso alla città, che vuole ricordare ai tanti visitatori del gioiello friulano il valore di ieri e di oggi attraverso tre simboli alpini: la piccozza, la penna, l’8°. Il col. Merola e l’alpino Floretti reduce di Russia nelle fila del “Cividale” hanno scoperto il monumento.

    Due le date impresse nella pietra piasentina: il 1° ottobre 1909, data di costituzione dell’8° con al proprio interno il battaglione “Cividale” e la data del suo ultimo caduto, il 18 gennaio 2011, nella provincia di Balamur, in Afghanistan. Era il caporal maggiore capo Luca Sanna. Alpini di ieri e di oggi pronti al servizio e al sacrificio.

    Igor Piani