Erano altri tempi

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    Su L’Alpino di febbraio a pagg. 24/25 “Storia d’altri tempi” si vedono persone che esibiscono come trofeo una povera aquila maltrattata, chiusa in una minuscola gabbia e destinata sicuramente a una brutta fine. Queste immagini riportano alla mente le “fiestas” spagnole dove una moltitudine di squallidi sadici ignoranti si divertono a massacrare un animale indifeso. Forse questa “triste storia d’altri tempi” che non fa molto onore ai suoi protagonisti era meglio lasciarla chiusa in un cassetto.

    Guido Davì

    Caro amico, la foto che abbiamo pubblicato ha più di 90 anni. Questo non per giustificare, ma per dire che da allora sono passati fiumi di sensibilità ecologista e di rispetto degli animali. Erano gli anni ’40 quando mio padre, uomo buono e mite, con cinque figli da crescere e due vacchette nella stalla, metteva i lacci per catturare le lepri e d’inverno le trappole per catturare indifesi uccellini da mangiare con la polenta. Ed era una festa mangiare carne quando al massimo succedeva una volta al mese. Oggi nessuna persona civile si sognerebbe di praticare quelle “crudeltà”. Nessuno dei figli è diventato bracconiere o cacciatore e tra i nipoti c’è anche qualche vegano. La storia guardiamola, ma senza far la morale, con la sensibilità moderna, applicata a vicende di un secolo fa.