Un invito alle sezioni
e ai gruppi a dare
una mano a ricostruire
questa testimonianza
della nostra storia
Questa che raccontiamo è una
storia particolarmente e variamente
significativa che si snoda
in tre atti, due già compiuti, l’ultimo
affidato allo spirito di solidarietà
alpino. Si svolge a Castrovillari,
in provincia di Cosenza, dove è
capogruppo Nicola Filomia, capitano
medico degli alpini. Questo di
Castrovillari è un piccolo gruppo,
che ha tuttavia il pregio di avere degli
alpini di razza e di buona memoria,
tanto buona da volerla conservare
anche attraverso un piccolo
museo, fatto di cimeli alpini racimolati
con tanta fatica e ancor maggiore
amore.
Uno dei pochi musei alpini dell’Italia
meridionale del quale gli alpini
calabresi andavano (l’imperfetto è
purtroppo di rigore) giustamente
fieri. Spesso accompagnavano intere
scolaresche della città e del territorio
a visitarlo, ed era un motivo
per farsi conoscere e far conoscere
la storia degli alpini, che è un
tutt’uno con quella d’Italia. Un modo
per avvicinare la linea delle palme
a quella degli abeti, per svolgere
quella funzione di pedagogia nazionale
tanto necessaria nel momento
in cui troppo spesso vengono trascurate,
se non mortificate, le nostre
radici.
Da un paio d’anni la sede del gruppo
era ospitata in un’ala del Castello
Aragonese e gli alpini avevano approfittato
dello spazio concesso per
ampliare il loro museo.
Ed ecco la seconda parte della storia.
Nell’ottobre scorso giovani di
un non meglio precisato gruppo
hanno occupato dei locali del castello,
compresa la sala riunioni del
gruppo alpini. Alle rimostranze de degli
alpini, i più facinorosi non hanno
tardato a fare ricorso a pesanti minacce.
Quando dopo una serie di
angherie è intervenuta la polizia
per far sgomberare gli intrusi ponendo
così fine a un traffico di droga,
alcuni teppisti hanno saccheggiato
la sede del gruppo, asportando
o danneggiando irreparabilmente
i numerosi cimeli del museo e gli
arredi.
Ed ecco il finale di questa storia,
che lascia un interrogativo sull’epilogo,
ancora tutto da scrivere. Crediamo
infatti che sia un punto d’onore aiutare gli alpini di Castrovillari
a ricostruire il museo del gruppo
che così bene tiene viva la tradizione
alpina, nobilitata dai 1539 alpini
calabresi e dai quasi altrettanti artiglieri
alpini Caduti.
Di qui un invito
alle sezioni e ai gruppi: prendete
contatto con il capogruppo, il dottor
Nicola Filomia (via Galeno,
87012 Castrovillari, CS, telefono
098 126519) e dategli una mano inviando
cimeli, foto, qualsiasi tipo di
materiale.
Molti alpini, specialmente dei gruppi
prossimi alla linea del fronte della
Grande guerra, hanno la possibilità
di avere reperti d’ogni tipo,
spesso tenuti in casa come ricordo:
è l’occasione di donarli per un nobile
scopo. Ci piacerà pubblicare la fotografia
del museo, una volta ricostituito:
sarà la dimostrazione che
lo spirito alpino vince sulla violenza
e sull’ignoranza.