Dal Cisa un confronto costruttivo

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    Un buon Cisa, non ripetitivo ma costruttivo e propositivo. Sarà bene ripassare la lezione al più presto e fare tesoro dei consigli e dei desideri dei direttori delle nostre testate. Ci soffermeremo su quanto è stato discusso, partendo dalla nostra solidità morale . Così il nostro presidente nazionale Corrado Perona nel tirare le somme delle due giornate dell’11º Convegno Itinerante della Stampa Alpina, a Viareggio.

    Un convegno magistralmente organizzato dalla Sezione Pisa Lucca Livorno presieduta da Fabrizio Balleri in collaborazione con i bravi alpini del gruppo capeggiati da Paolo Benedetti che ha visto la partecipazione del vice presidente vicario Ivano Gentili, del vice presidente Attilio Martini, di 17 consiglieri nazionali, i rappresentati di 70 testate alpine 63 sezionali e 7 di gruppo (un record), del generale Fausto Macor, comandante la brigata alpina Taurinense, in rappresentanza del comandante delle Truppe alpine generale di C.A. Armando Novelli, accompagnato dal capitano Mario Renna, responsabile delle pubbliche relazioni della brigata. Per la prima volta hanno partecipato ai lavori anche i referenti del Centro Studi e del portale associativo https://www.ana.it.

    È stata, quest’ultima, una interessante novità: è infatti opportuno che in tempi di comunicazione multimediale i responsabili dei nostri giornali dibattano con i referenti informatici (per molti aspetti il presente e soprattutto il futuro mediatico) e con quelli del Centro Studi (cuore della memoria storica associativa e propulsore di iniziative culturali e di manifestazioni di vario tipo) problemi che riconducono ad un interesse comune: quello associativo. Dopo il saluto dell’assessore Franco Pulzone e del presidente della sezione Fabrizio Balleri, l’apertura dei lavori è toccata al consigliere Adriano Rocci, che come presidente del Comitato di direzione de L’Alpino è tradizionalmente anche il presidente del Convegno. Rocci si è rifatto al grande momento che l’Associazione sta attraversando ed alla stessa realtà sociale in cui viviamo. Ma ha affermato non dobbiamo mai dimenticare che siamo parte di una Associazione d’Arma.

    Uomini che hanno calcato il cappello in testa e che a distanza di tanti anni continuano a portarlo . Ha poi inviato un ideale saluto agli alpini del 3º reggimento che, comandati dal col. Manione, si trovano in Afghanistan e a quanti sono in Libano, nella missione guidata dal generale Graziano. Infine ha invitato tutti i responsabili delle nostre testate ad essere consapevoli che i nostri giornali sono anche un biglietto da visita verso l’esterno e che quanto facciamo, e scriviamo, dev’essere nel solco della tradizione tracciata dai nostri Padri.

    L’ALPINO

    Il direttore de L’Alpino Vittorio Brunello ha spiegato come viene concepito il mensile associativo e come gli argomenti più delicati siano oggetto di confronto, d’intesa con il presidente nazionale e sulla linea del CDN. Suggerimenti vengono dati anche dalle numerose lettere che giungono in redazione che, unitamente all’esperienza maturata prima come consigliere nazionale e poi come vice presidente vicario, aiutano a fare del giornale una linea guida per tutta la stampa alpina. Il cui peso è grandissimo, con le sue 5 milioni e 700 mila copie all’anno che raggiungono ogni angolo d’Italia e del mondo. Una ragione in più per trasmettere ottimismo e voglia di fare. Del resto, basta rifarci ai nostri Padri e ai nostri reduci, che ci hanno tracciato la strada dell’alpinità e della nostra identità, e poi fare e scrivere di cose alpine, che è stato il motto di questo Convegno.

    LA CITTADELLA DEGLI ALPINI

    Identità alla quale si è rifatto anche il generale Fausto Macor, comandante della brigata alpina Taurinense, presentando la Cittadella degli alpini in allestimento a Cuneo, in un’area centrale della città, in Foro Boario, su 3.800 metri quadrati. Una vera caserma, con tanto di corpo di guardia, uffici, mezzi e materiali in dotazione, una palestra di roccia e tanto altro. Non sarà certo una mostra statica ha detto Macor ma un qualcosa di vivo e reale, con tanto di corpo di guardia, che potrà accogliere gli alpini in congedo e mostrare loro come sono gli alpini d’oggi’, che è il tema sul quale si snoda questa grande rassegna delle nostre Truppe alpine. Perché ha detto ancora il generale ci dobbiamo conoscere meglio, per esempio che non ci sono alpini e alpine ma solo alpini ha aggiunto sorridendo e i nostri veci potranno trascorre qualche ora nel loro ambiente e rendersi conto che se tante cose sono cambiate lo spirito è quello della continuità, della tradizione nel rinnovamento, che è anche la sintesi di quanto ci diversifica da tutti gli altri Corpi dell’Esercito . L’intervento è stato sottolineato da un caloroso applauso.

    E veniamo ai contributi dei congressisti. Contributi che svilupperemo quasi sempre per argomenti piuttosto che per oratori, giacché preferiamo riportare le idee piuttosto che una passerella di personaggi.

    IL SUPPORTO AI NOSTRI ALPINI IN MISSIONE

    Sono centinaia i gruppi che raccolgono aiuti umanitari, donati anche da enti e associazioni, da inviare nei luoghi in cui operano i nostri reparti alpini. Spesso nell’ambito di un vero e proprio programma che coinvolge gli enti locali, come i progetti Bolzano Kabul, Cuneo Kabul e Belluno Kabul, Pinerolo con il 3º a Kabul e tanti altri aiuti che si traducono in scuole e materiale scolastico, pozzi, medicinali, apparecchiature mediche di analisi e tanto altro ancora. È un modo per essere vicini ai nostri alpini che fa la differenza di qualità fra gli interventi italiani e quelli degli altri reparti europei.

    LA DIFFUSIONE ALL’ESTERNO DEI GIORNALI ALPINI

    Ottima, oltre che doverosa la distribuzione della nostra stampa nelle caserme: serve a farci conoscere e a creare lo spirito e la solidarietà alpina. Quanto a distribuirli all’esterno, ci sono delle insidie perché quando ci confrontiamo con gli altri occorre essere professionali. Altro è invece la conoscenza dei corrispondenti locali e farci conoscere dalle redazioni locali, suggerimento quanto mai opportuno che riserverà sorprese per la disponibilità che troveremo. Come è stato sottolineato dai giornalisti presenti in veste di referenti al convegno.

    ATTI DEL CONVEGNO

    Perché non pubblicare gli atti del convegno e le conclusioni alle quali siamo arrivati?Questa la richiesta di alcuni autorevoli referenti. Proposta certamente interessate, che comporta tuttavia la consegna dei testi dei vari interventi, contenuti nell’arco temporale di 5 minuti. Resta il fatto che spesso si avvia un dibattito sulle relazioni stesse: il tutto comporta un complesso lavoro di registrazione e ricostruzione dei testi che richiede tempi lunghi per adeguare il testo scritto al discorso pronunciato a braccio Se possiamo avanzare un suggerimento, è quello di fare riferimento alla nostra stampa alpina.

    IL CONTRIBUTO DEI NOSTRI GIORNALI

    Come abbiamo anticipato, questa non vuol essere la cronaca intervento per intervento, quanto la sintesi degli argomenti trattati. Ciascun responsabile di giornale, sezionale o di gruppo, scriverà sul convegno, presentando probabilmente l’intervento del proprio delegato, formulando commenti, idee e, perché no?, anche critiche. Sono soprattutto queste ultime ad essere preziose quando non sono fine a se stesse ma costruttive. È questo il contributo che possono dare i giornali associativi, tutti, ma proprio tutti, ugualmente importanti.

    ARGOMENTI DI ATTUALITÀ

    El’attualità?Talvolta può servire per non chiudersi nel nostro guscio ma considerare ciò che influenza comunque la nostra quotidianità. Qualche delegato ha accennato a questa proposta non strettamente legata al tema del convegno. Gli interventi sono stati pochi ma incisivi. Nessuno pone limiti agli argomenti ma solo inviti alla prudenza suggerita dalla difficoltà di svolgere una analisi della realtà senza smarginare in personalismi.

    CONFERENZE DI GIORNALISMO

    Anche dal convegno è scaturita la richiesta di continuare le conferenze di giornalismo curate dalla redazione de L’Alpino. Sarebbe opportuno organizzarle per raggruppamento, o per gruppo di sezioni, d’intesa con la sede nazionale, per consentire una adeguata partecipazione.

    IL PORTALE INFORMATICO

    Formidabile strumento di comunicazione e di informazione, soprattutto del futuro. Ne ha fatto il punto Michele Tresoldi, webmaster del nostro portale www.https://www.ana.it L’intervento ha voluto portare l’attenzione dei partecipanti al convegno sulle grandi trasformazioni in atto nel mondo dell’informazione che la crescita sia quantitativa che qualitativa di internet ha condizionato in modo significativo non solo nelle strategie editoriali e commerciali dei giornali tradizionali, influendo sui contenuti, i tempi e il modo di fare informazione, ma anche nelle esigenze e nelle abitudini informative dell’utenza. Ai numerosi webmasters dei siti sezionali, presenti al convegno, sono inoltre state fornite alcune indicazioni per migliorare la visibilità dei propri siti soffermandosi in particolare sui contenuti multimediali e sulle possibilità di interazione degli utenti, offerte dalla rete, con l’invio di immagini e video, l’inserimento di commenti alle notizie ed attraverso la creazione di forum tematici.

    SEZIONI ALL’ESTERO

    Qualche delegato ha chiesto maggior spazio su L’Alpino per le Sezioni all’estero. Il direttore Brunello ha spiegato che le sezioni hanno lo spazio generalmente riservato a trentamila iscritti. Aggiungiamo che le pagine del nostro mensile sono aperte a chi risiede all’estero: spesso però le notizie arrivano con il contagocce. Ripetiamo l’invito a inviarci notizie e fotografie delle attività svolte: saremo ben felici di riservare tutto lo spazio necessario.

    PREGHIERA DELL’ALPINO

    Argomento molto sentito e ricorrente. È stato ribadito che il CDN ha preso la decisione di far recitare nelle nostre manifestazioni e celebrazioni la preghiera così come l’abbiamo sempre recitata, con l’invocazione della benedizione delle nostre armi e la difesa della nostra millenaria civiltà cristiana.

    TRUPPE ALPINE

    L’addetto alla pubblica informazione della brigata Taurinense, capitano Mario Renna, che ha partecipato al CISA la domenica mattina, ha suggerito di pubblicare i nuovi gradi dell’esercito, in special modo dei volontari e inoltre anche la composizione delle Truppe alpine, con i vari reparti. È stata una interessante e utile proposta che i delegati hanno accolto con favore.

    PARAZZINI

    Estemporaneo contributo del past president Beppe Parazzini, che agganciandosi ad uno dei temi caldi del momento lo ha collegato alla tradizione alpina. Quando i nostri alpini al fronte scrivevano a casa, alla famiglia, pensavano alla famiglia formata da un uomo e una donna , ha detto. Il messaggio è stato lungamente applaudito.

    INTERVENTO CONCLUSIVO DI CORRADO PERONA

    Come è ormai tradizione, la conclusione del convegno è stata tratta dal presidente nazionale. Il suo è stato un intervento di largo respiro che ha abbracciato non solo gli argomenti trattati nei due giorni di lavori ma ha indicato anche la strada sulla quale si muove e si muoverà l’Associazione. Partiamo dalle cose che abbiamo realizzato ha esordito Corrado Perona da quelle che stiamo facendo e da quelle che abbiamo in programma .

    Ma non è certo tutto. Partiamo dalla nostra solidità morale ha continuato il presidente perché è importante che l’Associazione abbia un’identità precisa e noi non abbiamo smarrito per strada i principi basilari di essere uomini e alpini, o alpini e uomini, riuniti in una associazione la cui base, possiamo dirlo con assoluta certezza, è sana. Ed è sana perché siamo rimasti fedeli a quanto i nostri Padri hanno scritto sulla Colonna Mozza dell’Ortigara: Per non dimenticare.

    Abbiamo mantenuta intatta la nostra identità. Ciò che maggiormente colpisce è che noi tutti gli anni ci ritroviamo nei luoghi della Grande Guerra a 90 anni di distanza, novant’anni dopo siamo ancora lì, e a sessant’anni dal secondo conflitto mondiale siamo ancora lì. Se queste manifestazioni che ricordano il nostro passato e il sacrificio dei nostri padri non ci fossero dovremmo preoccuparci . Perona ha ricordato la commemorazione a Muris di Ragogna, la tantissima gente presente con gli alpini. Ma, nel contempo, ha lamentato l’assenza di alcune sezioni. Perché solo 25 vessilli sull’Ortigara? si è chiesto Ci sono sezioni che non partecipano da anni! , ed ha aggiunto che talvolta è necessario anche sottolineare gli aspetti critici, quando ci sono.

    Ha ricordato la battaglia in difesa della leva, una battaglia che era persa in partenza non certo per colpa nostra . Abbiamo accusato il colpo, abbiamo sofferto, soffriamo ancora, ma ci siamo detti che questa associazione non doveva fermarsi per colpa di altri, che doveva continuare a camminare. Abbiamo puntato sulle risorse interne. Nell’ambito delle nostre sezioni e dei nostri gruppi abbiamo guardato se avevamo trascurato qualcosa e se avevamo mancato di avvicinare qualcuno. E allora ha detto con soddisfazione Perona devo ringraziare le sezioni e i gruppi perché hanno affrontato la questione con la massima serietà.

    A fronte di una perdita, di soli alpini, dello 0,8 per cento di iscrizioni nel 2006 che è pur sempre una perdita sono sorti nuovi gruppi, inaugurate tante sedi nuove, a Treviso, Pordenone, Padova, Bergamo, Biella E ci sono i gruppi del Centro Sud dove possiamo e dobbiamo ancora fare molto. Ci sono segnali positivi che questa Associazione cresce. Nel meridione basta dire: pochi ma buoni!, chi si è dato da fare ha ottenuto grandi risultati. Sono nati gruppi dove non erano mai esistiti, dove non c’era un vecio , dove ci sono però i giovani. E noi dobbiamo investire su questi giovani, perché continuino ad esserci .

    Giovani significa attingere anche nel serbatoio delle truppe alpine, avvicinarsi ai giovani in armi, entrare nelle caserme. Perona ha ricordato che i rapporti con alcuni comandanti, all’inizio, non sono stati dei più facili. Ma quando abbiamo trovato la strada, abbiamo capito che noi potevamo fare qualcosa anche per loro, non solo per la loro crescita come alpini, ma anche che potevamo mettere a disposizione, attraverso i nostri gruppi e le nostre sezioni, la nostra organizzazione, noi stessi: abbiamo chiesto se avevano bisogno di essere aiutati, di amicizia I primi risultati ci sono, forse non sono grandi risultati ma è importante che ci siano.

    Dicevo: iscriviamo questi ragazzi alle loro’ sezioni di origine. Invece abbiamo capito che è probabilmente preferibile iscriverli nei luoghi in cui prestano servizio, perché finché sono qui è più facile aiutarli piuttosto che nelle città da cui provengono. Passando dai giovani in servizio ai giovani in congedo, Perona ha rilevano che per fortuna li abbiamo, e che gli iscritti dai 25 ai 35 anni sono settantamila e sono una realtà viva dell’Associazione. E allora è importante verificare chi sono questi giovani, cosa vogliono, come vedono l’Associazione. Qualcuno ha erroneamente pensato che così facendo si correva il rischio di creare un’associazione all’interno dell’Associazione. Sbagliato.

    Aspettiamo che i giovani diventino vecchi?Ma i giovani ha detto con forza il presidente vanno impiegati subito, non certo per farli presidente di sezione o capigruppo ma per metterli a lavorare! Lo hanno chiesto loro! Non dobbiamo aver paura di perdere la poltrona! È il giovane che si affianca al vecio , tanto che già quest’anno ci sarà un campo di lavoro sull’Ortigara, sopra il Lozze, dove la sezione di Marostica sta progettando un campo di lavoro per ripristinare le trincee della Grande Guerra, e potrà essere preso in carico proprio dai giovani.

    Li vogliamo mettere alla prova, perché il loro inserimento deve essere anche frutto di sacrificio . Reperti storici, memoria del passato, documentazione e infine proiezione nel futuro: è compito del Centro Studi, che deve essere fonte di idee . Perona ha ricordato che l’idea di costituire il Centro Studi venne al consigliere nazionale Alfredo Costa, di Genova, che ne parlò all’allora presidente Beppe Parazzini il quale disse: facciamolo! Oggi è una bella realtà. Così come lo è il portale informatico, uno strumento già utile e che lo diventerà sempre di più . Certo, la mia generazione stenta a familiarizzare con la rete e i sistemi integrati di comunicazione ma non ci sfugge l’importanza che hanno; la nostra Associazione ha intrapreso anche questa strada e, da quanto è emerso dagli interventi in special modo dalla relazione di Michele Tresoldi webmaster del nostro portale, siamo al passo con i tempi. Che non è poco.

    Tecnologia e solidarietà: sembra una contraddizione degli opposti, invece è un’armonia di note discordanti che solo gli alpini sanno realizzare. Perona ha parlato dell’intervento in Mozambico, dove nel 1993 furono inviati in missione di pace per conto delle Nazioni Unite gli alpini di leva. Quanto la nostra Associazione ha fatto in Mozambico, nel distretto di Lalaua un collegio per ragazze, un piccolo ospedale per bambini sottonutriti e una scuola è stata un’opera di solidarietà nei riguardi della popolazione locale; ma è stato anche un modo per lasciare un segno tangibile della presenza dei nostri alpini .

    Perona ha poi messo in rilievo l’opera della nostra Protezione civile e del nostro meraviglioso ospedale da campo, la cui ultima uscita è stata nello Sri Lanka, nell’isola di Kinnja, nel 2005, dopo il disastroso tsunami che ha provocato centinaia di migliaia di vittime. Una grande Associazione, per affrontare il futuro, deve poter contare su strutture adeguate ha continuato il presidente perché sono indispensabili per andare avanti.

    Così, ecco la ristrutturazione della Sede nazionale nel rispetto delle vigenti normative ed il rinnovo degli uffici secondo una migliore logica di lavoro. E poi il rifugio Contrin, questa importantissima struttura di proprietà dell’ANA che, grazie anche a un sostanziale contributo della Provincia autonoma di Trento, potrà diventare un importante punto di riferimento per la nostra vita associativa, in grado di accogliere scolaresche e famiglie. Non dovrà essere solo un luogo turistico, ma anche luogo di incontri, di pensiero e di confronto . Perona ha annunciato che i lavori stanno per iniziare e quando, l’anno prossimo, saranno conclusi ci sarà una inaugurazione solenne.

    E poi c’è Costalovara, lo splendido soggiorno alpino che grazie anche all’apporto preziosissimo della Sezione di Bolzano ha continuato a vivere. Costalovara deve rappresentare una struttura d’eccellenza dell’Associazione ha detto Perona È importante che il Cisa possa avere nel Soggiorno una sede stabile, che ospiterà anche molte altre attività, specialmente dei giovani, e ospiterà famiglie in ogni stagione dell’anno .

    Il presidente ha annunciato che finalmente, usciti dalle pastoie burocratiche che per quattro anni hanno bloccato i lavori, è stato avviato il cantiere di Ripabottoni per la realizzazione di una casa di riposo: un intervento legato alla solidarietà portata dai nostri volontari in occasione del terremoto in Molise. Da ultima, ma non certo di minore importanza, Perona ha affrontato la questione degli amici degli alpini. Un argomento scomodo?Forse, ma è anche un passo epocale , ha detto. La sala si è fatta ancor più silenziosa e attenta. Da un gruppo ristretto di amici ho raccolto le idee e penso che non abbiamo perso tempo anche se abbiamo atteso tre anni, e forse non bastano

    A luglio ha annunciato Perona faremo un CDN straordinario per affrontare due argomenti. Il primo per approfondire il metodo di scelta dell’Adunata nazionale. Asiago?Si è chiesto. Lo spirito non è stato ancora capito! Siamo andati lassù perché quando si è trattato di decidere il CDN e Beppe Parazzini hanno detto: andiamo lassù perché è casa nostra, perché lì è nata la nostra Associazione. Certo, ci sono stati intoppi anche corposi. Ma se non ci identifichiamo con l’Ortigara ha esclamato non ci siamo!

    Non vogliamo che l’Adunata perda il suo significato, che non è certo quello della conta delle fette di salame Il motivo più importante è il ritrovo! Il secondo argomento che avremo sul tappeto è quello dei soci aggregati. Cominceremo a parlarne in CDN, metteremo nero su bianco e riferiremo ai presidenti di sezione, affinché possano a loro volta informare i gruppi. Non abbiamo fretta di ricevere le risposte, dobbiamo essere sicuri di fare un passo a ragion veduta e prendere una decisione solo se ne saremo convinti.

    Un’Associazione di uomini deve poter contare sugli uomini, capire a chi si rivolge, chi ci è amico e ci vuole bene, chi accoglie il nostro messaggio. La stampa alpina sarà il veicolo delle idee: al momento opportuno dovrà trattare anche questo argomento e dovrà dare il suo apporto . Avviandosi alla conclusione, il presidente ha annunciato che dopo l’Adunata di Cuneo andrà in Russia, a Rossosch.

    È giusto che mi presenti al sindaco e alla direttrice dell’asilo. Ci andrò ha continuato con la voce spezzata dalla commozione perché lì l’Associazione ha eretto il più bel monumento fatto non solo di pietra ma dal sorriso e dal canto dei bambini che tengono compagnia ai nostri troppi morti . Le sue parole sono state interrotte da un lunghissimo applauso. Concludendo, Perona ha annunciato che è partita la richiesta all’ambasciata greca a Roma di poter realizzare un segno che ricordi i tanti Caduti su quel fronte, nel secondo conflitto mondiale. E sono contento che questa richiesta sia stata avanzata dai nostri giovani: un segno di ricchezza della casa abitata dagli alpini, fantastici uomini e grandissimi italiani .

    Il convegno si è concluso fra gli applausi. Mancava un’appendice: annunciare la sede del CISA nel 2008. Sarà Brescia. Appuntamento quindi nella Leonessa d’Italia.