Dal Cile all'Australia, stesso immutato spirito alpino

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    Presso il salone d’onore della Provincia di Cuneo, nel primo pomeriggio di venerdì 11 maggio, è avvenuto l’incontro tra il presidente nazionale Corrado Perona e i presidenti delle sezioni all’estero. Si è trattato di un momento abbastanza informale, ma molto apprezzato dai nostri alpini provenienti da ogni angolo del mondo che desiderano avere l’opportunità di uno scambio d’idee, di un confronto sulle attività e iniziative delle loro sezioni, oltre ad avanzare proposte e richieste alla Sede Nazionale in merito alle peculiari situazioni in cui si trovano ad operare.

    Il delegato del CDN Ornello Capannolo, presenti quasi tutti i consiglieri nazionali, ha fatto gli onori di casa, ricevendo gli ospiti provenienti dal Belgio, Brasile, Cile, Francia, Germania, Gran Bretagna, Hamilton, Kitchener Waterloo, Lussemburgo, New York, Montréal, Nordica, Sud Africa, Uruguay, Vancouver e Windsor. Nella sua breve introduzione ha rilevato che se è vero che il tempo non perdona e ogni anno il numero di quelli che raggiungono il paradiso di Cantore è rilevante, per motivi dovuti ad una diversa emigrazione stanno nascendo nuovi gruppi in California, Colombia, Romania, e qualche idea sta maturando anche in altre parti del mondo. Il presidente della sezione di Cuneo, Romano Marengo, ha portato il saluto degli alpini della Provincia Granda ed ha espresso la sua soddisfazione e anche l’orgoglio di ospitare un’assemblea così importante e prestigiosa.

    Tra i numerosi interventi, che hanno toccato un po’ tutti i problemi di una realtà così varia e diversificata, particolarmente commovente quello di un novantenne, Ferrazzi, proveniente dal Brasile. Anche se appartenente ad una famiglia di marinai, memore delle sue lontane origini montanare, Valstagna (Vicenza), con la cartolina di precetto indossa il cappello alpino e per tanti anni, da permanente e richiamato si trova coinvolto nelle campagne d’Albania, Montenegro ( una guerra lurida , la definisce), per passare poi in Francia con la Pusteria e trovarsi l’8 settembre a Cuneo con destinazione Reggio Calabria.

    Sposato da quattro mesi, ufficiale senza stipendio raggiungerà il grado di colonnello è costretto a vivere con la dote della moglie e passa attraverso le peripezie di tutti i militari senza ordini o, se ci sono, spesso contradditori. Con sorprendente energia e lucidità di mente cita comandanti, date, località, sempre protagonista di vicende paradossali e drammatiche. Conclude con una riflessione scaturita dalle sue esperienze di guerra: la fraternità tra gli alpini nasce in montagna, ma anche dall’impossibilità di abbandonare un compagno col quale si è andati a scuola, che abita in una contrada vicina alla tua.

    Come puoi tornare a casa se qualcuno può rimproverarti di avere abbandonato un amico nei momenti di pericolo?Conclude con una commovente carica d’entusiasmo, sostenendo che nella famiglia alpina tutti sono eguali. Non c’è età, grado, condizione sociale: solo alpini. Brigandi, Cile, in considerazione dell’età avanzata della gran parte dei nostri emigrati, ipotizza di accogliere come amici degli alpini i discendenti dei soci, come fanno i veterani della X Divisione USA, e i militari cileni che passano attraverso la Scuola di addestramento di Aosta. Zuliani, Francia, annuncia con soddisfazione la costituzione di un nuovo gruppo a Nizza e conferma che il 13 14 settembre 2008, a Briançon, ci sarà il raduno del 1ºraggruppamento, in collaborazione con gli Chasseurs francesi. Renon (Kitchener Waterloo), Covati (New York), Sambucco (Germania), Agnoli (Belgio), Bisinella (Montréal), Caretti (Argentina) ed altri hanno affrontato temi vari come le borse di studio Bertagnolli, i problemi delle adunate, i ricordi di naja.

    Dopo il saluto del presidente della provincia, on. Costa, prende la parola Corrado Perona per dire che nei suoi viaggi presso le sezioni all’estero ha avuto la possibilità di constatare che gli alpini emigrati per necessità hanno saputo guadagnarsi rispetto e considerazione per il loro modo dignitoso e serio di lavoratori e di uomini rispettosi delle leggi e dei costumi dei paesi che li hanno ospitati. Come spirito alpino non secondi a nessuno, organizzano manifestazioni con grande impegno e l’accoglienza delle delegazioni provenienti dall’Italia è sempre commovente e straordinaria.

    Nel Libro Verde della solidarietà mancano dei capitoli importanti, come quello degli alpini di Montevideo che hanno assistito per lungo tempo un alpino all’ospedale e aiutato la vedova nei momenti di difficoltà. A chi chiede di portare il cappello del padre risponde che è più importante conservarne e seguirne gli insegnamenti. Un’iniziativa molto apprezzata sono le borse di studio Bertagnolli, che riescono a conservare viva anche nelle giovani generazioni la memoria e l’eredità morale di di padri, nonni e bisnonni. L’A.N.A. non mancherà di continuare nel suo impegno.

    La conclusione del presidente nazionale, accolta con un lungo applauso: Quando torno dai miei viaggi all’estero sento forte la commozione di lasciare uomini e alpini eccezionali . (v.b.)