Dal 1 Raggruppamento materiale didattico, vestiario, coperte per i bimbi afgani

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    Soldati di pace: così abbiamo chiamato i nostri militari che lasciano la Patria per schierarsi in Paesi spesso lontani. Non sono mai truppe d’occupazione: non lo sono stati in Libano, in Mozambico, a Timor Est, in Albania. E non lo sono oggi in Bosnia, in Kosovo, in Afghanistan e in Iraq. Sono forze di pace, danno sicurezza, collaborano a ripristinare condizioni di vita accettabili.
    Aiutano a ricostruire, tanto che i compiti di sicurezza vanno di pari passo con l’assistenza e l’aiuto umanitario. Il mese scorso abbiamo dedicato la copertina agli artiglieri alpini del 1º reggimento ripresi mentre distribuivano materiale didattico ai ragazzi di un villaggio in Afghanistan.
    In quel caso distribuivano oltre a zaini, quaderni, matite, anche vestiario, medicinali e altro ancora raccolto, gruppo per gruppo, dalle sezioni del Primo Raggruppamento (sezioni di Biella, Susa, Valsesiana, Cuneo, Intra) e in special modo dai gruppi della sezione di Intra (Arona, Baveno, Cambiasca, Dormelletto, Falmenta, Ghiffa, Gurro, Intra Centro, Lesa, Mercurago, Nebbiuno, Pallanza e Rovegro). Avevano scritto perché le informazioni ci erano arrivate incomplete, e ce ne scusiamo che il materiale era stato inviato soltanto dai bravi alpini di Fossano. In effetti la quantità raccolta si spiega proprio con il concorso di più sezioni anche di altri raggruppamenti.
    Quindi bravi a tutti gli alpini, delle sezioni e dei gruppi del Primo Raggruppamento (augurandoci di non aver trascurato nessuno) per un’opera umanitaria tanto più meritoria in quanto si rivolge a popolazioni assistite dai nostri alpini in armi. È un modo per far conoscere meglio gli alpini in terre lontane e per farci sentire più vicini i nostri reparti in missione, e loro più vicini a noi.