Vardirex è l’acronimo di Various Disaster Relief Exercise e mai come questa volta l’esercitazione annuale di Protezione civile condotta dalle Truppe Alpine e dall’Ana è stata all’insegna della varietà. Varietà di temi, con due scenari emergenziali principali – alluvione e incendio boschivo – declinati in più modi, e con diverse unità coinvolte sul territorio di più regioni. Dal 18 al 27 ottobre oltre 400 uomini e donne del comando Truppe Alpine e della brigata Taurinense, insieme alla Protezione civile dell’Associazione Nazionale Alpini, hanno operato in Piemonte, Abruzzo e Veneto, con più di 200 mezzi ed equipaggiamenti, con il coordinamento del dipartimento di Protezione civile nazionale.
Nella provincia di Cuneo si è simulata l’esondazione di un torrente, con allagamenti, frane, interruzioni stradali e l’isolamento di centri abitati. A far fronte all’emergenza entravano in azione il 32º genio e il 2º Alpini della Taurinense, con la Protezione civile del 1º Raggruppamento. Presso il bioparco Acquaviva di Caraglio veniva asportata per pompaggio l’acqua alluvionale grazie a speciali moduli. Ad Entracque una squadra di Soccorso alpino militare del 2º, calata da un elicottero AB 205 dell’aviazione dell’Esercito, recuperava un ferito che era stato precedentemente soccorso dagli operatori dell’Ana.
L’intervento si concludeva con l’evacuazione da parte di un elicottero HH139 Sar (Search and Rescue) dell’aeronautica militare. I genieri del 32º e gli specialisti della Protezione civile conducevano infine ricognizioni per valutare danni strutturali, a bordo di imbarcazioni a motore sul bacino della diga di Entracque. In Piemonte l’esercitazione realistica è diventata anche operazione reale, a seguito delle forti precipitazioni che si sono registrate nella provincia di Cuneo in quei giorni, con gli specialisti del 32º genio e della Pc Ana che hanno tempestivamente effettuato interventi concreti di difesa idraulica, con la rimozione di detriti a seguito di una frana, la pulizia dell’alveo fluviale e il rafforzamento degli argini in un tratto del Po.
In Abruzzo veniva simulato un grande incendio boschivo nella provincia di Chieti. A Casoli e Atessa, intervenivano i nuclei antincendio del battaglione multifunzionale Vicenza del 9º Alpini, insieme ad assetti della Protezione civile del 4º Raggruppamento Ana, supportati da un elicottero del Centro addestrativo aviazione dell’Esercito, equipaggiato per il trasporto e lo sgancio dell’acqua. Squadre di specialisti permettevano di trasportare l’acqua fino al fronte dell’incendio simulato, dove intervenivano gli alpini del 9º e la Pc Ana per spegnere le fiamme.
Contemporaneamente, personale medico di Esercito, Croce Rossa e Sovrano militare di Malta, soccorreva turisti isolati, muovendosi sul lago a bordo di battelli militari, mentre un elicottero dell’Esercito salvava una persona trascinata nel lago. Infine, a Gessopalena una squadra del Soccorso alpino militare del 9º e due binomi cinofili della Protezione civile Ana, scendevano in campo per la ricerca e il soccorso di due dispersi, uno dei quali recuperato grazie a speciali tecniche di soccorso alpino.
Anche in Abruzzo il “realistico” è diventato reale: a Lago Sant’Angelo gli alpini realizzavano – con la collaborazione tecnica dei carabinieri forestali – una linea forestale tagliafuoco a carattere permanente. In Veneto, terza regione della Vardirex 23, per tutta la durata dell’esercitazione veniva attivata la sala operativa integrata della Colonna mobile nazionale dell’Ana a Campiglia dei Berici (Vicenza), per una prova di approntamento rapido.
Test superato positivamente dai protagonisti, sia in termini di coordinamento che di attività sul campo, come hanno testimoniato nel corso della giornata conclusiva dell’esercitazione il comandante delle Truppe Alpine, generale Ignazio Gamba, il presidente dell’Associazione Nazionale Alpini Sebastiano Favero e Luigi D’Angelo, direttore operativo del coordinamento emergenze del dipartimento della Protezione civile.
Mario Renna
ACCORDI SULLA PROTEZIONE CIVILE
Lo scorso 27 ottobre, in occasione dell’esercitazione Vardirex, l’Associazione Nazionale Alpini ha avviato due importanti collaborazioni in tema di Protezione civile. L’accordo con l’Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara è stato sottoscritto dal presidente Ana Sebastiano Favero e dal rettore Liborio Stuppia, in collegamento video da Chieti.
Il protocollo d’intesa con validità quinquennale ha lo scopo di sviluppare e organizzare al meglio le potenzialità del sistema della ricerca scientifica, della formazione e della divulgazione in tema di Protezione civile. Ana e Università formeranno un Comitato di coordinamento che avrà il compito di attuare le direttive dell’accordo e di redigere le relazioni valutativa sulla collaborazione e sui risultati raggiunti, in modo da prevedere gli eventuali obiettivi futuri, in caso di rinnovo della collaborazione.
Il secondo accordo è stato siglato (nella foto) tra Favero, in qualità di presidente di Fondazione Ana Onlus e da Roberto Corona, presidente dell’Associazione Volontari di Protezione Civile del gruppo A2A. Esso è volto ad incrementare l’efficienza di intervento, cristallizzando e potenziando i rapporti già in essere, organizzando sessioni di formazione e di addestramento attraverso attività tecniche di progettazione e apposite esercitazioni in modo da mantenere prioritario l’obiettivo di ristabilire al più presto dopo possibili eventi calamitosi, i canoni di normalità.