Conferita al capitano Manuel Fiorito la Medaglia d’Argento alla memoria

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    Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha conferito la Medaglia d’Argento al Valor Militare alla memoria al capitano degli alpini Manuel Fiorito, del 2º reggimento Alpini di Cuneo, caduto in un attentato il 5 maggio del 2006 nella valle del Musay, in Afghanistan. Con il capitano Fiorito, promosso sul campo da tenente al grado superiore, è rimasto ucciso anche il maresciallo ordinario Luca Polsinelli (promosso sul campo al grado di maresciallo capo), del 9º Alpini de L’Aquila. Nell’attentato rimasero feriti altri quattro alpini, del 2º di Cuneo. Il loro veicolo, dei due che componevano la pattuglia, saltò in aria per lo scoppio di una bomba telecomandata e fatta brillare al loro passaggio. L’attentato fu rivendicato da un gruppo di talebani. Il maresciallo Polsinelli rimase ucciso all’istante, l’ufficiale, benché ferito gravemente, si preoccupò di mettere in sicurezza i feriti e predisporre la difesa. Poco dopo spirò anch’egli. Lo spiega meglio la motivazione della medaglia d’Argento alla Memoria: Giovane ufficiale comandante di pattuglia interveniva sul luogo ove poco prima si era verificato un grave attentato ai danni di un drappello dell’Afghan National Police. Durante l’intervento l’unità veniva a sua volta fatta oggetto di attacco terroristico mediante un ordigno esplosivo comandato a distanza, che procurava il decesso immediato di un militare e il ferimento di altri cinque. L’ufficiale, nonostante le gravissime ferite riportate, spronava i suoi uomini a mantenere la calma, rassicurandoli sul prossimo arrivo dei soccorsi. Notato un componente della pattuglia ferito seriamente al capo, in un atto di estrema generosità, si trascinava verso di lui nel tentativo di portargli soccorso. L’ufficiale spirava poco dopo l’arrivo dei rinforzi. Fulgida figura di comandante che ha saputo infondere, fino all’estremo sacrificio, la forza necessaria per reagire nell’animo dei propri uomini, costituendo ammirevole esempio di coraggio e dedizione ispirato alle migliori tradizioni dell’Esercito e della Patria .

    Valle di Musay (Afghanistan), 5 maggio 2006

    Purtroppo Fiorito e Polsinelli non sono state le uniche vittime delle missioni di pace che i nostri militari conducono in Paesi tormentati dalla guerra. Noi li annoveriamo fra i Caduti di pace, alla stessa stregua di coloro che si sono sacrificati sui campi di battaglia.

    Pubblicato sul numero di marzo 2009 de L’Alpino.