COMO Ossuccio: celebrato il 4 Novembre nel ricordo dei Caduti

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    Capita, una domenica mattina, di arrivare in un paese del lungolago di Como, Ossuccio, ricco di storia e di testimonianze medievali. E di scoprire valori genuini, tramandati con amore, sin dai primi banchi di scuola.
    La chiesa addobbata, con ai lati dell’altare il Gonfalone del Comune, il gagliardetto del gruppo alpini magistralmente guidato, (vorremmo dire ispirato, visto il personaggio) dal capogruppo Mario Belloni, i posti della navata tutti occupati dalla gente del paese, il celebrante che all’omelia loda l’attività degli alpini e lo spirito che li anima.
    Poi una breve sfilata fino alla piazzetta, dominata dal monumento dedicato ai cittadini che dalle guerre d’Africa fino alla seconda guerra mondiale hanno dato la vita per la Patria. Davanti al monumento sono schierati i ragazzi della scuola elementare, con le insegnanti: sono questi bambini a leggere, uno ad uno, il nome dei Caduti, nomi che risuonano ancora una volta fra quelle case che molti giovani abbandonarono tanti e tanti anni fa per non tornare più. È il momento sacro della memoria, che si ripete poco dopo quando viene deposta una corona al sacello dei Caduti, al cimitero.
    Il capogruppo Belloni celebra la giornata delle Forze Armate e parla di Trento e di Trieste, di prima e seconda guerra mondiale, di amor di Patria. Si rivolge alle insegnanti perché spieghino ai ragazzi cosa significa il 4 Novembre. Esalta la leva,
    scuola di vita, che insegnava a ubbidire e a tacere, e il dovere di servire l’Italia.
    Il giovane sindaco Massimo Castelli onora i Caduti, parla di valori dei quali gli alpini sono portatori, della necessità di distinguere i problemi veri dagli altri. Si rivolge ai giovani, perché sono il nostro futuro.
    Finita la parte ufficiale gli alpini si ritrovano con il sindaco in una caratteristica trattoria, sopra il paese: è il momento di stare insieme, in allegria.