Cappelli rubati

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    Scrivo per stigmatizzare il gesto di alcuni manutengoli che hanno sfondato un finestrino del pullman utilizzato dagli alpini della Sezione di Colico, in occasione dell’Adunata di Milano. Sono stati asportati documenti, soldi ma soprattutto, gagliardetti e cappelli alpini. Non sto a spiegare cosa sia più prezioso per le penne nere dell’Alto Lario, i quali sperano di ritrovare, magari con l’aiuto di qualcuno, gli oggetti a loro cari. Non penso ci sia premeditazione in questo gesto, probabilmente solo il mero calcolo di trarre profitto anche da oggetti da collezione, non ho idea che mercato possano avere tali simboli, però chiedo a tutti che se hanno modo di notarli, in qualche situazione lo segnalino, alla Sezione o a me. Anche le madri dei ladri hanno figli idioti. Ti ringrazio per l’ospitalità.

    Mario Rumo, Consigliere nazionale

    Caro Mario, sappiamo da ogni Adunata che ci sono in giro quelli che vivono di espedienti. Purtroppo è così in tutto il mondo e non solo nelle Adunate. L’unica cosa che resta da dire è la raccomandazione a non lasciare in giro cose di valore, a cominciare dai cappelli. Nell’immaginario degli stupidi anche un oggetto di valore morale può sembrare un’occasione per far cassa.