Buon Natale e felice anno nuovo

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    Era la fine di ottobre scorso quando, a Feltre, si è tenuto l’ultimo Cisa, in cui si è parlato del mondo digitale e dei nuovi scenari comunicativi che da esso derivano. Un convegno straordinario, con un indice di gradimento altissimo da parte dei convegnisti, come raramente si era visto in precedenza. In quella sede, come un mantra, ci siamo ripetuti una cosa: le nuove opportunità comunicative sono mezzi e noi dobbiamo portarci dentro i nostri valori, perché se la nostra umanità non entra nella tecnica, sarà la tecnica a divorare la nostra umanità e i nostri valori.

    Il Natale è una singolare opportunità per dare smalto a questa nostra umanità. La nostalgia del bene risveglia in noi memorie, amicizie, sentimenti di stima, desiderio di vicinanza… In un mondo che va di fretta e dove la fretta ci impedisce di vedere chi ci passa accanto, gli alpini sanno che gli occhi del cuore sono l’unica strada per ricordarci che siamo un Corpo. Non solo di tradizioni, di passato e di opere. Siamo un Corpo che ha fatto del volersi bene e del gusto di stare insieme la cifra più potente della propria identità.

    Ecco perché il farci gli auguri è cosa ben diversa da una prassi di circostanza o anche semplicemente di creanza. È una sorta di primavera dell’animo, che toglie dal letargo dei piccoli o grandi inverni che a volte rendono più difficile “viaggiare” insieme, togliendo il ghiaccio delle nostre spigolosità. Da queste premesse e con sentimenti fraterni, vi giungano gli Auguri più cari di Buone Feste, che facciamo a tutta l’Ana, alla sua dirigenza e, giù giù, fino all’ultimo alpino del più sperduto angolo della nostra Patria.

    Auguri a tutte le famiglie, custodi delle nostre persone. Auguri alle Truppe Alpine in armi. Auguri ai tanti alpini sparsi per il mondo, ai quali ci uniscono le ali dell’affetto e della nostalgia. Auguri a chi collabora col nostro mensile, con dedizione generosa e silenziosa. Davvero un Augurio a tutti da parte di Mariolina, Matteo, Valeria, Camillo e dal vostro direttore, don Bruno.