Brigata Taurinense: in due settimane 26 ascensioni intorno ai 2/3.000 metri

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    Una spettacolare esercitazione autunnale, con pernottamenti in tenda. E 31 traversate alpinistiche. Un ritorno in forze all’alta montagna da parte delle due brigate. 

    Ecco una bella e complessa esercitazione degli alpini della brigata Taurinense in alta montagna! Ne scriviamo volentieri anche perché gli alpini della Julia non sono da meno perché avevamo da tempo la sgradevole sensazione che con la sospensione della leva e i tanti impegni interni e all’estero i reparti alpini trascurassero quelle attività che sono proprie delle truppe da montagna. Merito dei comandanti, dal comandante di compagnia a quello di brigata, generale Fausto Macor, al comandante delle Truppe alpine. Ciò dimostra che alpini, oltre che nascere, si può diventare se la scuola è buona. E quali alpini!

    Sono 2.400 gli alpini della brigata Taurinense che nel mese di ottobre hanno compiuto l’addestramento denominato Modulo movimento in montagna . Per gli amanti della statistica diremo che nello svolgimento di quelli che una volta venivano chiamati campi autunnali , solo nelle ultime due settimane di ottobre i reparti hanno percorso complessivamente più di 1.800 chilometri di marce a piedi, con 26 ascensioni tra i 2.100 e i 3.100 metri e 31 traversate alpinistiche, per un totale di 193.000 metri di dislivello (salita+ discesa): in pratica è come se ogni alpino avesse percorso in media 100 km e fosse salito su un 8.000.

    L’addestramento in montagna come sottolinea un comunicato dell’Ufficio di Pubblica Informazione della brigata è una componente fondamentale nella preparazione dei reparti alpini. Nel periodo autunnale le condizioni di particolare durezza dell’ambiente, seconde solo a quelle invernali, fanno sì che tale preparazione sia propedeutica a qualsiasi tipo di impiego dei reparti. Il variare delle condizioni dal caldo al freddo, così come dal bagnato all’asciutto, i pernottamenti in quota e comunque sempre in tenda, abituano il personale alle più svariate condizioni e in particolare rendono l’uomo importante più della sua tecnologia .

    Sono 7 i reparti che compongono la Brigata Taurinense : il 1º reggimento artiglieria da montagna con sede a Fossano (Cuneo), il 2º reggimento Alpini di Cuneo, il 3º reggimento Alpini ed il Nizza Cavalleria di Pinerolo, il 9º reggimento Alpini di stanza a L’Aquila, il 32º reggimento genio guastatori con sede in Torino ed infine il Reparto Comando, anch’esso stabilito a Torino, presso la Caserma Monte Grappa. L’attività è iniziata fin dai primi di ottobre per il 2º ed il 9º reggimento Alpini, mentre i restanti reparti hanno intrapreso l’attività nelle ultime due settimane: il 3º alpini, il Nizza cavalleria ed il Reparto Comando in alta valle di Susa e val Chisone, il 32º nelle Valli di Lanzo mentre il 1º rgt. artiglieria da montagna ha effettuato la scuola tiri per i mortai Thompson da 120/mm in alta val Maira.

    Le condizioni meteorologiche non sono state sempre favorevoli: all’inizio la pioggia incessante, e a volte veramente torrenziale, ha messo a dura prova sia gli alpini delle basi, spesso immersi nel fango, sia quelli in marcia, che anche a causa della neve, sono stati costretti a muoversi in un ambiente notevolmente ostile. Saliti in quota, oltre la spessa coltre di nubi, il sole ha lenito gli ultimi sforzi prima di arrivare in vetta. All’addestramento hanno partecipato anche gli elicotteristi del 34º squadrone Aves Toro di stanza a Venaria Reale, che hanno integrato le loro capacità di trasporto e intervento rapido per l’evacuazione a quelle di movimento degli alpini. Sono stati tra l’altro simulati interventi di soccorso in ore notturne per allenare le potenzialità di volo in condizioni di luce scarsa o assente.

    Fortemente impegnato anche il Reparto Comando, al comando del tenente colonnello Brero, che ha posto il campo base nei pressi del Comune di Sauze Di Cesana, dal quale ha preso il via per le escursioni al Col Bosco e al Monte Colbuin, passando per il Lago Nero dopo un pernottamento in quota. Una piacevole parentesi è stata fornita dal Coro ANA Torino Centro, che nella serata del 25 ottobre è salito al campo per una cantata tra alpini in congedo e in servizio, assai gradita da tutti. Nello stesso tempo il 3º Alpini, comandato dal colonnello Manione, aveva posto la propria sede vicino a Pattemouche, in val Chisone, mentre le compagnie, con il Nizza Cavalleria, erano sparse tra Oulx, la Val Troncea e Pragelato.

    I loro percorsi si sono intrecciati tra i monti dell’alta val Susa e oltre, fino a Prali: Chaberton, Gran Queyron, Cornour, Genevris, Albergian e Ghinivert, tra le vette raggiunte. Questo reparto è quello che ha percorso le distanze maggiori perché ogni compagnia ha salito almeno due vette intorno ai 3000 metri, con svariati pernottamenti in quota. Anche il 32º Reggimento Genio Guastatori del colonnello Carbonara, ha effettuato escursioni con base nei pressi di Lanzo, per estendersi a tutta la val Grande e su per la Val di Viù, fino a sconfinare in Val di Susa attraverso il Colle della Croce di Ferro.

    Punta del Rous, Punta Pian Spigo e Monte Palon le maggiori vette raggiunte dai genieri. Infine il 1º rgt. artiglieria da montagna, al comando del colonnello Narzisi, il cui campo base era installato nei pressi del comune di Acceglio, ha eseguito la scuola tiri per i mortai da 120 nello splendido scenario del Col Maurin. Come si vede, l’intera brigata è stata impiegata in ogni suo reparto. E nell’ambiente più congeniale: l’alta montagna. Sono cose che fanno bene al cuore