BRESCIA – Sulla vetta del Cimone

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    Tonale, Ortigara, Cortina, Pocol, Falzarego, Redipuglia, Cargnacco, Monte Grappa, Montello, Isola dei Morti, Fagaré, Rovereto e Trento: alla lunga lista dei luoghi simbolo della Grande Guerra raggiunti dai giovani alpini bresciani percorrendo dal 2008 il sentiero della Memoria; lo scorso anno si sono aggiunti l’Ossario del Monte Cimone, il cimitero dei Crosati e il Sacrario del Pasubio. 

     

    Partiti come sempre di buon mattino, gli ottanta partecipanti al Pellegrinaggio 2016 hanno così raggiunto la vetta del Monte Cimone, località al centro di asprissimi scontri proprio tra la primavera e l’autunno di cento anni fa. Giungendo dal sentiero, l’Ossario inaugurato nel 1929, col suo caratteristico tetto cilindrico, è apparso d’improvviso davanti ai nostri occhi come un’isola emergente dal mare di nuvole della vallata sottostante. Dal fondo della voragine una lunga e ripida scalinata porta al sacello e all’altare realizzato con un masso residuato dello scoppio della mina: qui, con il vessillo della nostra Sezione e i gagliardetti dei Gruppi, sotto una pioggia insistente ma per fortuna breve, abbiamo deposto una corona d’alloro in ricordo di tutti i Caduti.

    Tra la pioggia e le nuvole che nascondevano la pianura e le alture circostanti, le note della Leggenda del Piave e del Silenzio, sono risuonate amplificate nelle valli e lungo i pendii suscitando in tutti noi grande emozione e suggestione. Durante il ritorno a Tonezza si è poi deciso di fare una fermata non prevista al cimitero dei Crosati: qui, fin dal 1916, erano stati sepolti i Caduti austro-ungarici del settore, accogliendo nel dopoguerra anche quelli di altri cimiteri vicini fino a contare ben 1.036 tombe.

    Rimpatriate nel primo dopoguerra le salme dei Caduti noti e trasferiti nel 1965 al Sacrario Militare di Cittadella gli ultimi 579 ignoti, l’area è rimasta zona sacra e, negli ultimi anni, i fanti di Tonezza e della zona Vicenza 3, nonché la Croce Nera austriaca, ne hanno curato il ripristino e la salvaguardia. Abbiamo poi raggiunto il Sacrario militare di Valli del Pasubio svettante sul Colle Bellavista, dal 1926, nella cui cripta centrale sono custodite le salme di 70 decorati al Valor Militare e del maresciallo d’Italia Guglielmo Pecori Giraldi, comandante della 1ª Armata, mentre ai lati in due stretti corridoi si trovano i loculi con i resti di oltre 5mila Caduti, di cui ben 3.500 ignoti. A concludere quest’intensa giornata dedicata al ricordo dei Padri è stata la visita al piccolo ma ben realizzato Museo della 1ª Armata costruito vicino al Sacrario.

    Giuseppe Lamberti