BRESCIA A Travagliato il giuramento di 600 reclute alpine

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    Una panoramica della piazza di Travagliato, con lo schieramento degli alpini e della fanfara. (Foto Rusconi).


    Seicento reclute hanno prestato giuramento a Travagliato (Brescia).
    Una cerimonia solenne trasformata alla fine in una grande festa, con l’abbraccio dei familiari ai bocia divenuti alpini a tutti gli effetti.
    Una cerimonia speciale perché ha avuto una parentesi di grande impatto emotivo che ha nobilitato quel Lo giuro! gridato poco prima dalle reclute alpine: l’episodio in questione è stata la consegna di una medaglia d’Argento della Bandiera di guerra recuperata sessant’anni dopo dal reduce di Russia che era rientrato in Italia e che l’aveva nascosta assieme alla Bandiera per evitare che cadesse in mano nemica.
    Il reduce è Luigi Zorzi, classe 1916, alpino della 254ª compagnia del battaglione Valchiese, sopravvissuto alla deportazione e alla Russia, sfuggito alla morte guadagnandosi la salvezza metro per metro uscendo dall’inferno della sacca di Nikolajewka.
    L’8 settembre 1943 era a Passo Giovo, dove ricevette l’ordine di salvare la bandiera del 6º Alpini. I tedeschi avanzavano e Zorzi decise di seppellirla. Appena in tempo: Zorzi il giorno successivo venne catturato e deportato in Germania. Venne la fine della guerra e il ritorno a casa.
    Dopo qualche mese a Travagliato giunse il tenente colonnello Prat che informò Zorzi di non essere riuscito a recuperare la bandiera. Fu allora che il reduce tornò a Passo e la ritrovò.
    Ma all’appello mancava una medaglia d’argento che decorava lo storico drappo.
    Molto tempo dopo Zorzi ci riprovò e fortunosamente ritrovò la medaglia che custodì fino ai giorni nostri. In occasione della cerimonia di giuramento ha consegnato al generale Scaranari la storica medaglia, che dal 15 giugno è ritornata ad ornare il vessillo del 6º reggimento alpini.
    Spettacolare la cornice del giuramento, con la piazza della cittadina tirata a festa e imbandierata e migliaia di persone (molti parenti, amici dei giurandi) che al rompete le righe sono corse ad abbracciare i bocia divenuti alpini.