BOLZANO – Come cento anni fa

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    Un’immagine vale più di mille parole. Seppur le origini di questa celebre espressione proverbiale non siano ben definite, il senso è estremamente chiaro. Chiaro agli alpini del Gruppo di Chiusa della Sezione Bolzano, e chiaro ad Andrea Busselli del Gruppo di Bussolengo, della Sezione Verona che, incontrando gli amici altoatesini al rifugio Contrin in occasione del 38º raduno, si è ricordato di avere a casa una vecchia foto di nonno Benigno, a sua volta alpino in forza al 6º, intervenuto col proprio reparto nell’agosto del 1921 in soccorso alla popolazione della cittadina della Val d’Isarco, colpita da un disastro naturale di devastante portata.

    I ricordi tramandati dai vecchi e le testimonianze ufficiali parlano di un’alluvione di intensità tale da trasformare il rio Tinne in una valanga di fango e detriti che, precipitata violentemente a valle, inghiottì tutto ciò che incontrò sulla sua strada prima di buttarsi nel fiume Isarco alzandone il livello di ben 10 metri. Ma questo poco importa dopo cento anni; quello che più conta e che è evidente dalla foto, è che anche allora gli alpini c’erano a scavare e a prestare soccorso alla gente, con lo stesso impegno e la stessa determinazione con cui anche oggi sono impegnati ovunque ce ne sia bisogno. La foto scattata cento anni fa, è oggi costudita nella sede del Gruppo di Chiusa.