Benvenuti, alpini. Bentornati a casa

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    Domani sfileremo nel ricordo dei nostri Caduti, giovani di vent’anni che hanno dato la vita per la Patria e per i quali nutriamo profonda gratitudine, la stessa che abbiamo nei confronti dei nostri reduci. Ma il nostro cuore batterà soprattutto per la divisione che per noi piemontesi e soprattutto per noi Cuneesi resterà imperitura nella memoria: la divisione alpina Cuneense, la divisione martire. Questi sono i nostri eroi . Romano Marengo, presidente della Sezione di Cuneo è stato interrotto da un lunghissimo applauso ed è stato, questo, uno dei momenti più toccanti al palazzetto dello Sport della cerimonia di saluto delle autorità della città, della Provincia e della Regione agli alpini convenuti a Cuneo da tutta Italia a da tutto il mondo.

    Dopo aver ricordato il sacrificio della Cuneense a Novo Postojalowka, dove con la divisione Julia fece da baluardo a centinaia di migliaia di russi, Marengo ha continuato ricordando che gli alpini, tornati a casa ripresero le armi e combatterono nella Resistenza. Il loro eroe è Tancredi Duccio Galimberti, medaglia d’Oro al Valor Militare. Oggi gli alpini combattono sul fronte della solidarietà , ha continuato Marengo, ed ha parlato del nostro Libro Verde che racchiude parte di quanto gli alpini delle sezioni e dei gruppi hanno fatto, e della vicinanza con gli alpini in armi che si trovano in missione di pace all’estero. L’ultima parte del suo intervento Marengo l’ha dedicata ai Caduti del 2º reggimento alpini in Afghanistan, alla memoria dei quali le migliaia di presenti hanno dedicato un lungo e caloroso applauso.

    E’ seguita la premiazione dei ragazzi delle elementari e delle scuole medie vincitori del concorso I miei amici alpini , accolti da lunghi battimani di simpatia. Il sottosegretario agli Esteri senatore Gianni Vernetti, ha parlato delle sue visite agli alpini in Afghanistan e della ammirazione e stima che hanno saputo conquistarsi presso gli altri contingenti della forza multinazionale, ma soprattutto dell’amicizia e della gratitudine della gente afgana, per la quale, a parte l’assolvimento della protezione armata e del controllo del territorio, hanno costruito scuole, pozzi, centri di pronto soccorso. Ed ha concluso dicendo a nome del ministro degli Esteri e di tutto il governo che il lavoro degli alpini continuerà a lungo ed avrà il sostegno del nostro Paese al di là degli schieramenti politici .

    È toccato poi al sindaco Valmaggia dare il suo benvenuto agli alpini. Vi aspettavamo da tanto tempo, 36 lunghi anni ha esordito e ora vi accogliamo con la semplicità della nostra gente . Ed ha avuto parole di affetto per gli alpini che vengono da lontano , ma soprattutto per i reduci che ancora impreziosiscono questa nostra Adunata . Accorate parole di ricordo sono state riservate agli eroi della Cuneense ed ha concluso con l’augurio del poeta Gino Giordanengo a chi è venuto a Cuneo: possa aver trovato sorgenti per la nostra sete, fiori per i nostri ricordi, sentieri per andare lontano misurando i passi e contando i nostri compagni, i compagni di ieri e quelli di oggi .

    L’on. Raffaele Costa, presidente della Provincia, ha ricostruito gli ultimi sessant’anni di pace che l’Italia ha avuto e l’insegnamento dei Caduti che ci induce ad essere fedeli agli impegni trasmessi dalle penne nere. Per il presidente del Consiglio regionale Davide Gariglio i valori degli alpini sono condivisi in tutta la regione, ed ha ricordato l’aiuto portato in Piemonte dai volontari alpini in occasione delle calamità. Noi l’abbiamo sperimentata questa solidarietà dopo le due terribili alluvioni, quando gli alpini sono arrivati in silenzio ed hanno lavorato con la massima efficienza e con la massima generosità, fedeli al motto Onorare i morti aiutando i vivi . Ed ha continuato annunciando che dopo quanto è stato fatto dalle Truppe alpine durante le Olimpiadi per consentire il regolare svolgimento delle gare, il Consiglio regionale ha deciso all’unanimità di conferire, per la prima volta nella storia di questa terra, il Sigillo della Regione Piemonte alle Truppe alpine.

    E poiché la legge consente di dare questa onorificenza soltanto alle persone fisiche, il Consiglio regionale ha votato una nuova la legge per consegnare il Sigillo al comandante delle Truppe alpine generale di C.A. Armando Novelli che sappiamo profondamente vicino a noi . Con questo riconoscimento che sarà votato nella prossima seduta del Consiglio, intendiamo esprimere riconoscenza, affetto e ammirazione per le Truppe alpine , ha concluso Gariglio. Mercedes Bresso, presidente della Giunta regionale, ha esordito dicendo che sono tante le occasioni per dire grazie agli alpini, per il passato e per il presente. Hanno scritto pagine memorabili in guerra, loro, incapaci di odiare, amanti della pace e della vita .

    La presidente ha ricordato gli alpini protagonisti della guerra di Liberazione ed ha auspicato di poter ospitare l’Adunata a Torino, nel 2010. Per intanto ha concluso benvenuti in Piemonte, bentornati a casa . Il generale Armando Novelli ha portato il saluto delle Truppe alpine che comanda, ha ringraziato le autorità presenti in particolare la gente di Cuneo e della Provincia Granda per la partecipazione e la vicinanza dopo gli attentati in Afghanistan che hanno causato la morte di cinque alpini del 2º reggimento. Ha ricordato le parole del colonnello Manione, comandante del 3º alpini a Kabul durante la videoconferenza avvenuta alla Cittadella degli alpini: Mi dispiace tanto di non poter essere all’Adunata con voi . Questo è il senso che ci unisce. Questi per me sono giorni di grande emozione, perché questa massa di alpini mi fa sentire un po’ il loro comandante. Sono orgoglioso di voi , ha terminato fra gli applausi.

    Ha concluso il nostro presidente Corrado Perona. Penso che il CDN abbia fatto cadere la scelta su Cuneo per quanto la città ha dato alle Truppe alpine . Ed ha ricordato un episodio del suo recente pellegrinaggio in Russia, a Rossosch, dove c’era il comando del Corpo d’Armata alpino e dove oggi c’è un asilo costruito dagli alpini. Ha raccontato di aver incontrato una donna, che quand’era bambina veniva accompagnata dalla nonna nel campo dove erano sepolti tanti soldati italiani. Bisogna pregare qui diceva la nonna alla nipotina perché questi soldati non hanno avuto né una croce né una lacrima . Non pensavamo ha concluso il presidente di dover piangere altri alpini, morti in missioni di pace. Purtroppo non è stato così , ed ha ricordato Manuel Fiorito, Luca Polsinelli, Vincenzo Cardella, Giuseppe Orlando e Giorgio Langella, caduti in due attentati in Afghanistan. Ha ricordato il cordoglio della città possente e paziente , ha ringraziato il sottosegretario agli Esteri Vernetti per le parole di elogio rivolte gli alpini in armi.

    Noi parliamo di tradizioni ha continuato Perona quanto abbiamo sentito è la continuazione dei nostri valori, e se è vero che questi alpini non provengono da territori di montagna il Dna alpino l’hanno acquisito dalla storia, dai loro comandanti, dal cappello alpino . Il presidente ha parlato infine di rinnovamento nella continuità, della necessità di una sempre maggiore unità associativa, di fedeltà alle istituzioni. Oggi i giuramenti scivolano ha concluso fra gli applausi gli alpini non scivolano, perché un giuramento è sacro: l’hanno mantenuto i nostri Padri, continueremo a difenderlo noi. Questo ci darà la forza per continuare a procedere guardando il futuro e dando continuità al passo lento degli alpini: Viva l’Italia, viva gli Alpini . (g.g.b.)