BELLUNO – Alpini di Tambre, braccia e cuore

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    La cerimonia per l’80º anniversario di fondazione è stata un’enorme soddisfazione per il Gruppo e in particolare per il nuovo Capogruppo Enzo Bortoluzzi – in carica da solo un mese – grazie anche alla partecipazione del Presidente nazionale Sebastiano Favero e del vescovo emerito Giuseppe Andrich della diocesi di Belluno-Feltre. Accanto a loro il Consigliere nazionale Michele Dal Paos, il Presidente sezionale Angelo Dal Borgo con il vessillo sezionale e alcuni consiglieri, il sindaco di Tambre Oscar Facchin e il comandante dei carabinieri stazione dell’Alpago.

     

    Tanti i vessilli delle associazioni combattentistiche, decine i gagliardetti dei Gruppi e centinaia gli alpini e i cittadini di Tambre che non hanno voluto mancare a questo importante compleanno. I festeggiamenti sono cominciati il sabato nella chiesa parrocchiale, con il concerto del coro Monte Dolada e la toccante lettura di scritti dal fronte.

    Domenica l’immancabile alzabandiera, la sfilata per le vie cittadine e la Messa celebrata da sua eminenza il vescovo emerito Giuseppe Andrich. Quindi la posa della corona presso le lapidi che ricordano i Caduti delle due guerre e gli interventi delle autorità. Tutta la giornata è stata allietata dalla fanfara alpina di Borsoi d’Alpago, anche il pranzo sociale e la bicchierata in sede. Il Gruppo è da sempre linfa vitale per il paese grazie agli alpini che nel tempo si sono succeduti e contraddistinti per il loro valore.

    Lo dimostra quanto detto dal sindaco Facchin: «Solidarietà ed impegno, che in tempo di pace hanno visto e vedono ancora il Gruppo al servizio della comunità». Il Presidente Favero nel suo saluto ha ricordato gli interventi dell’Ana nei territori del Centro Italia colpiti dal terremoto e ha ringraziato gli alpini perché sono sempre in prima linea quando si tratta di aiutare il prossimo. Parole che hanno emozionato gli alpini di Tambre, un Gruppo che si costituì nel lontano 1937 staccandosi, per primo, dal Plotone Alpago che riuniva gli alpini della conca alpagota. Si contraddistinse, fin dagli albori, per compattezza e grande vitalità.

    A metà degli anni Sessanta, su idea del socio, reduce e scultore locale Isidoro Bona si organizzò quello che ancora oggi è l’appuntamento più sentito dell’anno: il pellegrinaggio alla Madonnina delle Penne Nere, opera dello stesso Bona, in Val de Piera. Dopo un laborioso e faticoso tragitto su di una slitta spinta a forza di braccia, la pesante statua fu collocata in un posto meraviglioso, sul Sasson de Val de Piera a quota 1.640, ed è lì che si trova ancora oggi. Il 31 luglio 1967 la scultura venne benedetta dall’indimenticato don Giovanni Maria Pancera, artigliere da montagna. Da allora, ogni ultima domenica di luglio, il Gruppo organizza il pellegrinaggio, una Messa al campo e una bella festa alpina.

    Le penne nere di Tambre hanno ripristinato lungo il sentiero che conduce al Sasson, l’ex Baracca Mognol ora Baracca degli Alpini. Hanno anche realizzato all’interno del bosco, una strada percorribile dai mezzi fuoristrada autorizzati e soprattutto, il tratto che dalla Baracca degli Alpini porta alla Madonnina delle Penne Nere. Un sentiero che il Gruppo ha voluto dedicare all’alpino Duilio Saviane caduto in servizio nel 1972 in Val Venosta. In tutti questi anni gli alpini di Tambre hanno lavorato tanto accanto al Comune, alla parrocchia e alla gente a sostegno delle innumerevoli attività locali.

    Luigi Rinaldo