Avete risvegliato la voglia di Patria

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    Che dirvi, ragazzi dalle penne nere: noi catanesi siamo ancora impressionati…

    di Toni Zermo


    …Avete lasciato un ricordo difficile da dimenticare, un ricordo gioioso, di allegria e di spirito di corpo, un marchio di italianit e di fierezza. Vedete, noi catanesi siamo un popolo un po’ strano: siamo individualisti, vivaci, ma anche pigri, gente di costa che si sente italiana, ma in maniera particolare perch non ha vissuto n la Resistenza, n gli anni di piombo.
    Per cui, vedere 150 mila e pi alpini invadere la citt in modo simpatico e goliardico, vedere le strade imbandierate con il Tricolore, assistere alla marcia di migliaia e migliaia di alpini ben inquadrati, eretti come fusi, con il sorriso sulle labbra, incontrare ad ogni angolo le penne nere e apprezzare la loro cortesia, la loro voglia di cameratismo e di affratellamento, tutto questo ha tirato fuori un sentimento sconosciuto: l’entusiasmo, la voglia di Patria.
    Mai c’era stata a Catania una manifestazione cos imponente, cos piacevole da ammirare e seguire e i catanesi sono stati felici come bambini di accogliere l’Adunata nazionale.
    Qualcuno, all’inizio, temeva che la citt scoppiasse per l’arrivo di migliaia di uomini da tutta Italia; invece non c’ stato nessun intoppo perch le penne nere si sono spalmate su tutto il territorio, occupando piazze e piazzole, l’arenile della Playa e i contrafforti dell’Etna. Non solo non c’ stato alcun disagio, ma l’invasione stata assorbita dalla citt senza traumi perch tutto stato ordinato e preparato bene.
    Catania ha dato una risposta positiva ed entusiasta e credo che anche voi alpini abbiate sentito attorno a voi il calore della gente, il piacere di stare assieme. E certamente avete apprezzato la bellezza del centro barocco e i suoi mille ritrovi, ristoranti, pizzerie, pub. Probabilmente sar stata una sorpresa anche per voi scoprire che questa vecchia citt di mare e di montagna ha un centro storico cos vivace, diversificato e insonne. La chiamano la Seattle d’Italia, magari con un p di esagerazione per via dei suoi localini e della passione per la musica, ma certamente non una citt noiosa. Una citt che si divertita assieme agli alpini, molti dei quali hanno detto che torneranno a trovarci assieme alle proprie famiglie.
    Il tempo stato un p nevrotico. Di solito a maggio comincia l’estate catanese, invece ci sono stati scrosci di pioggia e abbiamo sentito parecchia gente dire: Poveri alpini, che dormono sotto le tende. Ma le penne nere sono pi forti del tempo, temprate al freddo e alla neve della montagna, quella pioggia che poi ha dato spazio al sole forte non ha disturbato per niente.
    Se proprio dobbiamo farci una critica stato lo scherzo di ragazzotti che hanno rubato un paio di cappelli d’alpino, ma quando hanno capito che per un alpino il suo cappello tutto, lo hanno restituito. In alcuni casi sono state le loro madri ad accorgersi di questi cappelli in casa e a rimproverare il figlio colpevole. Ma stata solo una ragazzata finita bene.
    Per il resto una festa colossale che ha coinvolto tutta la popolazione, da quella dei quartieri alti a quella dei grandi rioni periferici. Abbiamo sentito un signore chiamare con il telefonino la moglie: Ti dico che una cosa meravigliosa! F scinniri i picciriddi (fai scendere i bambini).
    Per Catania l’Adunata nazionale degli alpini stato un inaspettato regalo di maggio. Ci auguriamo che anche gli alpini abbiano gradito.