An mola mia!

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    In occasione del consiglio del Gruppo di Comenduno, dopo la discussione dei vari punti all’ordine del giorno, è girata la frase “Tutto tornerà come prima”. A quel punto abbiamo fatto delle riflessioni. Siamo partiti da un dato: i nostri soci alpini iscritti per l’anno 2021 sono 86, più 8 amici sostenitori. Una perdita secca rispetto all’anno 2019 di 25 persone. Fortunatamente… non tutte decedute causa Covid-19, ma anche per 6 mancati rinnovo tesseramento. Questo ci ha fatto riflettere sul fatto che abbiamo perso persone, ed anche due anni di vita (2020-2021). Anni in cui non siamo riusciti a fare molto per la nostra comunità. Vero che ci siamo impegnati nel controllo delle persone alle postazioni per i tamponi prima ed ora per le vaccinazioni, ma ormai son pochi quelli che possono fare questi lavori. Inoltre, a giusta ragione considerando l’età che avanza, qualcuno rinuncia a fare questi servizi per timore del contagio. Fare poco porta forse anche a non fare più nulla e il timore di “perdere l’abitudine a lavorare” per la comunità è parecchio. Dopo un po’ che non vieni chiamato a dare una mano diventa quasi normale non rendersi più disponibile. Questo forse è un problema che hanno anche altri gruppi o associazioni di volontariato, nel sociale, nella cultura, nella religione, negli sport e così via. Ma noi lo stiamo sentendo, soprattutto perché non abbiamo il ricambio generazionale e ci viene a mancare l’energia per quello che per noi era normale fare, al servizio della comunità. Nel 2021 la Sezione di Bergamo ha un importante appuntamento: festeggia i cento anni, con tante attività e iniziative. Non vorremmo mancare a questo evento, per ricordare a tutti quanto gli alpini hanno fatto a Bergamo. Gli alpini non sono solo Adunate, dove si sfila orgogliosi e in allegria per pochi giorni. Gli alpini son quelli che non dicono di no anche nei momenti difficili e poco felici come in questo periodo di pandemia. A Bergamo di alpini “andati avanti” ne abbiamo avuti tanti, sicuramente troppi e ciò ha creato problemi di sopravvivenza a molti Gruppi. Una cosa che non ci meritavamo sicuramente. Poi… tutto tornerà come prima. Non lo sappiamo. Per noi, al momento, più che una affermazione è una domanda che ci stiamo ponendo. Ma non ci diamo per vinti… an mola mia!

    Franco Petteni Consiglio Gruppo Comenduno (BG)

    Caro Franco, ho letto e riletto lo scritto che mi hai inoltrato. E non perché non lo abbia capito da subito. È chiarissimo. Semplicemente perché il più che non scrivi, anche a nome degli altri consiglieri, è tra le righe. Ho voluto metterlo come lettera centrale, in apertura di questa rubrica, perché penso potrebbe essere la riflessione di moltissimi altri Gruppi, Sezioni ed anche dell’Ana. C’è dentro lucido realismo, preoccupazione per l’assenza di operatività che potrebbe diventare indifferenza a dare continuità ad una adesione all’Ana. Ma c’è anche fiducioso ottimismo. Che potenza quel “An mola mia!”. Voglio augurarmi che questo scritto diventi occasione di riflessione per tutti, ma anche motivo di confronto. Cosa fare per rilanciare la vita dei nostri Gruppi dopo questa prolungata “malattia” e relativa convalescenza? Penso sia importante parlarne tra noi, ma prima ancora ritengo fondamentale che questa riflessione parta dalla coscienza dei singoli tesserati, alpini, amici o aggregati che siano, partendo da una domanda: perché finora mi ero iscritto all’Ana? È da questa domanda che, con crudo realismo dovranno uscire le risposte. Perché e per chi lo facevo? Dalla risposta uscirà la nostra foto. Con o senza cappello in testa.