Uno splendido sole autunnale ha scaldato le penne degli alpini, sia in armi sia in congedo, che hanno risposto alla chiamata della Sezione di Savona, presieduta da Emilio Patrone, per il premio nazionale “Alpino dell’Anno”, giunto alla 44ª edizione. Giuseppe, per tutti da sempre Beppe Tartaglino, artigliere alpino, classe 1950, iscritto al Gruppo Don Secondo Pollo di Vercelli ha ricevuto il premio per gli alpini in congedo, circondato dall’affetto della folta delegazione vercellese, guidata dal Presidente sezionale Piero Medri. Il riconoscimento per l’alpino in armi è andato al sergente maggiore capo Giuseppe Di Rocco, del 9º rgt. della brigata Taurinense: al momento di ricevere il premio, dopo il saluto d’ordinanza al gen. Bellacicco, una furtiva lacrima ha segnato il suo volto e quello della moglie che, assieme al figlio, ha condiviso questa tre giorni di gioia. Oltre ai due premi la Sezione di Savona ha conferito un diploma di merito all’alpino Angiolino Massolini, classe 1947, del Gruppo di Ospitaletto, Sezione di Brescia. Come tradizione il conferimento del premio avviene durante l’annuale festa sezionale, che quest’anno si è svolta ad Albenga, dove il Gruppo, guidato da Sergio Zunino, non ha lasciato nulla al caso. Il venerdì, l’inaugurazione della mostra sul centenario della Grande Guerra, a Palazzo Oddo, è stata l’apertura ufficiale della manifestazione, proseguita sabato con la deposizione di omaggi floreali presso i monumenti ai Caduti delle varie frazioni di Albenga, nelle cui strade la fanfara sezionale Monte Beigua ha suonato fino a sera. Il cinema Ambra ha avuto difficoltà a contenere le persone che volevano sentir cantare i cori della Sezione, mentre la Monte Beigua si trasferiva a Villanova d’Albenga per il suo concerto nella frazione più importante della città. Domenica inizio dello sfilamento, dopo l’alzabandiera, gli onori al vessillo sezionale e al gonfalone comunale, cadenzato sulle note delle fanfare Monte Beigua e Valle Bormida. La deposizione delle corone ai monumenti all’alpino (dove fa bella mostra anche il fedele amico mulo) e ai Caduti, fatto da preludio alla Messa in suffragio a quanti sono “andati avanti” e alla cerimonia del conferimento dei premi nella suggestiva cornice di piazza San Michele. Nei vari interventi che si sono succeduti tutti, dal prefetto Antonio Cananà, al sindaco di Albenga, Giorgio Cangiano, hanno sottolineato la generosità, la gratuità e la solidarietà che le penne nere producono ogni giorno. Il vice Presidente nazionale, Mauro Buttigliero, sottolineando come «la fiducia riposta negli alpini dalla gente sia frutto dell’impegno costante nel mantenere integra la ‘reputazione’ di alpino» e ha ricordato che «quando qualcuno si avvicina ad un uomo con un cappello alpino sa che trova onestà, serietà, impegno a condividere le sofferenze e qualche volta anche le gioie, sempre gratuitamente». Nel saluto finale il Presidente savonese, Emilio Patrone, ha dato l’appuntamento alla prossima edizione, ammonendo: «Ricordiamoci che le fatiche di quest’anno non sono niente a confronto di quelle che ci aspettano nel 2019: il premio sarà inserito nel programma del 22º raduno del 1º Raggruppamento che ospiteremo a Savona dal 4 al 6 ottobre del prossimo anno. Quindi oggi no, ma da domattina tutti al lavoro!». Anche questo è essere alpini.
g.m.g.
ALPINO DELL’ANNO 2017 IN CONGEDO Alpino Giuseppe TARTAGLINO – Classe 1950 – Sezione Ana VERCELLI – Gruppo Don Pollo
Artigliere alpino, da sempre ha collaborato alle attività del gruppo e sezionali, realizzando il monumento ai Caduti Alpini della città. Giuseppe ha ricoperto incarichi sempre più importanti in operazioni di protezione civile, sia in zone di conflitto come la Bosnia o portando aiuti di prima necessità all’orfanotrofio di Sarajevo, sia in caso di calamità naturali come le alluvioni di Asti, Trino, Valle d’Aosta o i terremoti che hanno sconvolto l’Abruzzo. le Marche e l’Umbria. Da sempre impegnato nel sociale, collabora da anni con l’Associazione Sclerosi Multipla e con l’Unitalsi ha effettuato per vent’anni numerosi viaggi con i malati a Lourdes, ricoprendo il delicato ruolo di addetto alle “piscine”. Non ha inoltre mancato di offrire il suo servizio in due edizioni della Giornata Mondiale della Gioventù a Colonia e Rio de Janeiro perché, a suo dire, “un alpino è giovane sempre e allegro comunque”. Per le sue innumerevoli attività al servizio del prossimo è stato nominato Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana e Cavaliere dell’Ordine di San Silvestro da San Giovanni Paolo II. Tutto questo mentre si dedica, dopo aver perso la moglie, ai figli e alla sua azienda agricola. Chiaro esempio di dedizione ai bisognosi e vanto degli Alpini.
ALPINO DELL’ANNO 2017 IN ARMI Serg. magg. ca. Giuseppe DI ROCCO – 9º Rgt. brigata alpina Taurinense – L’Aquila
Il serg. magg. ca. Giuseppe Di Rocco è stato impegnato durante l’operazione “Sabina” quale Comandante di una squadra di soccorso militare del 9º Reggimento Alpini. In particolare, a seguito del crollo di una residenza alberghiera in località Rigopiano (PE) provocato da una valanga, ha operato in perfetta sinergia con il personale dei Vigili del Fuoco presente sul posto, contribuendo in maniera fattiva e determinante al salvataggio di vite umane e al successivo recupero delle vittime del disastro naturale. L’intera attività di soccorso, svolta per più giorni in alta quota in condizioni meteorologiche e ambientali pericolosamente avverse e sotto la continua minaccia di ulteriori valanghe dall’incombente Monte Siella, ha destato l’ammirazione delle autorità locali e nazionali e suscitato il meritato plauso che i numerosi resoconti giornalistici delle principali reti televisive e dei più diffusi organi di stampa hanno riportato nei loro articoli. Durante l’espletamento di tale delicatissima attività il serg. magg. Di Rocco si è contraddistinto non solo per l’assoluta determinazione e la ferrea volontà realizzatrice, il cui unico obiettivo era mirato al raggiungimento di ogni vita umana rimasta sepolta sotto le macerie dell’albergo e la neve che sovrastava la struttura per circa otto metri, ma anche per il fortissimo senso di responsabilità palesato nei confronti dei militari dipendenti che, vivificati dall’esempio del sottufficiale, hanno profuso ogni energia nell’opera di sgombero delle vie di accesso alla struttura collassata, fino al raggiungimento di ogni disperso. Fulgido esempio di sottufficiale che, grazie allo straordinario spirito di servizio, alle capacità tecniche possedute ed al senso di responsabilità dimostrato ha contribuito in maniera determinante a dare lustro e prestigio all’Esercito Italiano e alle Truppe Alpine.
ALPINO DELL’ANNO 2017 – Diploma di Merito Alpino Angiolino MASSOLINI – Classe 1947 – Sezione Ana BRESCIA – Gruppo Ospitaletto
Corrispondente sportivo fin da giovane, la grande passione ha portato Angiolino ad essere ancora oggi sulla breccia come freelance. Assolto l’impegno della leva al servizio dello Stato nel Corpo degli Alpini, ha continuato il suo lavoro nel mondo dello sport, dove ha conosciuto tanti campioni e personaggi famosi che poi ha saputo coinvolgere in un’altra sua attività, per la quale è stato segnalato dalla sua Sezione: la solidarietà. La sfortuna di perdere la moglie Marilena, vittima ancor giovane di un male incurabile, lo ha fatto entrare in contatto con il mondo della medicina oncologica e della ricerca, al sostegno della quale ha dedicato e sta dedicando il resto della sua vita. Non passa giorno che non trovi occasione di raccogliere fondi, organizzare eventi di ogni tipo, soprattutto sportivi, che possano diffondere tra la gente della strada l’importanza della donazione e allargare la conoscenza del suo “Memorial Marilena” che è una sfida sportiva semplice nella forma quanto ricca nei contenuti. Una partita di calcio come grimaldello della solidarietà, mezzo perfetto per raccogliere fondi da destinare alla ricerca scientifica, all’acquisto di macchinari, al finanziamento di borse di studio per medici dell’oncologia, al sostegno diretto dei malati più bisognosi. Le numerose edizioni del memorial hanno registrato una crescente escalation di offerte e donazioni, sempre destinate alle molteplici attività assistenziali. Naturalmente anche gli Alpini sono stati sempre coinvolti in questo progetto, sia quelli del suo Gruppo di Ospitaletto che quelli della Sezione di Brescia. Da sottolineare la naturale semplicità e modestia di Angiolino, che lo rendono fedele interprete del motto “nec videar, num sim” (non per apparire, ma per essere), proprio come deve comportarsi un vero alpino.