Alpini d’Australia

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    Ogni due anni gli alpini d’Australia si incontrano in un raduno conviviale per ricordare le loro storie e consolidare l’appartenenza e la dedizione all’Associazione. Un appuntamento che va ben oltre il passato perché guarda al futuro della stessa Italia e dei figli degli italiani trapiantati in quella grande terra. Quest’anno la Sezione di Sydney ha avuto l’onore di accogliere il Presidente nazionale Sebastiano Favero insieme al Consigliere nazionale, addetto alle relazioni con l’estero, Marco Barmasse e di ospitare gli alpini giunti dai vari Stati australiani. 

     

    Anche il Senatore degli Italiani d’Australia Francesco Giacobbe non ha voluto mancare all’evento, nonostante sia giunto a Sydney da Roma solo la sera precedente. Il raduno è stato aperto dalla serata di gala al Club Marconi. A fare gli onori di casa, in rappresentanza del Presidente Vince Foti, è stato il direttore Angelo Ruisi, che ha ribadito l’impegno del Club di Bossley Park verso la comunità italiana e le sue tradizioni culturali, artistiche e linguistiche, dichiarando pubblicamente la disponibilità a manifestazioni che onorino l’italianità in Australia.

    I rappresentanti delle Sezioni australiane hanno quindi sfilato con i loro vessilli, adornati dalle medaglie che hanno formato una fantastica cornice ai bellissimi addobbi. Sono stati eseguiti gli inni nazionali, australiano e italiano, scanditi a squarciagola da alpini e pubblico. Dal palco addobbato con le bandiere Alessandro Maremonti ha invitato all’intervento i rappresentanti dell’Associazione.

    Il Presidente di Sydney e coordinatore degli alpini d’Australia, Giuseppe Querin, ha ricordato i sacrifici e la dedizione che occorrono per mantenere in vita e unito un gruppo così grande di italiani in Australia che, nonostante gli sforzi, ogni anno si rimpicciolisce per le ovvie ragioni legate alla durata della nostra esistenza. Querin ha continuato dicendo che quest’anno, purtroppo, non è stato possibile avere tutti gli Stati dell’Australia rappresentati al raduno perché nelle Sezioni dove è mancato il Presidente, non si trova più il ricambio per continuare la tradizione alpina.

    Nonostante questo elemento negativo ha voluto ringraziare alcuni giovani arrivati da poco dall’Italia, che nel vero spirito alpino, non hanno avuto difficoltà a inserirsi nell’Associazione. Il Presidente Sebastiano Favero, accompagnato nella sua visita in Australia dalla moglie Michela, ha ringraziato gli alpini per il grande spirito di sacrificio e l’abnegazione che li ha da sempre contraddistinti. «Voi siete più italiani degli italiani in Italia», ha decretato Favero, mettendo in evidenza che è a conoscenza delle difficoltà di tenere in vita delle realtà così lontane dalla madrepatria. E ha concluso dicendo che anch’egli si sente un po’ australiano, avendo vissuto alcuni anni della sua infanzia a Griffith quando i genitori, come tanti altri, erano emigrati in Australia. Subito dopo è stato presentato Marco Barmasse, nuovo delegato per gli alpini all’estero, al suo primo viaggio di visita agli alpini della “seconda naja”.

    Al termine dei discorsi è continuata la festa con lo spettacolo musicale del cantante Matteo Dal Cin che ha rallegrato i presenti con romanze tratte da opere e canzoni tradizionali. Quindi, accompagnati dalla fisarmonica del Maestro Lucio, gli alpini hanno intonato i più famosi canti che li hanno riportati alla gioventù e al ricordo delle liete giornate trascorse sulle montagne d’Italia. Domenica mattina le penne nere e le loro famiglie si sono riversate nel precinto del Villaggio Scalabrini di Austral. La primavera australiana, in tutto il suo splendore, ha accolto i partecipanti al 30° raduno intersezionale che hanno sfilato fino alla nuova baita-museo degli alpini.

    La magnifica costruzione, realizzata dai volontari alpini, è la ricostruzione fedele di una tipica chiesetta delle Dolomiti italiane. Sulla destra della baita spicca il monumento agli alpini rimesso a nuovo per l’occasione, dopo essere stato spostato dalla sua originaria locazione, pur sempre entro la cinta dello stesso Villaggio. In occasione dell’inaugurazione della baita Luciano Liberale ha voluto offrire una campana, appositamente fusa in Italia e decorata con simboli degli alpini; un dono per ricordare la prematura scomparsa del suo giovane figlio Anthony, stroncato dalla leucemia. Liberale è molto conosciuto e rispettato nelle comunità italiana e australiana per il suo impegno nella raccolta fondi a favore della ricerca sul cancro.

    Padre Alberico Iacovone ha benedetto la baita e ha posto in evidenza il valore e il bisogno di un punto di riferimento per gli alpini nonché l’importanza di far conoscere le nostre tradizioni a quelli che ci seguiranno. Quale miglior edificio di una baita-museo che possa racchiudere le storie, le tradizioni e i trofei di questo valoroso gruppo! Il corteo ha quindi raggiunto piazza Nevio Capra – intitolata al fondatore dei Villaggi Scalabrini, recentemente “andato avanti” – e la chiesa della Divina Provvidenza per la Messa officiata da padre Iacovone.

    Il futuro delle Sezioni in Australia è stato il tema principale nella riunione dei presidenti di Sezione e dei capigruppo con il Presidente nazionale e l’addetto alle Sezioni all’estero. In questa occasione, all’unanimità, Giuseppe Querin è stato confermato coordinatore delle Sezioni australiane. E come poteva concludersi un evento tanto importante e significativo se non con le note del coro dei partecipanti che, nuovamente, è riuscito a farci sentire sui pendii delle Dolomiti, con “Lassù sui monti”, “Vecchio scarpone”, “Quel mazzolin di fiori”… e tante altre indimenticabili melodie della tradizione alpina? Poi tutti a casa… chi è ritornato in Italia, chi nel Vittoria, chi a Perth, chi a Wollongong… e chi anche solo dietro l’angolo, a Sydney, ma tutti indistintamente portando nel cuore il ricordo e l’orgoglio di appartenere alla grande famiglia alpina.

    Franco Baldi