Al Museo delle Truppe alpine l'uniforme della M.A.V.M. Mario Bert

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    Il 2 ottobre 1943, presso Jovicinadova (Montenegro), il ten. Mario Bert, comandante di plotone della 121ª compagnia artieri del battaglione misto genio della divisione Taurinense, durante un violento, vittorioso scontro a fuoco con truppe tedesche veniva gravemente ferito da una raffica di mitragliatrice.
    Per il comportamento tenuto nella circostanza e per la sua valentìa di comandante, al ten. Bert che, fatto poi prigioniero in ospedale seguì il destino dei suoi alpini nei campi di internamento in Polonia, venne conferita la Medaglia d'Argento al Valore Militare.

    Sabato scorso, 5 novembre, la famiglia ha donato al Museo Storico delle Truppe alpine di Trento l'uniforme che fu di Mario Bert. Alla breve cerimonia hanno presenziato il col. Giovanni Musso, comandante il 32º rgt. genio guastatori della brigata Taurinense, erede delle tradizioni del 1º btg. misto genio, alcuni compagni d'arme e di internamento del valoroso ufficiale e una rappresentanza delle sezioni ANA di Trento e di Torino, cui Bert appartenne sino alla morte avvenuta l'anno scorso. Il direttore del museo, col. Carlo Calenco, il figlio della Medaglia d'Argento Mauro Bert e il consigliere nazionale Adriano Rocci hanno ricordato la figura dello scomparso.


    Il consigliere nazionale Adriano Rocci commemora Mario Bert (alla sua sinistra, nella teca, l'uniforme donata) con il col. Carlo Calenco, direttore del museo e il col. Giovanni Musso, comandante del 32º rgt. genio guastatori della Taurinense.