A Rossosch, con i bambini dell'asilo Sorriso

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    Il presidente nazionale Corrado Perona ha compiuto un viaggio in Russia dal 25 al 30 aprile accompagnato dal vice presidente vicario Ivano Gentili, dal vice presidente Attilio Martini e dai consiglieri nazionali Sebastiano Favero e Carlo Bionaz, quest’ultimo anche presidente della Commissione Grandi Opere ANA. Con la delegazione viaggiava anche la signora Gianna Valsecchi, che in qualità di interprete accompagna spesso i nostri associati nei viaggi in terra russa.

    Il viaggio aveva un duplice scopo: rendere omaggio ai nostri alpini Caduti e la visita all’asilo Sorriso di Rossosch che, secondo le indicazioni di una perizia eseguita dai nostri delegati, ha bisogno di manutenzione. Sulle rive del Don la delegazione è stata guidata dal professor Alim Morozov che a Rossoch, all’interno dell’asilo, ha allestito un museo storico archeologico molto visitato da tutte le comitive di alpini che ogni anno si recano in pellegrinaggio sui luoghi della Campagna di Russia. Particolarmente calorosa è stata l’accoglienza del presidente della Provincia Vladimir Griniov, del suo vice Alexandr Ovcerenko, del sindaco Viktor Kvassov e del capo ufficio relazione con l’estero Pavel Malahov.

    Ancor più caloroso l’incontro con la direttrice dell’asilo, soprattutto con i bambini dell’asilo che avevano preparato, con le loro insegnanti, un bellissimo spettacolo che hanno recitato davanti al nostro presidente e alla delegazione. Non sono mancati i momenti commoventi, come quando i bambini hanno cantato una canzone alpina in italiano. Ai bambini ha spiegato la direttrice racconto questa favola. Un giorno sul nostro Paese si è abbattuta una grande disgrazia. Alcuni maghi ne sono venuti a conoscenza ed hanno pensato che era giusto intervenire per aiutare la popolazione. Uno dei maghi ha disegnato questa casa, altri maghi si sono dedicati a procurare tutti i materiali ed altri ancora l’hanno poi costruita. A cose fatte l’hanno donata ai bambini di Rossosch . E ha continuato: Così i bambini capiscono, è inutile raccontare loro la guerra .

    Questa è una vera insegnante, perché, al di là del suo lavoro specifico, ai bambini insegna la pace, ed è questo in fondo il vero significato dell’asilo e del suo nome. Sul piano strettamente tecnico, la ricognizione ha ravvisato la necessità di lavori di manutenzione di una certa importanza, lavori che saranno eseguiti da nostri volontari e che saranno programmati in turni di lavoro per l’estate dell’anno prossimo essendo l’Associazione impegnata in questi mesi in Molise (a Ripabottoni, nella ricostruzione di una casa di riposo) e nelle ristrutturazioni del Soggiorno alpino di Costalovara e del rifugio Contrin, in val di Fassa. Il pellegrinaggio sulle rive del Don e sui luoghi dove riposano ancora tanti nostri alpini non è di quelli che si dimenticano.

    Sono ancora disseminati residuati della guerra: qui la collinetta di terra e gesso chiamata Monte Bianco (Bielogorie), che era l’osservatorio del battaglione Val Chiese, là il fabbricato ancora esistente che fu il comando del Tirano , che porta sulla parete ancora i segni delle granate russe, sulla strada per Sceliekino si intravede la lunga e tortuosa pista che in una delle foto storiche della ritirata è innevata e percorsa da una lunghissima colonna che sembra perdersi all’infinito.

    A Livenka, così si chiama oggi Nikolajewka, il sottopasso della ferrovia è sempre dov’era un tempo, testimone d’una tragedia ma anche del riscatto degli alpini. L’orrore della guerra, le sofferenze dei nostri soldati in quell’inferno bianco si ripropongono a sessant’anni di distanza. Così, col cuore in gola, viene recitata una preghiera. Siamo venuti in pace, in pace torniamo a casa. Lasciamo quei luoghi carichi di storia e prendiamo la via dei campi che hanno i colori della primavera. (i.g.)