16.3 C
Milano
lunedì, 12 Maggio 2025

Un dono alla città dalla P.C. ANA: lavori e servizi

La sensibilità per il patrimonio culturale, la natura e l’ambiente è uno dei tanti valori che contraddistingue gli alpini. Come segno tangibile di riconoscimento alla comunità che ospita l’evento, gli alpini della Protezione Civile dell’ANA nei giorni che hanno preceduto l’Adunata, hanno realizzato alcuni interventi di ripristino e sistemazione di opere ed infrastrutture pubbliche a beneficio della Città di Bolzano e della comunità cittadina. Con il coordinamento del Servizio Tecnico Ambientale e di Progettazione del Verde del Comune di Bolzano, sono stati individuati quattro importanti interventi ambientali dedicati al capoluogo e realizzati in maniera curata e professionale. Lunedì 7 maggio gli alpini della Protezione Civile, si sono messi all’opera per dare il meglio di sé per l’esecuzione delle opere individuate congiuntamente con l’amministrazione comunale.

Il grande abbraccio di Bolzano

L’incontro tra i vertici dell’Associazione e le autorità locali all’Auditorium di via Dante è stato uno dei momenti ufficiali più importanti dell’Adunata di Bolzano, soprattutto per la nutrita presenza in platea, con gli alpini, di numerosi sindaci altoatesini, provincia dove convivono la comunità italiana, sudtirolese e ladina. Ed è stata una standing ovation per il presidente nazionale Corrado Perona con tutto il pubblico ad applaudire le sue espressioni di amore incondizionato per gli alpini e per l’Italia, in un momento delicato per il nostro Paese, concetti che sono stati richiamati partendo da tre parole che componevano il motto dell’Adunata nazionale: amicizia, fratellanza, responsabilità.

Graziano: una forza Armata agile, flessibile e interforze

Intervista al Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, dalle missioni internazionali, al ruolo dei reparti alpini.

Fantasia e cuore scarpone

Valtellina Alpina dimostra ancora una volta quanto la fantasia ed il cuore scarpone seguano insospettabili piste e si esprimano in sorprendenti azioni. Molti gruppi aiutano missionari nel mondo in varie forme. Molti rivoli in campo solidale scendono dalla Valtellina al mare del bisogno.

Corone e onori ai Caduti dei due fronti

Venerdì mattina, conclusa la cerimonia dell’alzabandiera, da piazza Mazzini, il presidente Perona con il Consiglio Direttivo Nazionale, il comandante delle Truppe alpine e il picchetto d’onore si sono trasferiti al rione di san Giacomo, per rendere omaggio ai Caduti sepolti nel cimitero militare formato da due settori attigui, con soldati dell’esercito austro-ungarico della prima guerra mondiale e altoatesini Caduti nella seconda guerra mondiale nei diversi fronti con l’esercito tedesco.

In visita al S.O.N. alla caserma Huber

Sabato di buon mattino il nostro presidente nazionale Corrado Perona, accompagnato dal sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli e dal generale Fausto Macor, vice comandante delle Truppe alpine e comandante della Divisione Tridentina (nella foto in basso) ha fatto visita agli alpini del SON, il Servizio d’Ordine Nazionale: sono gli alpini che svolgono il servizio d’ordine nei giorni dell’Adunata e tanti compiti per il buon svolgimento della grande manifestazione alpina.

Alpini, per favore ritornate

Bolzano è un bijou, nemmeno una carta a terra o un fiore calpestato. L’avevano detto, ma non ci si credeva. Sembrava impossibile uscire indenni dall’assalto dei trecentomila. Pareva impossibile alla città dove regna un ordine asburgico, in cui si passa il tempo a pettinare i fili d’erba delle aiuole. E invece ci sono riusciti. «Alpini, per favore ritornate ». Stava scritto così su uno striscione appeso lunedì mattina fuori da un terrazzo, lungo le vie della sfilata. Il giorno dopo l’Adunata, inutile negarlo, i bolzanini si sono risvegliati tutti un poco depressi, intristiti, col magone: mai avrebbero pensato di vivere una simile magnifica baraonda; ora è finita e non vedono l’ora che ricapiti.

“Una festa che ha cambiato la città”

Sono rimasti solo tre giorni ma sono riusciti a compiere un piccolo miracolo: coinvolgere nella loro festa una città in genere freddina come Bolzano. L’Adunata degli alpini ha portato una ventata di allegria che ha contagiato tutti, di entrambi i gruppi linguistici. Anche i più scettici che alla vigilia dell’Adunata avevano pensato di “scappare” da quello che immaginavano come un weekend di caos e possibili tensioni etniche, alla fine si sono dovuti ricredere.

TRENTO – Commemorati i legionari cecoslovacchi

Le Legioni Cecoslovacche, chiamate Legione Ceche, erano unità militari volontarie, composte da cechi e slovacchi che combatterono a fianco delle potenze dell’Intesa (Francia, Regno Unito e Russia) durante la prima guerra mondiale. Piccole unità armate furono organizzate dal 1914 da volontari cechi e slovacchi con lo scopo di ottenere l’aiuto per la creazione di uno Stato indipendente cecoslovacco. La Legione cecoslovacca italiana era costituita da disertori dell’esercito austro-ungarico e da prigionieri di guerra che si aggregarono all'esercito italiano. Dal 21 aprile 1918 i soldati della Legione furono riconosciuti quale Corpo militare dello Stato cecoslovacco e inquadrati nell’esercito in Divisioni comandate da un generale italiano.

Vivere l’Adunata in Provincia

MERANO - Per l’occasione, tutti alla rinata “Rossi”

“Alpini a Merano” è il titolo dell’opuscolo col quale la città del Passirio ha accolto da vecchi amici i partecipanti all’Adunata altoatesina. Merano ha un ruolo centrale nella storia delle penne nere. Vi nacquero la Divisione Tridentina (1935) e la brigata Orobica (1953). Vi sono confluiti nella tre giorni dell’Adunata, alpini che avevano trovato alloggio in val Venosta, nella bassa atesina e in val di Non, in Trentino. Grande l’impegno profuso dai Gruppi della zona (quello di Merano in particolare, ma anche Sinigo, Marlengo e Lana). Le manifestazioni sono cominciate il 28 aprile con l’apertura della mostra e la presentazione del libro “Alpini. Un racconto contemporaneo” (una riuscita collaborazione tra Provincia e Comune).

Speaker: i magnifici 4 (+1)

Ecco le …voci dell’Adunata, e delle manifestazioni di contorno. Hanno raccontato quel lungo romanzo che è la storia degli alpini e dell’Associazione, con le sue Sezioni, i Gruppi, le fanfare, la sfilata, momento per momento.

Mai vissuta una tale atmosfera di festa e amicizia

“Sul cappello, sul cappello che noi portiamo c’è una lunga, c’è una lunga penna nera…”. Quella penna nera “che a noi serve da bandiera” purtroppo io non l’ho mai portata. Sono nato e cresciuto in una cittadina di confine, a Vipiteno, dove gli alpini erano di casa, erano amici di tutti. Grande appassionato di sci e di montagna, sognavo sin dai tempi del liceo di poter frequentare la mitica scuola militare alpina di Aosta o comunque di poter essere arruolato in qualche battaglione alpino ma per la morte prematura di mio papà (proprio il giorno della visita di leva, un giorno di grande dolore e non di gioia come per i coscritti del ’37) venni esonerato dal servizio militare.

ULTIMI ARTICOLI

Partecipa anche tu al Campo Scuola all’Adunata di Biella

In occasione della 96ª Adunata nazionale Alpini che si terrà a Biella, stiamo organizzando un’attività volta a pubblicizzare i Campi Scuola coinvolgendo tutti coloro...

Andrea Cainero

Giuseppe Vezzari

Remo Facchinetti