Vivere l’Adunata in Provincia

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    MERANO – Per l’occasione, tutti alla rinata “Rossi”

    “Alpini a Merano” è il titolo dell’opuscolo col quale la città del Passirio ha accolto da vecchi amici i partecipanti all’Adunata altoatesina. Merano ha un ruolo centrale nella storia delle penne nere. Vi nacquero la Divisione Tridentina (1935) e la brigata Orobica (1953). Vi sono confluiti nella tre giorni dell’Adunata, alpini che avevano trovato alloggio in val Venosta, nella bassa atesina e in val di Non, in Trentino. Grande l’impegno profuso dai Gruppi della zona (quello di Merano in particolare, ma anche Sinigo, Marlengo e Lana). Le manifestazioni sono cominciate il 28 aprile con l’apertura della mostra e la presentazione del libro “Alpini. Un racconto contemporaneo” (una riuscita collaborazione tra Provincia e Comune).

     

    Giovedì 10 maggio l’inaugurazione, di fronte alla caserma Polonio, di un’opera che fa rivivere i lucchetti, che generazioni di militari di leva hanno lasciato sui ponti meranesi. Venerdì mattina corona ai piedi del monumento agli alpini del 5°, poi sfilata e concerto della fanfara ex brigata Tridentina assieme al coro Concordia (nella chiesa di Santa Maria Assunta) e del coro ANA di Sovere al teatro Puccini. Notevole anche il concerto tenuto sabato sera alla Casa sociale di Marlengo, organizzato dal capogruppo Sergio Stefanon, con il coro Alte Cime della sezione di Brescia e la Musikkapelle (la banda musicale) della cittadina.

    Presentato dal vice capogruppo, il gen. Willibald Schenk, ha avuto un grande successo e i complimenti del sindaco Walter Franz Mairhofer. Sabato l’atteso ritorno di don Bruno Pontalto, col suo coro alpino Orobica che si è esibito nel Kursaal assieme al coro ANA Val Tidone. Ricco programma anche nel pomeriggio, dalle corse all’ippodromo di Maia, ai canti del coro ANA di Collegno (chiesa Santo Spirito) e del coro Alte Cime di Brescia (a Lana e Marlengo, assieme alla famosa banda del paese), al rancio alpino presso la parrocchia di Santa Maria Assunta. Poi, la domenica, tutti a Bolzano. A Merano, la loro città, alpini sistemati ovunque, in particolare nella caserma Rossi, rinata per l’occasione (dell’intervento della nostra P.C. scriviamo in queste pagine).

    Paolo Bill Valente


    LAIVES – Una mini Adunata con concerti, cori e fanfare

    Laives ha fatto le cose in grande. Sin dall’ottobre scorso gli alpini con il capogruppo Giovanni Ruggirello, si erano messi all’opera, trovando piena collaborazione nel sindaco Liliana Di Fede e nell’assessore Dino Gagliardini. A gennaio è stata allestita una sala operativa, con un gruppo di lavoro in cui c’erano alpini, vigili del fuoco, polizia municipale, carabinieri, esponenti della Croce Rossa Italiana e dei radioamatori. Il tutto in previsione degli oltre ventimila alpini che avrebbero trovato sistemazione nelle strutture alberghiere e negli spazi messi a disposizione dai Comuni del comprensorio formato da Laives e dai comuni di Bronzolo, Vadena, Pineta e San Giacomo. Sono stati organizzati concorsi, allestite mostre, concerti nei quali è stata coinvolta la popolazione.

    Venerdì 11, alzabandiera, sfilata, Messa per i Caduti e poi tre concerti in municipio e in due teatri. Sabato mattina, sfilata aperta dalla fanfara della “Cadore”, deposizione di corone al monumento ai Caduti, carosello, celebrazione della messa nei comuni del comprensorio e concerti di cori ana in tanti teatri. Insomma una mini-adunata, organizzata con grande impegno da parte degli alpini in collaborazione con le amministrazioni comunali. Il successo non poteva mancare.


    BRESSANONE – Un tuffo nei ricordi di naja

    Il gruppo ANA di Bressanone voleva esserci, non poteva mancare a questo grande appuntamento, era doveroso fare la nostra parte. Da mesi ci siamo attivati per cercare di dare ospitalità a tutti gli alpini che volevano pernottare a Bressanone anche per contraccambiare l’accoglienza che da sempre riceviamo quando partecipiamo alle Adunate in tutta Italia. Sono stati più di mille gli alpini che hanno deciso di pernottarvi in occasione della 85ª Adunata nazionale, e Bressanone ha risposto sicuramente bene a questo appuntamento: l’accoglienza data alle penne nere ne è stata la prova.

    Numerosi sono stati gli alpini che durante i tre giorni hanno voluto rivedere i luoghi e le caserme dove avevano prestato il servizio militare: quanti ricordi, quante emozioni, quanti anni sono passati. Il Gruppo ANA locale ha organizzato per l’occasione un concerto che dobbiamo dire ha riscosso un successo superiore a tutte le aspettative: la sala Cusano era gremita di alpini e famigliari. Il coro Col di Lana, il coro dei congedati della brigata Tridentina e il locale coro Plose hanno regalato una serata che rimarrà nei ricordi di molti. La festa poi è proseguita presso il Palazzo del ghiaccio dove il Gruppo ha offerto un piccolo spuntino a tutti gli ospiti. Per il resto, riscoperta della città e shopping, soprattutto enogastronomico.

    Gualtiero Innocenti


    BRUNICO – Tre giorni all’insegna dei bei tempi

    Centinaia di alpini hanno trovato alloggio a Brunico e nei paesi della bella Val Pusteria, dove gli alpini sono rimasti di casa e dove ci sono ancora reparti alpini: il 6° a Brunico, il battaglione Bassano a San Candido, due aree addestrative – a Villabassa e a San Giorgio – e, in alta val d’Isarco, a Vipiteno, il 5° Alpini. Non ha suscitato sorpresa, dunque, sentire il suono della fanfara, venerdì pomeriggio: era quella della brigata Taurinense che ha sfilato per la strada principale per poi tenere un concerto – applauditissimo – in piazza Municipio. Al carosello hanno assistito un migliaio di persone, fra cittadini, alpini e turisti. Sempre venerdì, in serata, concerto del Coro ANA di Collegno. Per tre giorni, la città ha rivissuto l’atmosfera del tempo in cui c’erano numerosi reparti in val Pusteria. Consola sapere che quelli esistenti sono perfettamente operativi e fanno parte del settore alpino addestrativo, al quale fanno riferimento anche truppe da montagna di Paesi della Nato, come avviene per i Ca.STA.


    VIPITENO – Un sabato musicale, all’insegna dei ricordi

    Erano ormai parecchi anni che non si vedeva passare una fanfara alpina all’ombra della Torre delle Dodici e quale occasione migliore se non l’Adunata nazionale di Bolzano per poter risentire la note del Trentatré tra le strade di questa bella cittadina dell’Alta val Isarco. Da mesi il gruppo alpini di Vipiteno guidato da Raffaele Borri era in contatto con i dirigenti della fanfara della sezione di Salò per poter realizzare questo desiderio. Nella frizzante mattinata di sabato 12 maggio i componenti la fanfara sono giunti a destinazione accolti dal direttivo del locale Gruppo alpini e subito dopo si sono recati alla casa di riposo per portare alcuni momenti di musica ed allegria agli anziani presenti.

    Eseguito il primo impegno, la fanfara ha poi sfilato per le vie del centro cittadino dove già dal giorno precedente c’era un brulicare di “veci” venuti per rivedere la loro caserma. Anche se il clima non era dei più miti, numerosi cittadini e turisti hanno potuto godere delle esibizioni della fanfara la quale ha concluso il suo percorso con alcuni brani nella piazza centrale. A sera, cena preparata dai cuochi del gruppo di Vipiteno, seguita da suonate, canti e allegria. Tra le varie manifestazioni di contorno, gli alpini vipitenesi hanno anche organizzato un concorso di disegno per scolari sul tema: “Come vedi gli alpini”. La fantasia dei bambini non ha avuto limiti nel rappresentare gli alpini nelle maniere più disparate. Ai premiati sono stati consegnati biglietti omaggio per il parco divertimenti di Gardaland. La gioia dei bimbi e più grande quella degli alpini nel vedere i piccoli così felici.

    Fabrizio Albertini