Sfogliando i nostri giornali – febbraio 2013
La nostra stampa.
NEW YORK – Nel ricordo degli internati italiani
Gli alpini della sezione di New York insieme ad avieri, carabinieri e marinai, e alla presenza di autorità civili e militari, hanno partecipato alla cerimonia commemorativa dei Caduti di tutte le guerre e dei 54 militari italiani deceduti negli Stati Uniti durante la seconda guerra mondiale e sepolti nel Cimitero Nazionale di Pinelawn, Farmingdale, NY.
“Con disciplina e onore”
Non so ancora come intitolare questo mio scritto, forse il titolo più giusto sarebbe: lo sfogo di un populista. Ho sentito alla radio, da un noto esponente politico, che le stime di coloro che non andranno a votare alle prossime elezioni saranno di circa il 45% della popolazione avente diritto e questo è il frutto di un concetto “populista”. Mi sono andato a guardare il significato della parola e concordo in pieno.
Ridanno dignità ai cippi dimenticati
L’idea gli venne da un incontro con Cristiano Dal Pozzo - classe 1913, reduce della Campagna d’Abissinia - avuto a Bolzano nei giorni dell’Adunata nazionale: “Chi cura e restaura una lapide, un cippo, un monumento - aveva detto il reduce - fa rinascere lo spirito dei valorosi soldati ai quali sono dedicati”. Una frase buttata lì durante un breve colloquio che Claudio Zen ha a lungo meditato.
PIACENZA – Messa per don Pollo, aspettando l’Adunata
Rispettando la tradizione il 26 dicembre scorso, festa di Santo Stefano, gli alpini di Piacenza il vessillo della Sezione con il presidente Bruno Plucani, i gagliardetti dei Gruppi oltre agli alpini impegnati nella Protezione Civile hanno preso parte alla celebrazione della Messa in ricordo del loro alpino dichiarato beato, don Secondo Pollo.
Gli alpini? Tutti doc!
Ho appena finito di leggere il nostro mensile n. 1/2013 e non riesco a stare zitto, devo replicare ai miei compaesani, un plauso e ringraziamento da parte mia al Sig. Roberto Vuerich di Valdagno (Vicenza) Veneto insomma, profondo nord che “ci difende” con il commento/risposta alla lettera del Sig. Branno e all’infelice espressione della Signora: “Che c’entra Napoli con gli alpini?".
Una corona ai Caduti in prigionia
Il cimitero della Grande Guerra di Wegscheid, in Austria, curato dalla Croce Nera austriaca dell’Alta Austria, ha ospitato il 21° Incontro italo austriaco della pace a ricordo dei Caduti e delle vittime civili della Grande Guerra. Nel riquadro italiano del cimitero militare, un tempo annesso al campo di prigionia, sono custoditi i resti mortali di 1.360 soldati italiani, deceduti per tbc, tifo, colera e febbre spagnola o a causa delle ferite di guerra. Complessivamente i militari di varia nazionalità lì sepolti sono 5.163.
BASSANO DEL GRAPPA – Crespano: nuova baita alpina
Al termine di un lungo percorso burocratico ed economico iniziato nel 1997, è stata finalmente inaugurata la nuova baita alpina al “Castegner dea Madoneta”, a Crespano del Grappa. È una struttura che risponde ai più moderni standard, compresi quelli previsti dalle recenti normative in materia antisismica e di risparmio energetico.
“Cuneense!”
La prima fitta nevicata della stagione ha imbiancato Mondovì proprio nella due giorni – 19 e 20 gennaio – di eventi alpini nel 70° della battaglia di Nowo Postojalowka. Era il 20 gennaio 1943, quando nel ripiegamento dal Don la “Cuneense” si immolava per consentire ai resti dell’armata italiana di guadagnare il varco di Nikolajewka, sottraendosi così alla sacca nella quale i russi l’avevano intrappolata.
Le Messe per i Caduti
Durante il 4° raduno di Soave (Verona) al monumento nazionale dedicato ai Caduti nella Campagna di Russia, con una partecipazione superiore a ogni più rosea previsione, di autorità, associazioni e popolazione e, in particolare, di un folto gruppo di studenti di tutte le classi sia medie sia superiori, mi si è avvicinata una persona, zoppicante per una paresi, che mi ha detto: “Mio padre è rimasto in Russia, bellissima questa manifestazione in ricordo di quelli che non sono tornati, ma sarebbe stata completa se ci fosse stata anche una Messa in suffragio.
Scuola non è più tabù
“We stay to make, not making to stay! Thank you to coming and hard working of, Alpini” (letteralmente “restiamo per fare, non facciamo per rimanere! Grazie per essere venuti e per il duro lavoro, Alpini). Con questa scritta sulla lavagna di un’aula la delegazione dell’ANA viene accolta da un centinaio di studentesse del liceo femminile Mehri Heravi, in cui dodicimila ragazze dai 7 ai 19 anni possono avere un’istruzione scolastica, un vero tabù per l’Afghanistan fino a qualche tempo fa.
MAI TARDI
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Pochissimi alpini in guerra sono riusciti a scrivere un diario, un po’ di più hanno scattato fotografie, quasi nessuno ha scritto e descritto le vicende del fronte greco, comunque nessun altro della Tridentina, escluso Emilio Bonari. Il libro è una preziosa testimonianza di quelle vicende, poco conosciute anche tra gli alpini. I nipoti, figli di Franco, hanno raccolto e riordinato il materiale. |