CREMONA-MANTOVA – Per Battisti, da Mantova a Trento
Con un pellegrinaggio a Trento, nel centenario del martirio di Cesare Battisti, il Gruppo di Mantova ha voluto rendere omaggio all’indimenticabile figura dell’eroe trentino, impiccato dagli austriaci il 12 luglio 1916 nel Castello del Buonconsiglio, per mano del boia viennese Lang. L’iniziativa ci ha portato prima a visitare il Museo nazionale storico delle Truppe Alpine al Doss Trento.
Scritti… con la divisa
In attesa di altre lettere, inviate o ricevute durante il servizio militare negli anni ’40, ’50 e ’60 o anche di diari, entrambi con eventuali note che ne specifichino il contesto, continuiamo con quelle che abbiamo iniziato a trascrivere e commentare nel numero scorso. Si ricorda che gli scritti devono essere d’annata, cioè vergati durante la naja, e non racconti successivi. La recluta descrive alla mamma come ha passato la Pasqua.
La lezione di Ugo
Come reduce sono andato spesso nelle scuole medie e superiori della Lombardia e dell’Emilia a portare testimonianze vissute come soldato combattente. Quasi sempre gli studenti mi hanno espresso una loro convinzione: la storia insegna un tubo. Per prima cosa chiedo loro. “Non è che siete voi che non avete voglia di studiare?”. Se così fosse tutte le materie dello scibile umano vi insegnerebbero un tubo. Vivrete tranquilli e ignoranti.
Manteniamo la memoria
Sono un alpino congedatosi nel 1969 e da allora mantengo l’orgoglio di appartenenza. Tale orgoglio, in questi giorni ha avuto un sussulto, leggendo sui quotidiani nazionali, La Stampa e Il Secolo XIX, che l’organismo dell’Esercito, Onorcaduti, sta abbandonando le ricerche su una vasta area dove è stata trovata una enorme fossa comune contenente i resti di tanti soldati caduti dopo innumerevoli sofferenze.
La naja che arricchisce
Mi definisco alpino, perché ho avuto il privilegio di servire il mio Paese nel 5º Alpini, btg. Tirano, 48º Assaltatori caserma Wachernel a Malles, Val Venosta, nel lontano 1979/1980. Stento a riconoscere il mio Paese, perché sono scomparsi valori importanti per poter convivere con tante persone, e sono emersi solamente interessi personali in tantissime persone, purtroppo per colpa di scelte insensate che sono state fatte nel nostro Paese in questi decenni.
L’Ana dal Presidente Mattarella
Lo scorso 23 novembre al Quirinale si è svolta un’udienza privata con il Presidente della Repubblica in occasione della presentazione della 20ª edizione della Colletta Alimentare. Una iniziativa che vede protagonisti, da sempre, centinaia di alpini impegnati nei punti di raccolta in tutta Italia.
Divieti della burocrazia ecclesiastica
Nel numero di novembre nelle lettere al direttore risuona a voce alta quella di Dario Burresi sulla lettura della Preghiera dell’Alpino alle cerimonie religiose, invitando gli alpini (giustamente) a interloquire prima con l’officiante su cosa e come adducendo poi di cambiare chiesa o parroco (come se fosse facile) in presenza di qualche ostracismo. Per mia curiosità ho sentito in merito il parroco di un Comune vicino al mio, il quale, con sermone ben preciso, motivato e supportato pure da documentazione di canonica si è espresso categoricamente per il no.
Orgogliosi della nostra identità
Da molti anni sono amico degli alpini, iscritto al Gruppo di Rubiana, Sezione Val Susa. Le ho già scritto tempo fa segnalando una manifestazione svoltasi al Lingotto di Torino, con la presenza del vostro Presidente, manifestazione che lei gentilmente mi informava che sarebbe stata oggetto di un articolo su L’Alpino. Dopo aver letto l’editoriale di novembre, la cui chiarezza e profondità mi hanno spinto a raccontarle in breve una mia personale esperienza di vita. Nel 1982 sono stato trasferito dalla mia società in Libia e precisamente a Misurata dove ho lavorato come residente per tre anni, con brevi rientri in Italia.
Ricordi di famiglia
È lì tra i ricordi più nitidi della mente, dove si concentra la forza visiva. Basta chiudere gli occhi e riappare con i suoi contorni irregolari. Una tavolozza di colori dall’oro al rosa s’alternano sulla lunga cresta che dalla Forcella Staunies, cala rapidamente tra mughi e lariceti della Val Padeon. Il Gruppo dolomitico del Cristallo abbraccia Cortina e pare immacolato. Sono invece numerosissimi gli alpinisti che lo percorrono in sicurezza, grazie alle vie ferrate, agli aerei percorsi su esigue cenge che tagliano le crode, oltre la quota degli alberi.
BIELLA – Nuovo monumento a Occhieppo
Le penne nere di Occhieppo Superiore hanno inaugurato il nuovo monumento agli alpini, nell’omonima piazza. Già nel 2001, in occasione del 70º anniversario di fondazione del Gruppo, era stato posato un cippo; a 15 anni di distanza si è voluto dare una nuova collocazione e un maggior risalto a un’opera che onora e ricorda “gli alpini di sempre”, come recita la targa posta sopra al granito.
La stele di San Giusto
Sul numero di novembre avete dedicato alla strage di Vergarolla del 18 agosto 1946 una lunga lettera di Norberto Ferretti, in cui si pone chiaramente in luce la matrice slavocomunista di quel delitto contro l’umanità, autentico colpo di grazia alle ultime speranze di Pola italiana, che non a caso avrebbe visto il 92% dei suoi cittadini prendere la via dell’esilio rinunciando ad affetti, beni, e persino alle tombe dei propri cari, in nome dell’Italia e della vita. Spiace, peraltro, che vi sia ignorata l’esistenza della grande stele commemorativa installata a Trieste nella zona sacra di San Giusto, coi Nomi e l’età delle 64 vittime identificate, ad iniziativa della Federazione Grigioverde e della Famiglia di Pola in Esilio, e del loro Presidente, il compianto gen. Riccardo Basile.
La memoria sfragiata
Il mio paese è posto sulla sponda del Lago di Garda ed era, cento anni fa, l’immediato retroterra del fronte sul confine tra l’Italia e l’Impero austroungarico che correva sullo spartiacque. Sono zone in cui si combatté per tutto il periodo della Grande Guerra. Oltre cinquant’anni fa, nella frazione Vesio, su iniziativa del locale gruppo alpini, venne edificato un monumento dedicato ai Caduti di guerra.