Solidarietà per i terremotati
In data 4 dicembre in occasione della festa di Santa Barbara e della Madonna di Loreto, l’Associazione Arma Aeronautica Sezione di La Spezia dopo aver partecipato ad una Messa in suffragio dei militari Caduti, assieme ad una rappresentanza di alpini del Gruppo Spezia Centro, ha partecipato ad un rancio alpino organizzato dal Gruppo e nel corso del convivio il presidente della Associazione Arma Aeronautica, gen. Sergio Cavanna, ha consegnato al Capogruppo di Spezia Centro la somma di € 750, da devolvere a favore dell’iniziativa presa dalla Sede Nazionale per i terremotati del Centro Italia.
CalendEsercito 2017
Le innovazioni della Grande Guerra sono il leitmotiv del CalendEsercito 2017. Nei dodici mesi sono infatti messe a confronto le novità tecnologiche che hanno visto un impiego, a volte iniziale a volte in forma implementata, nel periodo 1915/1918 e le loro applicazioni nella società contemporanea. Ad esempio le teleferiche della Grande Guerra, realizzate dal Genio e le attuali seggiovie per turisti e sciatori, oppure l’orologio da polso che sostituì, nel periodo bellico, l’allora popolare “cipolla”.
GRUPPO SLOVACCHIA – Il 4 Novembre in Slovacchia
Nella giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate italiane, si è svolto il ricevimento presso la Residenza dell’ambasciatore italiano in Slovacchia Roberto Martini, alla presenza di diverse autorità militari italiane e straniere. L’ambasciatore ha ricordato nel suo intervento, in italiano e in slovacco, le vittime del terremoto nel Centro Italia.
BRESCIA – Sulla vetta del Cimone
Tonale, Ortigara, Cortina, Pocol, Falzarego, Redipuglia, Cargnacco, Monte Grappa, Montello, Isola dei Morti, Fagaré, Rovereto e Trento: alla lunga lista dei luoghi simbolo della Grande Guerra raggiunti dai giovani alpini bresciani percorrendo dal 2008 il sentiero della Memoria; lo scorso anno si sono aggiunti l’Ossario del Monte Cimone, il cimitero dei Crosati e il Sacrario del Pasubio.
L’importanza culturale degli alpini d’Italia
Ogni inverno, nelle piazze delle città d’Europa si possono ascoltare i canti dei cori natalizi. Anche le città del Nord Italia seguono questa tradizione, ma con un risvolto diverso. I cantori sostituiscono il costume natalizio con il segno distintivo degli alpini: il cappello. Sono soldati reclutati nei villaggi delle Alpi. E il repertorio di questi cori è diverso. Le canzoni di Natale sono sostituite da cante che raccontano la crudeltà della guerra. Questi canti alpini - e i soldati che li cantano - sono diventati parte dell’eredità culturale del Paese.
CREMONA-MANTOVA – Per Battisti, da Mantova a Trento
Con un pellegrinaggio a Trento, nel centenario del martirio di Cesare Battisti, il Gruppo di Mantova ha voluto rendere omaggio all’indimenticabile figura dell’eroe trentino, impiccato dagli austriaci il 12 luglio 1916 nel Castello del Buonconsiglio, per mano del boia viennese Lang. L’iniziativa ci ha portato prima a visitare il Museo nazionale storico delle Truppe Alpine al Doss Trento.
Guerra, amorose e cantine
Sabato sera tutti a teatro. In scena la compagnia “canzonE teatro”: un manipolo di alpini musicisti e attori ingentiliti dalla presenza femminile di Ada Prucca. “Bello far l’Alpino, ma scomodo…”, uno spettacolo che fa intuire il tono, leggero ma non frivolo, divertente ma non privo di momenti toccanti, al quale l’ormai consolidato gruppo di amici musici si è attenuto.
Come a casa
È la casa di tutti gli alpini, è casa vostra. Caro direttore, con queste parole siamo stati accolti dal gen. Silverio Vecchio nella bella sede nazionale degli alpini lo scorso 16 dicembre. Una semplice ma grande parola “casa”: casa è calore, casa è accoglienza, casa è fratellanza. Noi, come gruppo alpini ci siamo sentiti calorosamente accolti e fratelli di una stessa famiglia.
La lezione di Ugo
Come reduce sono andato spesso nelle scuole medie e superiori della Lombardia e dell’Emilia a portare testimonianze vissute come soldato combattente. Quasi sempre gli studenti mi hanno espresso una loro convinzione: la storia insegna un tubo. Per prima cosa chiedo loro. “Non è che siete voi che non avete voglia di studiare?”. Se così fosse tutte le materie dello scibile umano vi insegnerebbero un tubo. Vivrete tranquilli e ignoranti.
La benedizione del Papa
Pregiatissimo signor Sebastiano Favero, è pervenuta al Santo Padre Francesco la stimata lettera del 21 dicembre scorso, a cui Ella ha unito, in devoto omaggio, anche a nome di codesta Associazione Nazionale Alpini, una pubblicazione intitolata Libro Verde della Solidarietà. Sua santità, a mio mezzo, desidera manifestarLe cordiale gratitudine per il dono e per i sentimenti di filiale venerazione che hanno suggerito il premuroso gesto e, mentre invoca l’effusione dei favori celesti di grazia, di serenità e di pace, imparte volentieri a Lei, all’intera Associazione ed ai familiari di ciascuno l’implorata benedizione apostolica. Con sensi di distinta stima
Mons. Paolo Borgia
Scritti… con la divisa
In attesa di altre lettere, inviate o ricevute durante il servizio militare negli anni ’40, ’50 e ’60 o anche di diari, entrambi con eventuali note che ne specifichino il contesto, continuiamo con quelle che abbiamo iniziato a trascrivere e commentare nel numero scorso. Si ricorda che gli scritti devono essere d’annata, cioè vergati durante la naja, e non racconti successivi. La recluta descrive alla mamma come ha passato la Pasqua.
Poco allineati e coperti
Il mio esposto è puramente personale però condiviso da molti partecipanti alla sfilata di Milano, dopo la Messa di Natale. È poco edificante vedere che i partecipanti, per fortuna non tutti, durante la sfilata non tengono conto che in questa occasione il popolo milanese li guarda e pertanto vedere gli alpini che non hanno un minimo di marzialità, fuori passo, allineamenti scomposti e non allineati, mani in tasca, chiacchiereccio come se facessero quattro passi in galleria, non conoscere il regolamento che non permette di tenersi accanto le signore o i figli e non ultimo in duomo non sapere che il cappello lo porta solo chi è in servizio.