Nella tana dei “Lupi”
Una porta alla fine di una ripida scalinata. Il presidente Perona la apre ed entra nella tana dei “Lupi dell’Assietta”. Nel corridoio c’è il capitano Luca Del Sole, che il giorno precedente aveva accompagnato gli alpini dell’ANA in pattuglia. Attende accanto all’enorme stemma in legno che replica le insegne della 34ª Compagnia; è stato scolpito dall’alpino Marco Selva durante la missione degli alpini di leva in Mozambico, nel 1993, ed è stato portato in Afghanistan dal Piemonte. Un abbraccio, tanti sorrisi e strette di mano. Sembra una camerata di quando eravamo a naja e, se non fosse per i nostri capelli un po’ più bianchi, dallo spirito dell’incontro si potrebbe trattare di un ritrovo tra commilitoni.
BIELLA – Concerto d’auguri, con sorpresa al Presidente
Il concerto degli auguri di fine anno aveva tutte le premesse per diventare una serata speciale: e così è stato! Un pubblico delle grandi occasioni ha occupato ogni ordine di posti del Teatro Sociale di Biella per assistere al concerto della fanfara alpina Valle Elvo ma, soprattutto, per far sentire al presidente Perona il forte abbraccio della sua Sezione a conclusione dei suoi splendidi nove anni di mandato.
LE GRANDI PARETI NORD
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Tre pareti che ancora oggi conservano tutta la loro magia: negli anni Trenta la possibilità di scalarle costituiva davvero una sfida. Sono diventate il simbolo di un periodo di rapidi cambiamenti e innovazioni, contribuendo ad avviare una discussione sul significato dell’arrampicata nelle forme più estreme. Nomi e storie, molte tragiche, ne fanno un capitolo drammatico e affascinante nella storia dell’alpinismo. |
Il valore del ricordo
A vederli sfilare per il centro di Brescia a centinaia, a migliaia, con i loro vessilli e gagliardetti, orgogliosi e compatti in una fila che non finiva mai, c’era da chiedersi che senso avesse tutto questo, questa ricorrenza di Nikolajewka, lontana non meno di tre generazioni, e celebrarla come se la battaglia fosse avvenuta ieri. Gli alpini sono gli unici a farlo, e a coinvolgere anche tanta gente.
VITA SPERICOLATA DI GIORGIO GRAFFER
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Bellissima figura di alpinista, sciatore, asso dell’aeronautica, morì a 28 anni, nel 1940, nei cieli della Grecia, abbattuto durante un combattimento aereo. Per le sue azioni di guerra gli vennero conferite diverse medaglie, l’ultima, d’oro, al Valor Militare; per le sue scalate il suo nome rievoca ancora oggi imprese leggendarie. |
Addio al ten. Marchisio, l’ultimo “Leone” del Conegliano
Il tenente Pietro Marchisio, ultimo dei "Leoni" del Gruppo Conegliano, è morto sabato 19 gennaio a Torino dove era nato il 6 novembre 1918, da genitori piemontesi. Il suo servizio militare iniziò il 13 gennaio 1940 alla Scuola Allievi Ufficiali di complemento di Artiglieria Alpina a Bra.
In breve – gennaio 2013
Notizie in breve.
C’era una volta un’alpina…
La premiazione della 10ª edizione del concorso letterario “Alpini sempre” ha avuto un record di partecipazione. Nella sala del Circolo Culturale “La Società” c’erano gli alpini di Acqui e dell’acquese, di Novara, Casale, Asti, dalla Liguria, penne nere giunte da Savona e i marinai della sottosezione di Ponzone.
Le donne, affidabili e precise
Oggi come ieri, nei licei e università, la donna ottiene migliori risultati del maschio grazie alla diligenza e allo spirito di sacrificio. Dopo 50 anni di vita in azienda posso testimoniare che la donna motivata è affidabile e precisa, non ammette intrallazzi ed è straordinariamente capace nella scelta del personale e nel recupero crediti.
SAVONA – Gli alpini adottano… una collina
La collina di Alassio è stata adottata da un manipolo di volenterosi alpini che, negli anni, hanno cercato di salvaguardare l’integrità, la percorribilità e la vita di questo habitat tipico. E poiché le risorse locali sono esigue, a dare una mano ci sono i volontari delle valli lombarde e i volontari delle squadre antincendio boschive che lavorano a fianco degli alpini di Alassio.
I cappellani militari in guerra e in pace
L’esigenza di assistere spiritualmente i militari ha origini molto antiche: Augusto, primo imperatore romano, riunì nella stessa persona la dignità militare dell’impero con quella religiosa del pontifex maximus. Con Costantino, nel 300 avanti Cristo, a ciascuna legione venne assegnato un sacerdote e una tenda per le liturgie e la preghiera. Essi attraversarono la storia: videro inginocchiarsi fieri condottieri, confessarono leggendari sovrani. Conobbero la parte più fragile d’ogni animo, non attraverso la forza delle armi, propria della guerra, ma attraverso quella più potente e universale della preghiera.
Ombre e luci della storia
Se mi è concesso vorrei fare un’amichevole e breve precisazione all’amico Giuseppe Bertoldi di Gallarate che, sul numero di novembre della nostra rivista, ha evidenziato la stonatura del cappello alpino in quel di Predappio, dove “chi giace in quella tomba” è omaggiato da cappelli alpini.