All’Adunata per mio papà
Sono Federica e ho 11 anni. Sono la nipote dell’alpino Luciano e la figlia dell’alpino e “albatros” Cristian. Aspettavo l’Adunata di Treviso da molto tempo ed ero emozionata a parteciparvi come del resto anche tutta la mia famiglia. Ma il martedì prima dell’atteso evento mio papà ha subito un intervento e quindi non è potuto venire e ha incaricato la sottoscritta ad andarci.
Il postino che non suona
Su L’Alpino di maggio ho letto la lettera di Matteo Ripamonti e la tua risposta sui disservizi postali. Anche noi per il nostro “L’Alpin de Trieste” abbiamo lo stesso problema. Le Poste Italiane (a pagamento e sempre con mesi di incomprensibile ritardo) ci restituiscono le copie che non è stato possibile consegnare.
Diciamo la verità
Ho letto ora la tua risposta a Sartor sul numero di aprile. Hai detto una cosa chiara e storicamente inequivocabile sul tradimento sì, tradimento no: a tradire fu l’Austria, sia per l’entrata in guerra non concordata contro la Serbia, ma anche per le acquisizioni territoriali avute che dovevano avere una compensazione concordata per l’Italia.
Trova le differenze
Nel numero di maggio, molti si lamentano dei vari politici con in testa il nostro cappello. Giusto! Ricordo varie foto e quadri con San Giovanni Paolo col nostro cappello in testa.
Esempi di vita
Volevamo condividere con tutti questa nostra esperienza, semplice ma veramente molto bella. All’Adunata di Treviso abbiamo conosciuto la signora Ester, classe 1930, e vi garantisco che è stato un momento molto bello.
Chiuso per Adunata
Mi chiamo Cristina, sono la moglie di un alpino e domenica eravamo a Treviso. Sono anni che seguiamo i raduni e come sempre gran merito agli alpini per come vengono organizzati tali eventi. Devo però purtroppo fare una segnalazione non per l’Ana ma per la città di Treviso.
Adunata: vitale fierezza
Sono una ragazza diciottenne, figlia di un alpino e fieramente italiana. Ho partecipato come pubblico alla novantesima Adunata degli alpini e vorrei orgogliosamente testimoniare l’atmosfera di vitale fierezza che gli alpini hanno portato in città.
Cantare per gli ultimi
Grazie per aver risposto con la vostra proverbiale disponibilità a venire in carcere. Oggi, con la vostra presenza e con i vostri canti, durante questa liturgia eucaristica, avete creato un’atmosfera particolare, solenne e più ricca, facendoci partecipi in tal modo della gloriosa storia del Corpo degli Alpini.
Il bene porta bene
Anche se da ogni numero de L’Alpino troverei spunto per scriverti, oggi non posso farne a meno. Innanzitutto brevità come tu scrivi. Vengo al punto. Approvo in toto la lettera dell’artigliere da montagna (come il sottoscritto) Fausto Oggionni (Riflessioni di un ateo, L’Alpino, maggio 2017) e la tua risposta.
Sindaci in sfilata
Sono a chiederle chiarimenti in merito a un dubbio che mi tormenta da un po’ di tempo. Mi toglie il sonno. Credo che molti di noi abbiano constatato come nelle ultime Adunate nazionali (sicuramente da quella di Pordenone, ma credo anche prima) in corteo hanno sfilato un gran numero di sindaci; alcuni con fascia e cappello alpino, altri, in tanti, solo con fascia perché evidentemente alpini non sono.
“A” come abusivi
Vi scrivo per avere delucidazioni in merito a qualcosa che non capisco o che semplicemente non so: all’Adunata di Treviso sono rimasto basito nel vedere l’enorme quantità di ‘figuranti’, messi lì a fare numero. Non mi riferisco però alle persone in uniformi storiche, bensì a tutti quegli imboscati, che di caserma non hanno visto nemmeno la porta carraia, messi nello schieramento con la maglietta della Sezione e un cappello alpino in testa (tra l’altro posso fare nome e cognome perché sono tutti vicini di casa mia).
Un ammassamento faticoso
Certamente l’Adunata ha visto ancora una volta una grande partecipazione, ma purtroppo devo segnalare che il disservizio inerente l’ammassamento persiste e non si vuole migliorare, nonostante le continue segnalazioni dai singoli partecipanti e dai Gruppi. Non si vuol capire che chi sfila ha raggiunto un’età considerevole - io stesso sono del 1939 - e si è afflitti da acciacchi più o meno gravi.